S’i’ fosse foco…

Chi vuole andarci sotto?


Uno dei grandi successi canori dell’estate 2007 è stato Bruci la città, cantato da Irene Grandi. Cosa ha convinto tanti italiani a lasciarle un posto nei loro cuori? Come mai una canzone sfonda e un’altra, a parità di passaggi in radio e alla TV non viene neanche scaricata dalla rete? In questo caso credo che il testo sia stato la carta vincente. Di Maurizio Bianconi, - leader dei Baustelle Bruci la città si rifà a un genere poetico ben preciso, quello dell’invettiva, che ha il suo esempio più celebre nel S’i fosse foco di Cecco Angiolieri (1200).

S’i fosse foco, ardere’ il mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, manderèil’ en profondo

S’i’ fosse Papa, serei allor giocondo,
ché tutti cristïani embrigarei;
s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
A tutti mozzarei lo capo a tondo.

S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui;

similemente farìa da mi’ madre.

S’i’ fosse Cecco, come sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui.

Se fossi fuoco

Se fossi fuoco, brucerei il mondo
se fossi vento, lo tempesterei;
se fossi acqua, io lo annegherei
se fossi Dio, lo inabisserei

Se fossi Papa, mi divertirei,
ché tutti i cristïani inguaierei;
se fossi imperator, sai che farei?
Le teste a tutti quanti taglierei.

Se fossi morte, andrei da mio padre;
se fossi vita, fuggirei da lui;
La stessa cosa farei poi con mia madre.

se fossi Cecco, come sono e fui,
terrei con me le giovani e leggiadre:
le vecchie e brutte lascerei altrui.


In realtà le intenzioni della canzone non sono molto differenti dall’argomento “Che-m’importa-del-mondo-fintanto-che-ho-te” squadernato infinite volte (e che ha dato anche capolavori come Il cielo in una stanza). Quello che deve aver colpito l’immaginazione popolare dev’essere stato l’immaginario apocalittico applicato all’estasi d’amore. Anche qui c’è una stanza –“Rimani tu da solo/Nudo sul mio letto” e ci sono i due amanti, ma fuori impazza una guerra virtuale a base di città distrutte con il semplice battito di ciglia . Il grattacielo crolla e le stelle esplodono, questo scenario post-11 settembre e post-Matrix è l’elemento “moderno” del testo. Il verso che passerà alla storia è però uno solo: "Muoia sotto un tram/più o meno tutto il mondo". Il tram è l’elemento “italian pop” inserito a sorpresa nell’invettiva generale che poteva riguardare fino a quell’istante Cincinnati (Ohio) per quello che ne sapevamo. Oltretutto il testo è formato esclusivamente da parole piane, ossia con l’accento sulla penultima sillaba. E’ un elemento non di poco conto,perché il verso con tram (unica parola sdrucciola) arriva, appunto, come una tramvata sulla melodia. Alcuni critici hanno notato una qualche affinità con un pezzo degli Smiths, There Is A Light That Never Goes Out dove esiste un mezzo pubblico rivelatore (And if a double-decker bus/Crashes into us/To die by your side/Is such a heavenly way to die); ma il tram è una cosa italiana, tutti almeno una volta hanno augurato a qualcuno la morte sotto a un tram (In una classifica ideale il meteorite verrebbe al secondo posto). Nel tentare una traduzione in inglese del testo, ho dovuto infatti scendere dal tram e sostituirlo con un più comprensibile bridge da cui far saltare il mondo intero (May it jump off a bridge). Ho cercato inoltre di inserire termini che potessero avere un suono il più “vocalico” possibile (“E tutti quei ragazzi – citazione dai garçons et filles de mon âge di Françoise Hardy-/ come te non hanno niente” diventa And all those pretty boys /next to you are really nothing)
Un altro verso pericoloso è “Farti scudo/ col mio cuore da catastrofi e PAURE” dove la musica s’impenna proprio sull’ultima parola. Ho fatto coincidere la r di paure con il suono [ә*] di feARs (I could shield you/with my heart from all the ruin and all the fears). I versi finali, - quelli dove si parla di questo tuo profondo- ho preferito far rimanere il “mistero” con this oh so deep
e terminare così. Spero siate clementi con il mio tentativo. In fondo potreste fare come Cecco Angiolieri e “lassare altrui”.



Bruci la città

Bruci la città e crolli il grattacielo
rimani tu da solo nudo sul mio letto.
Bruci la città
o viva nel terrore
nel giro di due ore
svanisca tutto quanto
svanica tutto il resto

E tutti quei ragazzi
come te non hanno niente
come te io non posso che ammirare
non posso non gridare
che ti stringo sul mio cuore
per proteggerti dal male
che vorrei poter cullare
il tuo dolore il tuo dolore.

Muoia sotto un tram
più o meno tutto il mondo
esplodano le stelle
esploda tutto questo
Muoia quello che
è altro da noi due
almeno per un poco
almeno per errore.

E tutti quei ragazzi
come te non hanno niente
come te io vorrei
darmi da fare forse essere migliore
farti scudo
col mio cuore da catastrofi e paure
io non ho niente da fare
questo è quello
che so fare
Io non posso che adorare
non posso che
leccare questo tuo profondo amore
questo tuo profondo
non posso che adorare questo tuo profondo


Let The City Burn

Let the city burn, let all the buildings fall down
I want you on my bed & take éverything off you
Let the city burn
Or be in a living nightmare
Within two-hours time
Let everything disappear
Let all their world disappear

And all those pretty boys
Compared to you are really nothing
Next to you I can’t do nothing but admire you
I can’t do nothing, only crying
And keeping you in my arms
Protecting from the evil
And singing to you a lullaby
Forever taking all your pains away

All the world may die
May it jump off a bridge
May all the stars explode
May everything explode.
All those things which are
Outside us can collapse down
May be for just a while
Maybe just for a mistake

And all those pretty boys
Compared to you are really nothing
Just like you I wish
I could get on and maybe be some better
I could shield you
With my heart from all the ruin and all the fears
There is nothing
I could do
And this is all
That I can do
I can do nothing but adore you
I can do nothing but
to lick this love of yours so deep
this oh so deep
I can do nothing but to adore this oh so deep



Ecco il video di Bruci la città, ispirato a Second Life (non un granchè, a mio parere):



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