2 commenti

Brutti teleanatroccoli


Britain's Got Talent è un programma della britannica ITV Television, ed è un incrocio fra La Corrida e X Factor. Quello che avviene in questo programma ha, a occhi italiani, dell' incredibile: se nella trasmissione di Jerry Scotti i personaggi "bizzarri" sono comunque presentati bonariamente come se fossero dei buoni villici sul palco di una fiera paesana, e anche se il pubblico esprime il suo dissenso con campanacci e coperchi non fa niente, l'importante è salutare i parenti dalla TV, in BGT affiora tutto il subconscio dello spettacolo inglese, e si vedono numeri fra il Freak Show del 19° secolo e il Music Hall del 20°. Abbiamo quest'anno: papà sovrappeso travestiti da mamme sovrappeso che fanno la danza del ventre,

















monaci Shaolin di Sheffield (South Yorkshire),













suonatori di lavandini,














tenori che fanno anche lo spogliarello















e così via.












Questa gente talentuosa è presentata da due comici, Ant & Dec, che stanno dietro le quinte (memori degli intermezzi comici presenti anche nei drammi di Shakespeare) e giudicata dai tre inflessibili giudici Simon Cowell (creatore del format di X Factor), Amanda Holden e Piers Morgan. Ora quest'anno è nata una stella: la signora Susan Boyle di East Lothian (Glasgow), Scozia.

Questo è il link della puntata di Britain's Got Talent con Susan Boyle.

Cos'ha di tanto speciale Susan da mandare in visibilio mezzo mondo occidentale? Se osserviamo la puntata di BGT in cui è andata in onda, vediamo che è stata costruita in modo mirabile. Inizia con una veduta di Glasgow, e il commento fuori campo di Ant & Dec ci dice che questa città ha molti pregi, ma non esattamente il talento canoro (e i Franz Ferdinand, e Lloyd Cole, allora?). Poi la MDP passa ad una carrellata sui nervosi concorrenti del programma, per stringere infine su una signora grassottella che mangia un panino. Eccola, è lei. Si presenta: canta nel coro della sua congregazione, vive da sola dopo la morte di sua madre, ha un gatto di 10 anni di nome Pebbles, non è mai stata sposata nè fidanzata (Mai stata baciata, che vergogna! dice) .
Una zitella. Credevamo non ci fossero più, spazzate via da panterone e single stile Sex and The City . Sentiamo subito una corrente di simpatia mista ad imbarazzo: noi pensiamo che questa signora sia proprio inadatta ad un talent show, guarda che capelli e che sopracciglia! La scena seguente la vediamo avanzare sul palcoscenico di BGT. Simon Cowell le chiede a un certo punto quanti anni ha. 47, ed è solo una parte di me! fa lei, accennando a una "mossa" da sciantosa. Primo piano di Cowell che guarda da un'altra parte in segno di compassione. Dettagli sul pubblico che ridacchia e sfotte. Il totale sullo studio spettacolarizza l'incredibile differenza fra il pubblico e i lampadati giudici e la signora Boyle col suo vestito fiorato del 1953, i capelli non tinti, la mancanza di trucco e i sopracciglioni. E cosa sogna di diventare? Le dice Morgan. Elaine Paige , risponde lei col microfono stretto fra le mani. Come se una allieva di canto lirico dicesse: la Callas. Altri primi piani su sguardi -truccatissimi- di commiserazione. Stavolta però si insinua in noi un sospetto piccolo piccolo: vuoi vedere che Susan ha ragione? Come mai tutti quei primi piani insistiti e "brutti" e screditanti sul pubblico, quel modo così scoperto di "recitare" il loro scherno da parte dei giudici? Chiunque abbia visto Dumbo, si ricorderà dei commenti sarcastici da parte



delle elefantesse colleghe circensi sulle orecchie enormi dell'elefantino, fino al trionfo di quest'ultimo come Elefante Che Vola. La parte del programma con l'intervista alla signora Boyle è appunto girata come una versione live di Dumbo, che a sua volta riprende il suo schema narrativo dal Brutto Anatroccolo : 1) arriva il Mostro; 2) il Mostro viene punzecchiato e deriso dai Normali -che sono sempre in gruppo - ; 3) il Mostro è ferito ma alla fine mostra il suo Valore; 4) il Mostro trionfa sui Normali grazie alle sue qualità nascoste finora; 5) i Normali si pentono del trattamento da loro riservato precedentemente al Mostro, e lo invitano a stare con loro.




Susan Boyle canta I Dreamed a Dream dal musical Les Misèrables. E tutta la platea, pronta a crocifiggerla, si guarda incredula per capire da dove viene quella voce celestiale che stanno ascoltando. Uno dei giudici piange commosso. Tutti applaudono, i due comici dietro le quinte saltellano impazziti. Alla fine tutto il pubblico si alza in piedi e Sua Maestà Simon Cowell sentenzia a suo favore. Susan salta sul palcoscenico dalla felicità - ricordando stranamente il regista Danny Boyle quando ha ricevuto l'Oscar 2009 per Slumdog Millionnaire - , una versione orchestrale di I Dreamed A Dream si alza nell'aria catodica, e tutti sono contenti.
Ora come mai questa signora scozzese di mezza età è diventata un tormentone mediatico? La costruzione perfetta della puntata induce a qualche dubbio sull' "autenticità" della scoperta, e fa pensare piuttosto a un colpo di scena televisivo da sommare ai fenomeni di "gente comune" proposti come archetipi dell'umanità. Dato che la crisi mondiale corrente richiede strette di cinghia e valori umani, si tralasciano i soliti Vip o aspiranti tali per tuffarsi fra le persone cosiddette normali, anche un po' scalcagnate. Si è iniziato in sordina con la diffusione dei vari format della telenovela Ugly Betty, la prima fiction ad avere per protagonista una ragazza "diversamente bella" e tuttavia positiva e senza complessi di inferiorità. E' stato poi il caso di Arisa a Sanremo quest'anno, della tragica e seguitissima morte di Jade Goody , altra tele - eroina britannica, della moda Geek Chic sulle passerelle e così via. Come contraltare le celebrità prima lodate per la loro perfezione estetica stanno subendo attacchi dai media senza precedenti: dall'accusa di derivare la loro bellezza a dosi massicce di Botox e chirurgia estetica, a quella di non saper vivere come, appunto, persone normali ma di far ricorso a scandali e droghe varie. E' questa una versione del 21° secolo, molto più ramificata e sofisticata, del Codice Hays , istituito negli anni '30 dalle case di produzioni cinematografiche americane per "moralizzare" il cinema a Hollywood. Allora c'era la Grande Depressione, ora un nuovo assetto mondiale richiede -o almeno vogliono farcelo credere- un Nuovo Ordine Morale. Forse la signora Boyle non pensa a niente di tutto questo quando canta, ma la puntata di Britain's Got Talent ha sotto sotto qualcosa di sinistro.

Non ho mostrato la foto di Susan Boyle, dato che non volevo far cadere nessuno nella trappola brutta/bella di BGT. Però aggiungo un link a una sua interpretazione di Cry Me A River, incisa su un disco in 1000 copie per beneficenza e risalente al 1999. Questo disco è stato ritrovato (per caso?) da un giornale inglese in questi giorni.


0 commenti

Yes Arisa can

Una cantante imprescindibile



Da tempo volevo fare una versione in inglese dell'unica canzone che abbia veramente sfondato all'ultimo festival di Sanremo.


Sì, avete capito.

No, non cliccate via.

Rimanete qui.

Sincerità è il manifesto del 21° secolo,

ha la stessa funzione aggregante e corroborante di 'Yes We Can'. ArisObama con la sua parola d'ordine indica al popolo frustrato e deluso sia dal sistema economico che da quello spirituale un cammino sì, impervio ( Ma siamo partiti da zero [...] Lasciarsi ogni due settimane / Bugie per non farmi soffrire / Ma a volte era meglio morire ) ma che alla lunga dà i suoi frutti. Questa canzone infatti è un esempio perfetto di cosa potrebbero fare le agenzie pubblicitarie se solo lavorassero seriamente invece di affidarsi al solito binomio donna svestita - vecchia barzelletta. E' stato detto che la musica di Sincerità ricordi troppo da vicino Don't Worry Be Happy
di Bobby McFerrin; in realtà ha lo stesso giro armonico dell'insuperata canzone della Coca-Cola, quell' I'd Like To Teach The World to Sing

che in italiano è diventata Vorrei cantare insieme a voi / in magica armonia. E non a caso: era una campagna degli anni '70, periodo ancora non inquinato dalla necessità di mettere i successi del momento in uno spot per farlo ricordare meglio. L'arrangiamento di Sincerità in stiIe vagamente country - quindi senza tentazioni R'nB o roccheggianti - contribuisce al successo di questo monito sulle gioie di una vita serena, dunque "eterna", da raggiungersi attraverso differenti gradi di difficoltà. I tre versi finali Scoprire tutti i lati deboli / Avere sogni come stimoli / Puntando all’eternità hanno, a proposito di Obama, una qualche attinenza con la parte conclusiva del discorso presidenziale:

America, siamo giunti a questo punto. Abbiamo visto molto. Ma è rimasto molto da fare. Questa notte, chiediamo a noi stessi - se i nostri figli potessero vivere fino a vedere il prossimo secolo; se le mie figlie fossero così fortunate da vivere tanto a lungo quanto Ann Nixon Cooper, quali cambiamenti potranno vedere? Quali progressi avremo fatto?
Questa è la nostra possibilità per rispondere a quella chiamata. Questo è il nostro momento.
Questo è il nostro tempo, di rimettere la gente al lavoro, di aprire le porte delle opportunità per i nostri figli; di far tornare prosperità e portare avanti la causa della pace; di ribadire il sogno americano e riaffermare la verità fondamentale che, anche tra tanti, noi siamo una cosa unica; che mentre respiriamo, speriamo.
E dove ci scontriamo con cinismo e dubbi e con coloro che ci dicono che non ce la possiamo fare, noi rispondiamo loro con un credo senza tempo che rappresenta lo spirito di un popolo: sì, noi possiamo.


Voglio dire che il successo immediato di Sincerità non può essere semplicemente attribuito alla sua orecchiabilità e facilità di fruizione: è uno di quei pezzi, come pure a suo tempo, a un livello più alto, Volare (nel blu dipinto di blu) di Modugno, che riesce a catturare - consapevolmente o no, poco importa - lo spirito del momento di una nazione.
Una traduzione in inglese comporta diverse difficoltà: i versi sono decasillabi, metro di solito usato da Carmen Consoli nelle sue canzoni, e che esalta al massimo la musicalità della lingua italiana (fatta, com'è noto, per la maggior parte da parole piane, ossia con l'accento sulla penultima sillaba). Proprio il sostantivo che dà il titolo alla canzone è sdrucciolo (accento sull'ultima sillaba), e non mi ha dato altra scelta che usare Sincerity come titolo e partire da quello per costruire il resto della traduzione. Naturalmente non ho potuto rispettare le rime del primo e quarto verso del ritornello, ma ho cercato un'assonanza fra eventually (finalmente) e fairy tale (favola). Il difficile è stato tradurre concetti astratti come All’inizio era poca ragione / Nel vortice della passione: l'inglese è una lingua concreta, così ho trasformato questi concetti in vere azioni agite dai due amanti (We started without any notion /And we had no time to slow down).
E l'elemento imprescindibile ? Ci sarebbe stata la soluzione inescapable, ma il significato era più simile ad "inevitabile" e avrebbe dato un suono negativo al verso, laddove era meglio rendere con essential.
Comunque, ecco il testo originale italiano :

Sincerità

Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità

Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità

Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi

Ed io
coi miei sbalzi d’umore

E tu
con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane

Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire

Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità

Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità

Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore
Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino

Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità

Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano nella mano dove andiamo si vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine

Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità

Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità…

E questa è la mia English version:

Sincerity

Sincerity
Now everything comes up so easily
You are my only mate eventually
Together in this fairy tale

Sincerity
It’s truly essential as an element
To make a love story a sentiment
That could head for eternity

We’ve come to a solid relation
We started without any notion
And we had no time to slow down
When our hearts were beating as one
We’ve been at it hours and hours
Then we would be just starting over
We wouldn’t have much t’say each other
Being afraid then being so sorry

And I
With my impossible temper
And you
With your justifications
We would split up every two weeks
You’d lie to me so I couldn’t weep
And sometimes I wished I could leave

Sincerity
Now everything comes up so easily
You are my only mate eventually
Together in this fairy tale

Sincerity
It’s truly essential as an element
To make a love story a sentiment
That could head for eternity

Now we are two friends as we’re lovers
At last we can say we are happy
And sometimes –it’s normal- we fight
But then we make love up all night

We like talkin’ ‘bout everything
And wishing thousands of wishes
Sometimes you’re just like a child
And I would take you in my arms

Sincerity
Is when you’re finding all your weaknesses
Is when you’re fuelling up all your dreams
Heading for eternity

Now you belong to me
And I belong to you
And we’ll walk hand in hand who knows the way we’re goin’ to
Dreams are passing by and queen and king we are
Of all this happy ever after story

Sincerity
Now everything comes up so easily
You are my only mate eventually
Together in this fairy tale

Sincerity
It’s truly essential as an element
To make a love story a sentiment
That could head for eternity




1 commenti

Pigeon Meeting

Interpreti:

Prospero (lui)
Miranda (lei)

Location: casa mia (balcone)

0 commenti

3:32

Tu non stai bene.
Hai avuto questa sensazione di nausea per tutto l'afoso pomeriggio seguito al pranzo.
Non dovevo cucinare i peperoni,ti metti a pensare.
Provi ad alzarti, poi nell'ordine :
abbassarti
sdraiarti sul letto coi vestiti addoso (errore fatale, quello che dovevi mandare giù ti ritorna su senza tirarti su come il caffè)
alzarti di nuovo.
Fai una passeggiata, e ti accorgi che il tempo non è neanche afoso, ma immoto, di quell'immobilità che ti prende alla testa e ti soffoca.
Cala il pomeriggio lentamente - siamo con l'ora legale ora, e i pomeriggi cominciano ad essere tali -
Cerchi di pensare a qualcosa di divertente, a quali dolci preparerai per Pasqua, qualunque cosa.
I peperoni - è colpa loro, sono senz'altro i peperoni! - rimangono incastrati sotto l'esofago, o almeno pensi che il posto sia quello.
Scende la sera lentamente, ma i tuoi peperoni non lo fanno. Rimangono lì.
Non ceni e vai a letto, e neanche il contatto con le adorate lenzuola (come capisci Paperino quando vuole rimanere a letto!) risolve la situazione.
Naturalmente hai già bevuto acqua e bicarbonato con uno spruzzo di limone,
Hai anche cercato invano l'ultima pastiglia di digestivo avanzata da quel pranzo fuori dai parenti - dovevi farci un quadretto con la scritta 'in caso di necessità rompere il vetro', come per le sigarette - .
Tu non stai bene.
Ti rivolti nel letto.
Provi a leggere un buon libro
Provi a leggerne uno cattivo.
Le lenzuola ti si attorcigliano addosso.
Guardi la radiosveglia sul comodino alla tua destra vicino alla finestra, e con un occhio solo realizzi che è l'una di notte.
Accendi la radiosveglia, centrando con la mano e l'occhio aperto il tasto Start (perchè i tasti li fanno invisibili come se le radiosveglie le usassero i sette nani?)
Ascolti la replica di un programma radio andato in onda la mattina, più diversi borbottii provenienti da altre emittenti di probabile origine balcanica
Finisci per spostare la rotellina della sintonia sulla stazione dei Grandi Successi degli anni '80 e '90 missati in rapida successione. Nel buio della notte vedi materializzarsi i fantasmi di tanti ricordi che non riesci ad afferrare.
Sono quasi le tre di notte, ti spaventi per l'ora tarda e per il fatto che i peperoni avranno ascoltato anche loro la radio dal tuo esofago, ma si sono guardati bene dallo scendere nello stomaco.
Spegni la radiosveglia.
Buio. Silenzio.
Riaccendi la luce.
Passi mezz'ora a guardare il soffitto, poi l'armadio.
Le ante di quell'armadio quattro stagioni sono sempre state un problema: da quando sono saltate le serrature per l'uso eccessivo - modello difficile da sostituire a meno di riuscire a contattare quelli che hanno assemblato l'armadio - tu ti limiti a incastrare le ante di lacca nera fra di loro.
Appoggi la testa sul cuscino.
La testa si muove. E' ferma ma si muove.
Guardi in alto e vedi il lampadario.
Il lampadario.
Da sinistra a destra, da destra a sinistra.
Le sei ante dell'armadio davanti a te si spalancano, e sembrerebbe quasi un colpo di teatro, una cosa che ti divertirebbe se la vedessi al cinema, ma tu sei al centro della stanza su letto e hai le ante di lacca nera dell'armadio quattro stagioni alte tre metri che si muovono tutte insieme.
Si muove anche la libreria ora. Cade a terra la tua bottiglia preferita.
Mary Poppins. Mostrava la sua magia ai piccoli Banks facendo muovere ogni cosa nella loro cameretta.
Nel film tutti si muovevano, però. Non come te, nel letto in mezzo alla stanza.
Perchè è questa la cosa più atroce: NON TI PUOI MUOVERE. Tutto gira e tu sei con i peperoni storditi all'altezza dell'esofago, e una forza quasi ti inchioda al letto, perchè se provi a sollevare la testa finisci di nuovo a terra.
Ti chiedi quanto tempo un armadio medio quattro stagioni comprato di seconda mano alto tre metri con quattro ante di lacca nera ai lati e altre due ante di specchio al centro pieno fino all'orlo di tutto ci mette a crollarti addosso.
Mentre ti chiedi se nel frattempo ti cadrà addosso anche il lampadario che ormai ha un moto rotatorio costante senti che anche le pareti non sono più tanto tranquille: spingono il letto verso il centro della stanza.
Il tuo stato d'animo è stranamente lucido e immobile. Ti chiedi ad esempio assurdamente se è meglio rimanere fermi o scappare via dalla stanza. Ti rimproveri per pensare a cose tanto sciocche quando forse sono gli ultimi momenti...
Il lampadario oscilla di meno.
La prima anta si ferma. Scivola giù un maglione. Eccolo dov'era.
Anche il letto si ferma.
In un minuto e mezzo passi da Mary Poppins all' Esorcista, perchè non solo riesci ad alzarti, ma corri in bagno per vomitare. Attraversi di corsa il corridoio nero, accendi la luce, due passi a sinistra, hai la forza di alzare la tavoletta del WC e non succede niente.
Sudi freddo.
Al secondo tentativo il respiro finalmente ti manca (ed è l'unica occasione in cui si benedice il fatto di essere senza fiato) e i peperoni ti dicono addio concludendo il loro viaggio, invece che verso il tuo intestino e oltre, in qualche parte del Tirreno.
Respiri. Era ora.
Ti appoggi,i capelli umidi, al lavandino. No, non si muove (ci hai pure messo lo stucco a presa rapida la settimana scorsa).
Ti guardi allo specchio. Hai la faccia stravolta. Ma ferma.
Alle 3:32 a centodieci chilometri circa da casa tua si fermava ogni cosa.