"Ha toccato!" "Qui ci pare che manchino ancora dieci metri..."

Questo è il mio ricordo della Notte della Luna, oltre al fatto che avevo una salopette con il simbolo Apollo 11 sopra.Quello che affascina del modo di raccontare di questa edizione speciale è l'assoluta mancanza di piaggeria nei confronti del pubblico televisivo.


Non si era ancora installata nelle trasmissioni tutta quella melma a base di personaggi che non c'entrano un tubo ma che si presume facciano ascolto, tizie mezze nude e bravipresentatori che magari sono capaci di dire: cosa sta provando in questo momento? Qui la tensione è fra Tito Stagno,il Giornalista in diretta RAI e Ruggero Orlando, il Corrispondente da Houston, un dialogo serrato a due voci che magari si contraddicono in modo involontariamente comico (Ha toccato/non ha toccato), ma che hanno il privilegio di essere vere. O forse mi sembrava tutto più vero allora - avevo cinque anni - e la Luna era una cosa seria. Ricordo anche la sigla delle trasmissioni da Cape Canaveral era Aquarius - che non è una bibita per disidratati ma il nome dato al LEM - tratta dal musical Hair :


Questa è una delle versioni più famose all'epoca - su vinile! - , quella dei The 5th Dimension, con Let The Sunshine In a seguire. Ogni volta che mi capita di sentirla penso al ricordo confuso di quella sera e di come tutti si sentissero più privi di gravità.

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