Memoria di giornata


Oggi, anno 2505, celebriamo la giornata della memoria, che, come dice la parola, celebra la memoria stessa. Questa giornata della memoria la facciamo tutti gli anni proprio in questo giorno,che è il venti sette. Il venti sette è anche un autobus, però non c'entra con la memoria. Proprio il venti sette di questo mese tanti secoli fa si sono aperte le porte di tutte le concessionarie, e Charlie Chaplin e il suo malvagio regime nazista è stato sconfitto dalla UN che ha denazificato i nazisti per sempre...

La memoria è una cosa molto strana: si alimenta non attraverso i fatti, ma attraverso la percezione che noi abbiamo di essi. George Orwell in 1984 presentava un futuro con un Ministero della Verità o Miniver, che era preposto a riscrivere la Storia a seconda di cosa convenisse di più alle alte gerarchie. Per questo ogni frammento di memoria va preservato al di là di quello che possa significare per noi e per gli altri. Nella commedia distopica Idiocracy (2006, regia di Mike Judge) Nel 2505 l'America - anzi, l'Uhmerica e il mondo sono in mano a una popolazione dal quoziente intellettivo precipitato verso il basso. In una delle scene finali al protagonista venuto dal passato - cioè dal nostro presente, con una classica Macchina del Tempo - tocca vedere uno sgarrupato museo "multimediale" che racconta la storia ormai a modo suo.
Ricostruiamo il percorso compiuto dagli sceneggiatori di Videocracy (Mike Judge e Ethan Coen, uno dei due Coen Bros. di Minneapolis) per questa scena:
1) Il punto di partenza è senza alcun dubbio il 1945 e la Seconda Guerra Mondiale.
2) Immaginiamo che nel 2505 quasi tutte le fonti storiche degli anni '40 del 20° secolo si siano estinte - magari non sono state conservate nei secoli a venire per colpa delle catastrofi e dello scarso quoziente intellettivo generale -, e siano rimasti in qualche anfratto telematico dei frammenti de Il Grande Dittatore di Chaplin (1940), semidistrutti e senza audio:


Il discorso alle folle di Tomania del Grande Dittatore Adenoide Hynkel

La domanda che Judge e Coen devono essersi posti sarà stata: cosa potrebbe capire uno storico semi-idiota da un frammento di un'immagine in movimento di cinquecento anni fa senza alcuna collocazione storica? Come minimo, che il protagonista - in realtà un personaggio fittizio che è una satira di un personaggio storico esistente e vivente all'epoca in cui fu girato il film - non solo sia esistito veramente, ma che porti il nome dell' attore che lo interpreta. Questa vertigine non è tanto inconsueta, basti pensare a quante volte ricordiamo gli attori unicamente coi nomi dei personaggi. Da qui lo squallido baraccone "storico":


La Time Masheen (anche la lingua inglese scritta nel 2505 era un'opinione) di Idiocracy (il video YouTube è in realtà una ripresa su videocamera di un DVD, da qui la visione un po' straniante)

La breve scena di Idiocracy è in fondo la satira di come oggi si tende a concepire la Storia, specie quella contemporanea: data l'enorme quantità di materiale visivo, questo ha sì il potere di rendere tutto più emozionante agli occhi degli spettatori, ma tende anche inevitabilmente, privilegiando l'emotività, a mettere tutto sullo stesso piano. Così un giorno Charlie Chaplin porebbe essere ricordato per sempre come Grande Dittatore, ma nel senso sbagliato.



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