Dovunque vai, ti capiranno

My hovercraft is full of eels...



Uno dei motori base della risata sono le interpretazioni sbagliate di una qualsiasi lingua da parte di chi la deve interpretare. L'oggetto della risata è quello che parla una lingua incomprensibile a chi ascolta. L'ascoltatore, che non capisce una parola, si vendica deridendolo e attribuendo significati surreali a ciò che ha appena ascoltato. Credo che il capostipite di questo filone sia la storiella del viaggiatore francese e della fruttivendola italiana:

Un francese vede della frutta su di una bancarella in talia.
- Comment s'appellent? (Come si chiamano?)
La fruttivendola che non sa il francese per assonanza capisce - Come si pelano? e risponde:
- Con il coltello.
- Comment? (Come?) fa lui di nuovo
Lei questa volta capisce - Con le mani? e risponde:
- Con le mani, coi piedi, come vuole!
- Je ne comprend pas. (Non capisco) fa il francese.
Lei stavolta capisce: - Non le compro, e di rimando:
- Se non vuole comprare, non compri!
Il francese se ne va e la fruttivendola commenta:
Meno male che con i francesi si capisce tutto quello che dicono!

Questa commedia degli equivoci ha generato delle varianti come quella del Dirty Hungarian Phrasebook , uno degli sketch più famosi del Monty Python's Flying Circus. Qui l'immigrato ungherese parla con il tabaccaio inglese sì, in inglese (un po' strano), ma tramite un manuale di conversazione che ha proposte gay-indecenti al posto delle normali frasi per turisti: insomma, la parte del vendicatore la fa il manuale. Questo lo sketch originale:





Questa invece la sua versione italiana:



Lo stesso sketch come appare nel film-antologia E...ora qualcosa di completamente diverso :
La traduzione è più libera, ma più divertente (belo maschione!):


La caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la globalizzazione non avevano previsto una nuova serie di equivoci: quella dei video provenienti dai paesi dell'Est. Questi video sono già divertenti di per sè a un occhio occidentale, dato che da una parte contengono dei codici visivi estranei al nostro occhio, dall'altra cercano disperatamente di immettere elementi "occidentali" nelle loro visioni. La famosa (in Russia) cantante Alla Pugacheva è la prima "vittima" in un video con finti sottotitoli in italiano, che si limitano a trascrivere quello che si sente "per assonanza" del testo russo, come faceva la fruttivendola della storiella. Il risultato è irresistibile, fra l'imbecillità dei sottotitoli, gli effetti speciali anni '80 e la cotonatura alla Bonnie Tyler della Pugacheva:



Ma non finisce qui, perchè ai finti sottotitoli russi si sono accodati quelli iraniani, con dei risultati deliranti come questo video (attenzione, le allusioni scatologiche si sprecano!)



O come in questa rumba iraniana, sussurrata da un incrocio fra Franco Battiato e Julio Iglesias che ha sentito Smooth Operator di Sade nell'84, ribattezzata Cinque odori del mio pony :


Le risate sono garantite, anche se politicamente scorrette (una persona russa o iraniana si potrebbe anche offendere per non essere capita a priori). Comunque, anche l'italiano è spesso male interpretato, basta ascoltare Dean Martin nelle parti in italiano di Volare, sembra che lo faccia apposta!

In esclusiva, ecco che cosa ha veramente detto Dean Martin in Volare :

Pezzo ghe u’zogne così no retorne mai più
Mi depenge cò le manelafaccia de blu
Poi d’emproviso denido da vendo rapito
E ‘ncominciavo volare nel gelo ‘nfinito

Volare, oh oh
E gantare oh oh oh oh
Nel blu dipindo di blu
Che digi di stare lassù

E vollavo vollavo fenige
Punnalto dessole concoro piussù
Mentre ‘l moldo piappiano spariva londano lasgiù
Ona miùsiga dolge sonnare soltanto per me

Volare, oh oh oh oh
E gantare oh oh oh oh

Nel blu dipindo debblù
Fenide de stare lassù
Nel blu dipindo di blu

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