Supporti estivi per donne lavoratrici


Copriti, svergognata!


Da piccola, diciamo verso i dodici-tredici anni avevo un completo estivo elegante - all'epoca si diceva "Più impegnativo" - in cotone grezzo, composto da una gonna lunga e svasata in fondo ed un top a forma di gilet senza maniche -. Me lo aveva comprato mia madre nella segreta speranza che il circondarmi di abiti più femminili contribuisse allo sbocciare della mia, di femminilità, sinora limitata al famigerato "periodo mensile". (Era ancora scossa dalla mia ferrea determinazione, qualche mese addietro, a voler comprare un micidiale pullover color biscotto ). Comunque, entrambe ci accorgemmo che il pezzo superiore del completo, il gilet, era troppo scollato, o meglio, non sarebbe risultato scollato se non fosse stato per il fatto che alla mia età il mio petto era già discretamente formato e premeva minaccioso contro la stoffa. L'incubo di ogni stilista: la carne che si vuole far uscire dalla porta dell' "eleganza", rientra dalla finestra della sessualità in crescita esponenziale spostando ogni centimetro di stoffa come succede sempre all' Incredibile Hulk.
Soluzione al problema: un centrino di pizzo beige, ricavato da una vecchia bomboniera - la cannibalizzazione delle bomboniere era una cosa che si usava molto in quegli anni, i veli di qui, i nastrini di là - sagomato e cucito in mezzo alla scollatura, con tre automatici nascosti per l'apertura. Voilà. Potevo indossare il completo senza morire dalla vergogna o fingere una scoliosi (Stai dritta con le spalle!).
Questa introduzione per un prodotto che si è affacciato sul mercato inglese quest'anno, finendo per essere commentato addirittura dal serio quotidiano The Guardian (Modesty panels: the solution to low-cut top disasters?) (I davantini sono la soluzione ai top troppo scollati?) . In sostanza, questi pezzi di stoffa asportabili a piacere sono la risposta ad un disagio crescente delle donne britanniche che, data l'ondata di caldo - ben 30° !!! - sono costrette a mettersi qualcosa i più consono alle alte temperature, ma :
a) trovano abiti estivi adatti alle vacanze ma non ai luoghi di lavoro
b) detti abiti - top, camicette - sono troppo rivelatori per le misure femminili britanniche.
a questo punto il mercato se n'è uscito con due interessanti invenzioni, o riedizioni di vecchissime idee:
1) Il Bosom Button , o spilla da petto, ideale per fermare le scollature
troppo ardite senza dover ricorrere alla spilla da balia (che tra l'altro
rovina i vestiti), pezzo forte della ditta What a Girl Needs
(quello che una ragazza vuole), incrocio fra Sex and the City ed il catalogo
Gli Introvabili di Euronova . Se il bottone non basta, ci sono anche i
Liftits o adesivi alzatette ( Per un'aria vivace senza reggiseno! )
2) Il Modesty Panel , o davantino in pizzo per coprire, appunto, la modesty della donna lavoratrice e non. Da notare sul catalogo della S & S Enterprises Ltd. il capolavoro di diplomazia: si fa vedere la classica sequenza prima/dopo la cura, ma il petto della prima foto è un classico petto un po' cascante, come a dire: vi dovete mettere il panel non per evitare eventuali sguardi vogliosi sul vostro decolletè, ma per evitare gli sguardi di commiserazione sulle vostre bisacce sgonfie.
I commenti all'articolo del Guardian sono perlopiù indirizzati verso una blanda
critica alla mancanza di volontà politica da parte delle ditte di abbigliamento
a creare dei "sopra"che vadano bene a tutte. In realtà le ondate di caldo, come pure i paesi più caldi, mettono sul piatto dei problemi enormi in fatto di abbigliamento e "morale": se col freddo te la cavi con uno o più strati di stoffa, che fare se con l'afa ti scopri ma non hai la rassicurante "tavola" delle modelle a cui è concesso indossare tutti i nude look possibili senza indurre troppo in tentazione? Davantini, bottoni birichini ed ex-bomboniere sono una specie di tranquillante per evitare di porsi troppe domande e tirare avanti giorno dopo giorno (anche e a pensarci bene un bottone piazzato nel posto giusto può ottenere l'effetto opposto) , ma chi ci dice che questa sia la strada giusta?


0 commenti: