Lo strateggismo pubblicitario

"E' bellissimo!"


C'era una volta lo spot trash .
Nacque qualche anno dopo l'arrivo delle prime tv private a diffusione regionale, che presentavano pubblicità ben diverse da quelle dei canali RAI (allora gli unici esistenti su suolo nazionale), date le ristrettezze di budget e la povertà dei prodotti che presentavano. C'erano scenette con sfondi miseri, recitazioni approssimate, slogan urlacchiati. Tutto contribuiva a suscitare l'ilarità degli spettatori televisivi "normali" (Tu l'hai vista la TV X? Ah ah, certe risate! Ma come gli vengono così squallide!) Infatti dopo un po' di tempo circolarono i primi spot dichiaratamente ispirati al modello "basso", come questo, praticamente introvabile, per l'album Uccelli d'Italia del gruppo demenzial-volgare degli Squallor:





Oggi non c'è più una separazione netta fra pubblicità "alta" e "bassa", così si possono incontrare esempi di spot incredibilmente squallidi che però una volta fagocitati dalla Rete sono diventati il successo del momento. Il nome di Alfonso Luigi Marra è sulla bocca di tutti, come neanche Moccia ed Alberoni con sua moglie sono riusciti a fare in anni ed anni di onesto lavoro nel campo dei media:





Quello che non si riesce a capire è se Il labirinto femminile sia veramente uno spot orribile, opure se sia stato creato appositamente così, come i due scalcinati impresari di Broadway in The Producers di Mel Brooks (2005) mettevano in scena un musical inneggiante al nazismo per fare fiasco e intascare i soldi.

Comunque, di spot dal contenuto veramente trash è piena la televisione. ad esempio, tutti quelli dei profumi pour homme , i quali trasudano imbarazzo per quello che devono reclamizzare, e così squadernano zaffate di comunicazione "alta" per rendere nobile l'attività del profumarsi per un uomo, che però diventa fatalmente "bassa" quando incombe l'esigenza di vendere il prodotto nelle profumerie per Natale. Ad esempio, abbiamo in D&G The One Gentleman Matthew McConaughey che fa il gentiluomo e copre le gambe della fanciulla assopita sul divano il giorno dopo.





Lo spot è in bianco e nero, segno di classe e distinzione da Woody Allen in poi, ma è l'espressione da panino imbottito di McConaughey che fa precipitare il tutto. La scena finale in cui contempla le onde, poi, è il massimo: quando si vuole dare un'aura di finezza intellettuale a qualcuno, lo si manda in riva al mare, possibilmente d'inverno.
Ma è nella trasgressione più selvaggia che la pubblicità diventa veramente trash senza averne l'intenzione.
"Ehi, ho una splendida idea per la campagna italiana 2010 della Renault Twingo Miss Sixty! Avete presente quella serie che va tanto, quella tanto trasgressiva, pensate che alla Rai non l'hanno voluta, quella con le lesbiche, come si chiama? Ecco, facciamo una situazione così. Festa, lei guarda lei, ammicca, la invita in camera, si spoglia, l'altra la benda e..."
"...E?"
"E poi le prende il vestito lasciandola bendata sul letto, corre verso l'auto e si accorge che è dello stesso colore del vestito che ha appena rubato! Fichissima questa! E pure un po' porca!"
E fu così che, dopo sei anni buoni, anche l'Italia si accorse della serie The L Word. (Fra dieci anni aspettiamoci pubblicità in stile Mad Men).
Il problema è: lo spot reclamizza l'auto o il vestitino rubato?





Comunque neanche gli altri paesi sono immuni dal trash, e qui nel Regno Unito al posto di Amalia con gli Uccelli d'Italia abbiamo il commentatore sportivo Tim Lovejoy (un nome che è tutto un programma) che con la scusa di aver bruciato l'arrosto cerca di rimorchiare la sultry vicina di casa italiana con i tortellini Giovanni Rana. Naturalmente c'è il compendio di tutti i luoghi comuni oltremanica sulle donne italiane (Sophia!), ma non è questo il punto. Il sublime, ancora una volta, è dato dall'espressione estasiata dell'uomo, qui di Lovejoy - per la vicina o per i tortellini?- che fa dello spot , con la sua fotografia sui toni dorati e seppia, una sorta di versione aggiornata di Camera con vista di James Ivory (1985). Un esempio di trash simpatico.





Il trash, come la mondezza in generale, tracima nelle nostre vite e nei nostri pensieri, e non è più trattato in modo "ironico" - che testimonierebbe distacco, quindi l'esistenza di un qualcosa non pattumesco -, ma ormai è impastato con la parte "alta" del nostro modo di sentire. Ed è la parte "alta" ormai quella che deve fare in continuazione i conti.
Amalia?

0 commenti: