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Arisa post-nucleare

Soffierà anche per voi...

La radio mi pugnala

con il Festival dei fiori...(Sergio Caputo)


Mentre si sta consumando lentamente l'ultima Serata del 60° Festival di Sanremo, - c'è stata un'ora fa una sommossa da parte dell'Orchestra e del pubblico all'uscita delle tre canzoni finaliste, fra cui quella di Pupo ed Emanuele Filiberto, poco fa hanno annunciato la vittoria di Valerio Scanu - c'é qualcosa di profondamente inquietante in una delle canzoni, Malamorenò di Arisa. Un "motivetto" che comincia parlando del 2087 e di una coppia rimasta sola al mondo, il pronipote è sulla luna / emigrato per cercar la sua fortuna , e sulla Terra resta solo chi non ce la fa / ascoltando tante finte verità (forse la canzone di Pupo ed Emanuele Filiberto, diventata nel frattempo inno nazionale). Il ritornello paventa il fatto che può scoppiare in un attimo il sole e che tutto quanto portebbe finire . A questo punto il pensiero va ad una guerra nucleare - scatenata forse da un'ennesima intercettazione nella quale qualcuno in Italia viene sentito dire "Sì, sì, sì! Fammi tuo, schiaccia il bottone!" - però, niente paura, i due anziani coniugi rimarranno sempre insieme, anche se I prati rinunciano ai fiori/ perché i fiori hanno perso i colori . Le tre Sorelle Marinetti , che la ripresa televisiva non a caso non mette mai in primissimo piano, supportano un'Arisa in perfetto look steampunk
con la loro coralità da Trio Lescano .

Arisa con la sua canzoncina ci fa piombare in un mondo parallelo, nel quale magari il Fascismo non è stato sconfitto (?), la Seconda Guerra Mondiale si è conclusa con la vittoria dell'Asse sugli Alleati (Oppure L'Italia ha vinto non alleandosi con la Germania, come ha scritto Enrico Brizzi nel suo L'inattesa piega degli eventi ). Però c'è sempre in agguato la Minaccia Nucleare, e mentre il marito cerca di rincuorare la moglie (mio marito è sempre qui vicino / dice che ritornrerà di nuovo il cielo ) in realtà prega nella notte per paura che anche Dio / scappi e lasci tutto quanto nell'oblìo .

Nel 1986 la Gran Bretagna creò un lungometraggio animato dal titolo When The Wind Blows (Quando soffia il vento) , tratto da una graphic novel di Raymond Briggs, nel quale i due poveri coniugi inglesi nuclearizzati hanno impressionanti attinenze con la canzone di Arisa (gli occhiali di Jim, il marito, hanno addirittura la stessa montatura di quelli della cantante!). Alla fine si dice il dolore può farci cadere / la speranza potrebbe sparire / ma l'amore, ma l'amore / no.
Tornando a Jim e Hilda (la moglie) alla fine la morte li coglierà nei loro sacchi - che ingenuamente pensavano potessero servire loro per ripararli dalle radiazioni, ma che in realtà erano un escamotage del Governo per portarsi via i cadaveri in modo veloce) - ma non smetteranno mai di amarsi. Malamorenò è, in conclusione, uno dei pezzi più tristi che abbia sentito in vita mia.



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When I'm 3064

Un'importante scoperta, pari a quella della tomba di Tutankhamon nel 20° secolo, sta scuotendo tutte le certezze finora raggiunte nel campo della Cultura, della Storia e dell' Antropologia. Sono date per certe le tracce di un gruppo di musicisti che cambiò il mondo nella seconda metà del succitato secolo. Questo gruppo - si sa per fonte certa da alcuni ritrovamenti iconografici - si chiamava The Beatles.



Uno dei guai delle cosiddette "ricostruzioni storiche" é che più passano i millenni e più si deve, per dirla con John Fante, "chiedere alla polvere" quando si deve fare Storia. I programmi televisivi di divulgazione storica, - figli di quei periodici
che si vantavano di avere una "ampia e drammatica documentazione fotografica" come Playboy le donne nude - intrecciano filmati con voce fuori campo con interviste a storici e antropologi, ripresi in primo piano. Ritornando ai Beatles, il videomaker satirico americano Scott Gairdner ha creato con il suo gruppo nell'ottobre del 2009 un perfetto mockumentary in stile History Channel sul ritovamento delle vestigia di un celebre gruppo musicale...nel 3016. Sentire parlare dei Beatles con lo stesso tono in cui noi parliamo degli antichi Egizi è vagamente inquietante: molte cose si sono perse nel corso dei millenni, e il divertimento sta nel come gli elementi rimasti possono essere rimaneggiati in tutta serietà dagli accademici. Così abbiamo la ricostruzione completa di un'immagine dei Beatles, con Ringo Starr indicato come "uomo sconosciuto" (considerato che proprio in questi giorni ha avuto finalmente la sua stella nella Walk of Fame a Hollywood , non dovrebbe correre questo pericolo). I frammenti di fama rimandano a un celebre sonetto di Shelley,

Ozymandias :

I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them, on the sand,
Half sunk, a shattered visage lies, whose frown
And wrinkled lip, and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamped on these lifeless things,
The hand that mocked them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare
The lone and level sands stretch far away

Qui la sua traduzione (di Paolo Bernardini):

Incontrai una volta un viaggiatore, giunto da una terra antica
E mi disse: ‘Due immense gambe di pietra, senza tronco
Alte si ergono nel deserto. Accanto a loro, sulla sabbia
Sommerso quasi, giace un volto distrutto, l’espressione irata, amara
Le labbra contratte, il ghigno che solo dà il freddo comando
Ci dicono quanto fu abile chi le scolpì, a leggere queste passioni
Che sopravvivono ancora, scavate su quelle pietre senza vita:
La mano che le figurò, ed il cuore che d’esse fu preda.
E sul piedistallo tu leggi queste parole:
‘Il mio nome è Ozymandias, Re dei Re:
Guarda all’opera mia, oh, poderosa, e dispera!’
Nulla più di questo rimane. Intorno alla rovina
Di quel relitto immane, nuda e senza confini
La sabbia piatta si distende, solitaria, all’infinito.


In effetti il finto documentario comincia proprio con le sabbie del tempo che svelano un antico cartiglio con su il famoso logo dei Fab Four. I professori interpellati fortunatamente non indossano pigiamini Star Trek ma normali completi da docente anglosassone (c'è tutta una teoria secondo cui il corpo docente deve vestire in velluto a coste - corduroy look -
per apparire serio). L'unica cosa che li distingue dai loro omologhi dello scorso millennio sono i loro nomi: l'insigne antropologo si chiama Karl St. Cloud IV , il musicologo Miller Cumpford, il celebrato autore di "Dissotterrando i Rotoli perduti dei Beatles" si ritrova un impossibile dr. Four Brixton per nome. E il professore dell'Università di Nectaris a qualche centinaio di anni luce dalla Terra, che ha pazientemente ricostruito uno spartito dei Beatles, frammento dopo frammento, si chiama... Stephens January (letteralmente Stefani Gennaio)

Beatles 3000 non è tanto una satira sui Beatles, quanto sull'impossibilità di stabilire con assoluta certezza delle prove "storiche" su qualunque cosa dopo tanti anni. Trattare le canzoni degli Scarafaggi come un qualcosa da ricostruire fa sorridere - come, musica pop! - ma che lascia alla fine un'orrenda certezza: saremo tutti destinati a diventare come il potente Ozymandias. Naturalmente la ricostruzione della musica è una cacofonia totale, - forse Gairdner e soci hanno tratto l'ispirazione da Revolution 9, il brano più sperimentale di tutta la discografia beatlesiana.
Comunque, ecco il video :



John Lennon, Paul McKenzie, Greg Hutchinson e Scott Pippen...


Qui la traduzione del testo del video (i link in blu si riferiscono alle canzoni originali falsamente attribuite ai Beatles, un po' come le opere di Shakespeare):

E ‘ incredibile rendersi conto che sono passati più di mille anni da quando i Beatles hanno camminato su questa terra.
“ Le notizie sulle prime registrazioni sono frammentarie, noi non sappiamo nulla dei Beatles, ma sappiamo che questi giovani – John Lennon, Paul McKenzie, Greg Hutchinson e Scott Pippen – furono fra i migliori musicisti mai esistiti.”
I Beatles giunsero alla notorietà quando si misero in viaggio da Linverton verso l’ America, per esibirsi all’annuale Festival di Woodstock di Ed Sullivan.
“ Tutti furono scioccati, voglio dire, la musica che andava per la maggiore era l’Opera, nessuno era abituato ad ascoltare un brano che non durasse meno di tre ore: i Beatles hanno cambiato tutto questo”.
“…e furono così prolifici, composero così tante canzoni, Paperback Writer, Take It On The Run, Wipeout "
"…Don’t Stop Believing, Parents Just Don’t Understand , Jimmy Crack Corn , Battle Hymn of the Republic
Ed è veramente sorprendente come tutti I loro spartiti avessero una scala che andava dal DO al SI, quando ci si sarebbe aspettato al massimo dal DO al FA”.
La loro musica dominò le classifiche, anche se vi era competitizione con rivali quali Michael Jackson, Louis Armstrong ed Ernest Hemingway. Sembrava che non ci fosse niente che i Beatles non potessero fare con successo.
“1965. Shea Stadium. I Beatles vinsero il Superbowl, 21 – 7 contro i Giants. Fu un enorme avvenimento per l’atletica, e aiutò a sollevare lo spirito della popolazione dopo l’assassinio del presidente Nixevelt.
“Per un po’ recitarono in alcune serie televisive, come I Love Lucy. Il trucco e le protesi prostetiche erano incredibili, non li avresti riconosciuti.”
“Inventarono il gesto dei “Pollici in Alto”, un gesto che oggi non si vede più tanto, ma che la gente soleva farsi l’uno con l’altro, e i Beatles furono i primi a farlo”
“Furono pionieri nell’arte dell’animazione, Paul McKenzie fece uno scarabocchio su un foglio di carta, quello che ne seguì fu Mickey Mouse.”
Il loro più grande successo fu l’uscita del loro album più innovativo, Sgt. Pet Sounds and the Spiders from Aja
“Purtroppo non ci rimane nessuna copia di questo album, servirono tutte per nutrire l’imperatore Gorlock. nel 2652. Comunque, mi sono impegnato a trovare i più bei temi mitologici al mondo. Abbiamo ricostruito antichi spartiti nella speranza di ricreare l’antico sound di quest’album. Ecco i nostri risultati.
"Non appena l’album uscì, iniziarono a circolare delle voci che i Beatles si stavano per sciogliere.
Naturalmente non lo fecero, e per decenni continuarono a crescere in popolarità e sapere, e nuovi membri si aggiunsero ogni anno. Oggi si può notare la loro influenza ovunque, dalle specie di insetti che hanno preso il nome da loro, ai bambini che chiedono cosa desiderano sedendoglisi in grembo il giorno di Beatale.
“Sapete, non è facile parlare dei Beatles, ma c’è una cosa da dire: la loro musica vivrà per sempre nei cuori di coloro che hanno avuto i cuori congelati quando i Beatles erano ancora vivi.”
La prossima settimana, un profilo di Orson Welles, il cineasta dietro il film acclamato dalla critica mondiale, Dracula morto e contento.


Greg Hutchinson : grande batterista jazz... non esattamente dello stesso colore del signore della foto del ritrovamento.

Scott Pippen : famoso cestista professionista nei Chicago Bulls negli anni '90.

Linverton : L' antica Liverpool

Il Festival di Woodstock di Ed Sullivan : Effettivamente i Beatles parteciparono all' Ed Sullivan Show nel 1964, ma Woodstock era ancora di là da venire...

Sgt. : Stavolta c'hanno azzeccato...

Pet Sounds : Album dei Beach Boys del 1966, passato alla storia della musica per le sue innovazioni stilistiche. Non c'entra ma c'entra, perché ha influenzato pesantemente Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band.

And The Spiders From : Ebbene sì, David Bowie era solo un prestanome dei Beatles! Dopo mille anni la sconvolgente verità...

Aja : Album del 1977 degli Steely Dan , gruppo statunitense di fusion rock-jazz-pop . I Fab Four avevano buon gusto.

Dracula morto e contento (Dracula: Dead and Loving It) : film del 1995 di Mel Brooks. Forse ad Orson Welles sarebbe piaciuto.




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Dovunque vai, ti capiranno

My hovercraft is full of eels...



Uno dei motori base della risata sono le interpretazioni sbagliate di una qualsiasi lingua da parte di chi la deve interpretare. L'oggetto della risata è quello che parla una lingua incomprensibile a chi ascolta. L'ascoltatore, che non capisce una parola, si vendica deridendolo e attribuendo significati surreali a ciò che ha appena ascoltato. Credo che il capostipite di questo filone sia la storiella del viaggiatore francese e della fruttivendola italiana:

Un francese vede della frutta su di una bancarella in talia.
- Comment s'appellent? (Come si chiamano?)
La fruttivendola che non sa il francese per assonanza capisce - Come si pelano? e risponde:
- Con il coltello.
- Comment? (Come?) fa lui di nuovo
Lei questa volta capisce - Con le mani? e risponde:
- Con le mani, coi piedi, come vuole!
- Je ne comprend pas. (Non capisco) fa il francese.
Lei stavolta capisce: - Non le compro, e di rimando:
- Se non vuole comprare, non compri!
Il francese se ne va e la fruttivendola commenta:
Meno male che con i francesi si capisce tutto quello che dicono!

Questa commedia degli equivoci ha generato delle varianti come quella del Dirty Hungarian Phrasebook , uno degli sketch più famosi del Monty Python's Flying Circus. Qui l'immigrato ungherese parla con il tabaccaio inglese sì, in inglese (un po' strano), ma tramite un manuale di conversazione che ha proposte gay-indecenti al posto delle normali frasi per turisti: insomma, la parte del vendicatore la fa il manuale. Questo lo sketch originale:





Questa invece la sua versione italiana:



Lo stesso sketch come appare nel film-antologia E...ora qualcosa di completamente diverso :
La traduzione è più libera, ma più divertente (belo maschione!):


La caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la globalizzazione non avevano previsto una nuova serie di equivoci: quella dei video provenienti dai paesi dell'Est. Questi video sono già divertenti di per sè a un occhio occidentale, dato che da una parte contengono dei codici visivi estranei al nostro occhio, dall'altra cercano disperatamente di immettere elementi "occidentali" nelle loro visioni. La famosa (in Russia) cantante Alla Pugacheva è la prima "vittima" in un video con finti sottotitoli in italiano, che si limitano a trascrivere quello che si sente "per assonanza" del testo russo, come faceva la fruttivendola della storiella. Il risultato è irresistibile, fra l'imbecillità dei sottotitoli, gli effetti speciali anni '80 e la cotonatura alla Bonnie Tyler della Pugacheva:



Ma non finisce qui, perchè ai finti sottotitoli russi si sono accodati quelli iraniani, con dei risultati deliranti come questo video (attenzione, le allusioni scatologiche si sprecano!)



O come in questa rumba iraniana, sussurrata da un incrocio fra Franco Battiato e Julio Iglesias che ha sentito Smooth Operator di Sade nell'84, ribattezzata Cinque odori del mio pony :


Le risate sono garantite, anche se politicamente scorrette (una persona russa o iraniana si potrebbe anche offendere per non essere capita a priori). Comunque, anche l'italiano è spesso male interpretato, basta ascoltare Dean Martin nelle parti in italiano di Volare, sembra che lo faccia apposta!

In esclusiva, ecco che cosa ha veramente detto Dean Martin in Volare :

Pezzo ghe u’zogne così no retorne mai più
Mi depenge cò le manelafaccia de blu
Poi d’emproviso denido da vendo rapito
E ‘ncominciavo volare nel gelo ‘nfinito

Volare, oh oh
E gantare oh oh oh oh
Nel blu dipindo di blu
Che digi di stare lassù

E vollavo vollavo fenige
Punnalto dessole concoro piussù
Mentre ‘l moldo piappiano spariva londano lasgiù
Ona miùsiga dolge sonnare soltanto per me

Volare, oh oh oh oh
E gantare oh oh oh oh

Nel blu dipindo debblù
Fenide de stare lassù
Nel blu dipindo di blu