I bambini delle librerie

I bambini delle librerie sono subito riconoscibili.
La libreria, o bookshop, o bookstore, è un luogo dove si comprano (anche) i libri, ma soprattutto dove si fa vedere che si ci si sa comportare in una libreria.
Un po' come nei sex-shop tarati "per le signore", dove le suddette possono trovare comprensione ed emancipazione (relativamente) a buon mercato, nelle librerie moderne si cerca di venire incontro alle esigenze del lettore moderno, che è già relativamente spaventato dall'entrare in un posto dove ci sono dei libri. Le persone di una certa età ricorderanno senz'altro, più che le librerie vere e proprie, quelle che puntualmente sono protagoniste di nostalgici racconti sulle pagine culturali dei supplementi dei quotidiani (ah, quando c'erano i librai che ti sapevano consigliare...) , quei negozi ibridi che erano -e sono- le cartolibrerie. La cartolibreria è considerata "cheap" dai fruitori delle librerie.In una cartoleria si ordinano anche i testi scolastici; vanta un'accurata selezione di bestseller per tutti i gusti e di libri di lettura per le medie -che hanno di solito una copertina con un'illustrazione vecchio stile ad acquerello invece di una foto-. Questo rende le cartolibrerie un posto più sicuro per gli utenti, un posto dove un libro è una "cosa" che si adopera per la scuola o per fare un regalo, quindi è "utile" e non ha quell'aura sacrale delle librerie normali.
Infatti le librerie questo alla fine lo hanno capito.
Si sono piano piano cartolibrarizzate.
Oggi nella libreria puoi trovare anche articoli di cartoleria,ma di alto lignaggio: copie esatte di articoli di cartoleria appartenuti a grandi nomi della cultura oppure quaderni così belli e miniati come incunaboli del Quattrocento da farti vergognare di scrivervi sopra.Credo che le librerie si vergognino un po' di fare anche da cartoleria, così cercano di vendere cara la loro pelle vendendo insieme al reggi-libro o alla lampada illumina-libro (immaginate la faccia del/la partner quando vede l'altro/a sfoderare questa lampada per leggere DA SOLO/A nel letto, invece di dedicarsi ad altre cose!) un po' di aura "culturale".
Allora cosa c'entrano i bambini?
C'entrano, perchè anche loro, al pari delle librerie, hanno subito una trasformazione.
Si sono anche loro cartolibrarizzati.
Si vedono genitori ormai portare i figli piccoli a tutte le attività di socializzazione promosse dalle librerie, come un tempo in piscina, e anche quando non c'è niente da fare li vedi occupare mezz'ala di un dipartmento, mamma e papà a scegliere fra gli scaffali e i piccoli a scorrazzare per il resto dell'ala. Sono tutti belli, con completini casual e scarpine sulle calzine coloratissime, un modo di vestire che urla disinvoltura e saper stare al mondo allo stesso tempo. I capelli di questi bambini tendono al caschetto mosso, nessun taglio a spazzola che fa tanto "dove i tram non vanno quasi più". La cartolibrarizzazione si nota però nell'atteggiamento di questi bambini speciali: in mezzo ai vari dipartimenti, o nell'apposita Sezione Bambini, loro trattano i propri genitori come commessi di librerie, chiedono, si fanno spiegare, tirano giù i libri, qualcuno più piccolo si siede sul pavimento, i più grandicelli conversano con la proprietà di linguaggio di un venditore. I loro genitori sembrano circonfusi da una rete invisibile di orgoglio celata da un atteggiamento di modestia, che però ha il potere di incrinarsi ogni volta che qualche estraneo sorride ai loro figli. Allora il genitore scatta in avanti, esce fuori dalla rete, chiama il suo frutto personale in modo che tutti vedano quale meraviglia ha messo al mondo. Il piccolo risponde, ed entrambi compiono la parte finale del rito andando felici alla cassa della libreria. Mai fila viene fatta con tanta felicità, perchè sono tutti consapevoli del fatto che ognuno vede quale libro/CD/DVD/quaderno ha scelto l'altro, e si sente felice per questo. Il bambino/a chiede piccole spiegazioni sul libro che ha preso la mamma o il papà, e vi sono delle piccole scintille di felicità in questo, non si sa quanto dovute alla semplice contentezza di aver comprato qualcosa che fa star bene tutti loro. I bambini delle librerie al momento di pagare alla cassa si stringono ai genitori, formando per qualche secondo un blocco umano consapevole e corretto. Di solito tirano fuori la tessera. Poi escono con in mano la busta e si vede che anche la strada è tutta loro. Il venditore di libri extracomunitari davanti alla libreria neanche lo vedono.

2 commenti:

dona ha detto...

Oggi (3 anni dopo) perfino la Minetti si fa fotografare col libro in mano. Prendiamola come una moda finalmente positiva. A prescindere.

Tamcra ha detto...

Dopo Corona (la mamma glielo aveva detto) ha capito che i libri sono gli unici a non tradirti, e soprattutto a non avere il didietro flaccido.