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Quando Corona apparve da MAS

La locandina collage dell'arrivo di Corona da MAS - Magazzini allo Statuto - Roma (sorgente:www.caina.it)


Ora che Corona - unico "famoso" in Italia ad essere chiamato per cognome - è in carcere a Busto Arsizio, tutti si cimentano a commentare la sua vicenda umana. Vi sono anche quelli che prendono le sue difese e quelli che parlano del suo inarrestabile declino. In realtà il declino di Corona non è iniziato in questi giorni, con la cattura in Portogallo dopo tre giorni nella neve dentro una Cinquecento, ma nel settembre del 2009 a via dello Statuto a Roma. 
Nei grandi magazzini Mas Corona doveva fare atto di presenza ogni primo giorno del mese: per l'occasione era stata approntata una campagna pubblicitaria destinata a lasciare il segno negli anni futuri. C'erano all'interno nei tram che sferragliano lungo la direttiva Porta Maggiore - Santa Maria Maggiore - Stazione Termini (quindi vicino a MAS) 

Porta Maggiore (direzione Stazione Termini)

 tre locandine con Corona vestito:
1) jeans e t-shirt bianca
2) jeans, t-shirt bianca e giacca lunga di pelle nera
3) jeans, t-shirt bianca e giubbotto
Queste dovevano essere le tre linee-tendenza di moda maschile presso il magazzino MAS. Ne è rimasta in Rete una testimonianza visiva, questa (sorgente: www.caina.it)



Il look "fico" di Corona


Si sarebbe potuta considerare questa campagna pubblicitaria l'apice della popolarità per Fabrizio Corona, la sua definitiva assunzione in gloria. Invece ne ha segnato lo spartiacque verso il declino. 
MAS non è solo un luogo pieno di articoli militari o fondi di magazzino: rappresenta il tramonto alla puttanesca dell' Occidente. Lungi dalle fighetterie dei negozi vintage dove vestiti e accessori usati vengono trattati - e fatti pagare - come qualcosa di cui soltanto le persone use di mondo hanno bisogno, i cassettoni di via dello Statuto traboccano di cose troppo classiche per passare di moda e troppo poco "caratteristiche" (tranne alcuni pezzi) per interessare veramente i modaioli. non a caso la pubblicità televisiva di MAS era basata sul personaggio di Pierino/Alvaro Vitali che scambiava lazzi e battute fra un reparto e l'altro. Oppure, negli anni dell'Isola dei Famosi, il calendario di Antonio "Er Mutanda" Zequila


Er Mutanda in camicia

 Tutta gente che sa di rivolgersi ad un pubblico "di basso profilo", e che quindi non ha problemi di immagine. Corona no: rappresenta l'uomo che non deve chiedere mai e che entra ed esce da discoteche e patrie galere, che è amico e ricattatore dei VIP, che sta(va) con Nina Moric e Belèn, è insomma un personaggio troppo "bigger than life" per MAS, la cui filosofia è basata piuttosto sul "chi si contenta gode", come ribadito dall'ormai introvabile Samba di MAS del duo The Electrics , ossia Fratelli Balestra: 



 

Se qualcuno il cui credo è farne sempre di più grosse ogni giorno che passa finisce per fare l'imitazione di Fonzie di Happy Days sui manifesti, questo non rende invidiosi i potenziali consumatori e cercatori di mutande a cannolè a 1 euro; 
piuttosto, li rende indifferenti. Non scatta l'identificazione col testimonial, e l'effetto "Marziano a Roma" è assicurato. Non so quali siano state le reazioni dei clienti di MAS quando si sono trovati/e di fronte a Corona: forse avrà gettato loro delle mutande a cannolè.

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Lo strano caso del Dr. Jimmy e di Mr. Savile




"Now then, now then, now then"



Ora c'è un nuovo direttore alla BBC britannica, Tim Davie, dopo le dimissioni di quello precedente, George Entwistle, travolto da questa storia degna di Robert Louis Stevenson, l'autore del Dr, Jekyll e Mr. Hyde




James Wilson Vincent Savile, detto Jimmy, è stato uno dei più grandi personaggi televisivi del Regno Unito. Fu lui ad inventare il mestiere del Disk-Jockey alla fine degli anni '40 mettendo due giradischi e un microfono in modo che non ci fossero "stacchi" fra un pezzo e l'altro mentre si ballava. Nel 1964 presentò il primo programma televisivo basato sulle classifiche dei dischi, Top Of The Pops


 

Un' altra famosa trasmissione - in onda dal 1975 al 1994 all'ora del tè - fu Jim'll Fix It , ("Ci pensa Jim"), in cui Savile aiutava dei bambini ad esaudire i loro desideri. 




Era uno dei volti più conosciuti ed amati della Tv inglese, ed anche un filantropo che raccolse nel corso della sua vita qualcosa come 40 milioni di sterline in beneficenza. Fu insignito membro OBE (Order of the British Empire) e Cavaliere dell'Ordine di San Gregorio Magno da papa Giovanni Paolo II per meriti filantropici. Era amico sia di Margaret Thatcher che della famiglia reale, al punto da tentare una riconciliazione fra Carlo e Diana. Alla sua morte, avvenuta nel 2011, ebbe dei funerali degni di un capo di Stato. 

Questa è la parte Jekyll della storia. Ora arriva la parte Hyde.

Un'anno dopo la sua morte, proprio quando la BBC stava per mandare in onda due speciali in ricordo di Savile, si dimette il produttore di un famoso programma investigativo della BBC2, Newsnight (un incrocio fra Report e TV7) accusato di non aver voluto mandare in onda un programma che parlava proprio del presentatore inglese, solo che raccontava un'altra storia.  

Nel servizio di Newsnight si potevano ascoltare le testimonianze di alcune donne che da bambine erano state molestate pesantemente proprio da Savile. Il 3 ottobre la ITV - rete privata - trasmette un documentario con cinque donne che raccontano di come Jimmy Savile le abbia violentate da piccole:



Questo è il documentario della ITV (concorrente della BBC) sul caso Savile.


Le confessioni di altre donne, allora teenager, iniziano a fioccare una dietro l'altra. Mark Thompson, precedente direttore generale della BBC, in fase di diventare direttore del New York Times, è stato attaccato negli USA con l'accusa non aver fatto nulla per fermare le violenze. Il direttore di Newsnight, Peter Rippon, si è dimesso in attesa che venga chiarita la sua posizione. Sono stati accusati altri famosi personaggi dello spettacolo inglese negli anni '70, come l'ex-cantante Gary Glitter - peraltro già condannato per violenze su minori in Vietnam - e il comico Freddie Starr.
E fra le polemiche sulla buonuscita di Entwistle - un anno di salario, 450.000 sterline per soli 54 giorni di incarico - e su di un'altra trasmissione in cui si accusava ingiustamente di pedofilia un politico vicino alla Thatcher negli anni '80, la BBC e il suo mito stanno subendo degli scossoni spaventosi. Perché il problema non è tanto il comportamento scellerato di Savile nel corso della sua vita, quanto che detto comportamento fosse praticamente sotto gli occhi di tutti e nessuno - dalla polizia alla stampa -  abbia pensato ad ascoltare e prendere sul serio le denunce. Uno dopo l'altro si squadernano legami non accertati di Savile con gli omicidi di bambini/e nell'orfanotrofio di Haut de la Garenne nell'isola di Jersey o di presunti casi di necrofilia e abusi su piccoli pazienti disabili nell'ospedale di Stoke Mandeville vicino Londra,
dove faceva servizio di volontariato e per il quale era uno dei maggiori raccoglitori di fondi. La stessa attività di filantropo metteva Savile al sicuro da qualunque tentativo serio di denuncia. Questa di Savile è una storia talmente pazzesca da risultare in qualche modo sinistramente affascinante: vi si rispecchia il senso profondo del "Pop" come veniva inteso negli anni '60 e '70, una forza che esaltava la gioventù nata nel dopoguerra e allo stesso tempo si pasceva e nutriva di quella stessa gioventù che aveva aiutato a definire. Adesso tutti quelli che hanno visto Savile almeno una volta in TV o che l'hanno incontrato di persona prendono le distanze e si affrettano a dire che, effettivamente, qualcosa di strano in lui c'era. Riguardo alla sua propensione per le minorenni fino a 15 anni (l'età del consenso per i rapporti sessuali è dopo i 16 in UK) è stata trovata una qualche scusa socioculturale nell'atmosfera swinging dell'epoca, per cui era normale trovarsi di fronte a torme di ragazzine/i aggirarsi fameliche/i negli studi BBC dove si registrava Top of The Pops (Questa cosa è stata ampiamente descritta in migliaia di pellicole sulla Londra anni '60). 



 TOTP anni '70, con Savile a presentare gli Edison Lighthouse

 
Femmine danzanti a TOTP negli anni '70 con Let's Work Together dei Canned Heat


Che questa "cultura" portasse poi automaticamente a una specie di commercio di minorenni in cambio di ospitate TV è ancora tutto da stabilire. Il personaggio Jimmy Savile era - a vederlo da lontano - una sintesi di due cose diametralmente opposte: da una parte il clown con le tute sgargianti, i pendagli d'oro sul petto e il sigaro Avana in bocca; 

Una foto giovanile di Jimmy Savile, all'epoca di Top of The Pops


dall'altra la personalità pubblica "rassicurante" tutto raccolta di fondi e amicizie altolocate.


Savile con l'onoreficenza OBE nel 1972

La figura del clown è spesso usata nella narrativa come il tramite oscuro verso nefandezze nei confronti di individui innocenti, si veda It di Stephen King

Tim Curry nei panni di It
oppure il classico Joker nemico di Batman.

Heath Ledger nei panni (estremi )del Joker

Per non parlare di uno dei personaggi più terrificanti della letteratura italiana, quell' Omino di Burro 


che nel 31° capitolo di Pinocchio porta i ragazzi nel Paese dei Balocchi. Quello che sembra allegro e innocuo in realtà cela il Male in assoluto e, come nel famoso detto sul diavolo, compie il suo capolavoro nel convincere la gente della sua inesistenza. La BBC ha nascosto il vero volto di Savile fino alla sua morte come si nasconde la spazzatura sotto al tappeto, forse per non perdere i soldi delle beneficenze che lui indefessamente convogliava, forse anche per non perdere la sua credibilità di faro delle televisioni mondiali (Il famoso jingle di Alto Gradimento No, non è la BBC / questa è la RAI, la Rai tivvù esce proprio da questa constatazione). E forse un giorno qualcuno ricostruirà tutta la vicenda di quest'uomo che confessò nella sua autobiografia Love Is an Uphill Thing   di aver addestrato molto bene i suoi dipendenti a non far trapelare nulla della sua vita privata. "Non siamo mai stati scoperti finora. Dopotutto, questo è l'undicesimo comandamento, no?"
Nessuno trovò niente da obiettare.


Aggiornamenti:

Un articolo del quotidiano inglese Independent sulla vita e i crimini di Jimmy Savile:

Jimmy Savile: a report that reveals 54 years of abuse 


 Lo scrittore inglese Will Self sul caso Savile:

 La mia Inghilterra omertosa

 
 

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Succede un quarantotto

Presto! Andatelo a cercare!


...e a posto tutto va!




A proposito, oggi compio quarantotto anni.

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Si stava meglio quando si stava peggio: i quattro gentiluomini dello Yorkshire


"Luxury...!" 



Il passaggio dall'anno vecchio a quello nuovo stimola sempre quell'atteggiamento secondo cui il passato è sempre meglio del presente: si era più poveri ma c'erano più valori, andavamo in giro con le pezze al sedere ma la vita era più genuina, e così via. Questa visione del mondo ha una delle sue rappresentazioni più sublimi nello sketch dei Four Yorkshiremen, ovvero I quattro gentiluomini dello Yorkshire. 


 


" You were lucky!!! "


Lo sketch fa parte della serie televisiva comica inglese At Last The 1948 Show (andata in onda nel Regno Unito sulla ITV nel 1967-68, uno degli ultimi programmi in bianco e nero). Premessa: il Nord dell'Inghilterra è da sempre considerato più "povero" economicamente e culturalmente rispetto al Sud-Est . Inoltre il Nord, in passato terra di miniere di carbone, di industrie pesanti e di poveri villaggi dalle casette a schiera inerpicate sulla collina sotto un cielo plumbeo è stato oggetto di una serie di luoghi comuni difficili da estirpare, che ormai non solo fanno parte dell'immaginario collettivo inglese ma sono diventati quasi fonte malcelata di orgoglio da parte delle supposte vittime, i "northerners".
 Uno di questi luoghi comuni riguarda l'infanzia durissima che tante persone hanno patito nascendo "su a Nord" (Up North o Oop North come dicono per prendere in giro la pronuncia che hanno da quelle parti): da qui lo sketch dei quattro dello Yorkshire.
Trama: in un raffinato locale con musica Hawaiana in sottofondo quattro signori discutono delle loro tristi infanzie. Ognuno ritiene di aver avuto una vita peggiore dell'altro, e cerca di superarlo con aneddoti sempre più truculenti. Alla fine convengono che i giovani non crederanno a una parola di quello che dicono di aver passato.
Riassunto così sembra uno di quei documentari sulle popolazioni in via di scomparsa che fanno vedere in televisione quando c'è lo sciopero dei telegiornali; invece sono tre minuti e mezzo di teatro comico assolutamente irresistibili. Qui sotto la (mia) traduzione dello sketch:


La scena: quattro uomini vestiti in modo elegante sono seduti insieme in una stazione turistica. Una chitarra Hawaiana suona in
sottofondo "Farewell To Thee".

PRIMO UOMO: Passabile questo risotto, molto direi.
SECONDO UOMO: Niente come un buon bicchiere di Château De Chasselas, eh Josiah?
TERZO UOMO: Hai proprio ragione, Obadiah.
QUARTO UOMO: Chi se lo credeva trent'anni fa che avremmo bevuto Château De Chasselas, eh?
PRIMO UOMO: A quei tempi ci contentavamo di una tazza di tè.
SECONDO UOMO: Già, una tazza di tè.
QUARTO UOMO: E senza latte o zucchero.
TERZO UOMO: O tè.
PRIMO UOMO: In una tazza sbeccata.
QUARTO UOMO: Mica avevamo una tazza, noi. Bevevamo da un giornale arrotolato.
SECONDO UOMO: Il meglio che potevamo avere era uno straccio umido da succhiare.
TERZO UOMO: Però eravamo felici in quei giorni, poveri ma felici.
PRIMO UOMO: Perché eravamo poveri. Il mio povero papà mi diceva sempre: " Il denaro non dà la felicità, figlio mio":
QUARTO UOMO: Aveva ragione.
PRIMO UOMO: Eccome se ce l'aveva!
QUARTO UOMO: Ero felice, e non possedevo niente. Vivevamo in una casetta semidistrutta con dei buchi grossi così sul tetto.
SECONDO UOMO: CASA? Beato te che ce l'avevi, una casa! Noi vivevamo tutti e ventisei in una stanza sola, senza mobili, mancava metà del pavimento e ci ammassavamo tutti da una parte per paura di cadere.
TERZO UOMO: Eri fortunato ad avere una stanza! Noi vivevamo nel corridoio!
PRIMO UOMO: Noi ce lo sognavamo, un corridoio! Per noi era un palazzo. Vivevamo in una vecchia cisterna sopra una discarica.
Ogni mattina ci svegliavamo in mezzo a tutto il pesce marcio che ci scaricavano addosso! Una casa? Ma figurati!
 QUARTO UOMO: Per 'casa' intendo un buco per terra coperto da un telo incerato, ma per noi era una casa.
SECONDO UOMO: A noi ci hanno sfrattati dal nostro buco per terra; siamo dovuti venire a stare in un lago.
TERZO UOMO: Eri fortunato a stare in un lago! Noi eravamo in centocinquanta dentro una scatola in mezzo a una strada.
PRIMO UOMO: Una scatola di cartone?
TERZO UOMO: Come no.
PRIMO UOMO: Beato te! Noi abbiamo vissuto per tre mesi in un giornale arrotolato dentro una fossa settica. Dovevamo alzarci ogni mattina alle sei in punto, pulire il giornale, andare a lavorare in fabbrica per quattordici ore al giorno,
un giorno sì e l'altro pure, a sei pence a settimana, e quando
tornavamo a casa nostro padre ci mandava a dormire a cinghiate sulla schiena.
SECONDO UOMO: Che lusso. Noi dovevamo uscire dal lago alle tre del mattino, pulire il lago, mangiare i sassi che c'erano là, lavorare venti ore al giorno in fabbrica per due pence al mese, e al ritorno papà
ci colpiva sul collo con una bottiglia rotta se eravamo fortunati!
TERZO UOMO: Beh, per noi è stata dura. Dovevamo uscire dalla nostra scatola da scarpe a notte fonda e pulire la strada con la lingua. Avevamo due manciate di ghiaia fredda a colazione,lavoravamo ventiquattr'ore al giorno in fabbrica a sei pence ogni quattro anni,
 e a casa papà ci tagliava in due col coltello da cucina.
QUARTO UOMO: Dunque: io mi dovevo alzare ogni mattina alle dieci di sera mezz'ora prima di andare a dormire, mangiare un po' di veleno freddo, lavorare ventinove ore al giorno in fabbrica, pagare il padrone per il permesso di lavorare, e quando tornavamo papà e mamma ci ammazzavano e poi ballavano sulle nostre tombe cantando l'Alleluia.
TERZO UOMO: Prova a raccontargliela ai giovani d'oggi... tu pensi che ci crederanno?
TUTTI: Ma quando mai!

La progressione dei racconti dei gentiluomini dello Yorkshire è il motore comico dello sketch; ogni volta che uno dei quattro tira il fiato dopo aver sparato la sua orrida infanzia il pubblico ride sia per quanto ha sentito prima, sia perché si aspetta che un altro riprenda e superi il racconto precedente in dettagli truculenti. E' lo stesso meccanismo alla base anche del famoso Sarchiapone di Walter Chiari, dove nessuno vuole ammettere di non sapere cos'è un sarchiapone e fanno a gara per dire che sì, ne possiedono uno da tempo (e giù con le descrizioni). Naturalmente - ma questo si sa alla fine - il sarchiapone non esiste.



"Quello asiatico è quello che mangia la carne..."

Ascoltare The Four Yorkshiremen in originale non toglie nulla al divertimento, anzi, se vogliamo lo rende ancora più universale. Chi non si è vantato almeno una volta di avere avuto una vita peggiore degli altri? E chi non ha a sua volta ribattuto che la sua vita è stata molto peggio? E fra una pausa e l'altra che fanno i personaggi (gli attori sono due futuri Monty Python, John Cleese e Graham Chapman, Tim Brooke-Taylor e il futuro Igor Marty Feldman , che scrisse lo sketch) si può ascoltare il ronzio del cervello che si appresta a spararla ancora più grossa. C'è uno Yorkshireman nascosto in ognuno di noi, pronto ad uscire fuori ogni volta che siamo accusati di non avere vissuto abbastanza.

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E' l'uomo per me

Qual è l'uomo dell'estate 2011? Quello per cui tutte le donne farebbero follie? Le campagne pubblicitarie estive tentano di dare una risposta all'annoso quesito. Cito in ordine sparso (I titoli compariranno nel sondaggio a lato Un uomo per l'estate 2011 ) :

Tonno Consorcio



Questo tardo epigono del Richard Gere di American Gigolo si fa ammirare per l'incredibile capigliatura formata da riccioli perfettamente definiti e per l'ugualmente incredibile contorno formato da striscioline di zucchine perfettamente definite - devono averle cotte con lo stesso balsamo - che si è fatto portare in camera. Lui conferma "Perfetto" , e alla signorina che sta in camera (la cliente? La cameriera?) in una poltrona-uovo dal design fine anni '60,annichilita da tanta perfezione all'olio, non resta che dire: "Consorciamo"?





Trivago

Un' inquietante figura maschile si aggira per i corridoi degli hotel di lusso: porta i capelli raccolti in un codino e una lussureggiante barba che gli ricopre metà viso.



E' forse una figura cristologica venuta a redimere i clienti degli alberghi? Oppure un serial killer che seduce per poi uccidere giovani donne che hanno come caratteristica principale l'aver pagato una camera poco più della metà di quanto l'abbia pagata lui? La narrazione è rallentata e onirica con un giro di basso elettrico sullo sfondo, e c'è in un fotogramma una citazione della Ragazza col turbante di Vermeer:



Frisk

Dick, l'omino delle mentine Frisk, ci aveva già abituati a prendere posizione su ogni argomento. Per la campagna Metal Box di quest'anno, Dick sfida il check-in all'aeroporto facendo suonare l'allarme mentre la poliziotta gli passa il metal detector sulle parti basse. Come il gentiluomo siciliano che negli anni '80 aveva puntualizzato di avercelo profumato (l'alito) , Dick riferisce con finta modestia all'ufficiale che "è di metallo" (la scatoletta)


Cosa avete capito?




Dolce & Gabbana Light Blue




La più bella cosa sui  costumi da bagno bianchi per uomo ebbe a dirla mia zia tanti anni fa, a Torvaianica (Roma) quando mio fratello era ancora piccolo. Mamma gli aveva comprato un costumino da bagno bianco ritenendolo oltremodo elegante. Mia zia lo vide, e disse: Non capisco perchè per andare alla spiaggia gli vuoi mettere le mutande. Purtroppo Dolce e Gabbana non avevano una zia così.
La foto della campagna pubblicitaria 2011 ha giocato un brutto tiro a David Gandy, il modello inglese protagonista dello spot per il profumo Light Blue: infatti se si osserva bene l'immagine lo sguardo va per forza a cascare su due cose: l'apertura della grotta in fondo a sinistra e il triangolo del  bikini della modella (Anna Jagodzinska), incorniciato dalle loro braccia. Il povero David sembra quasi un cavalier servente.



John Stamos' Guide To Cuddling

Esiste però anche l'uomo che "cresciuto d'anni e d'esperienza  /  dà alla Patria la sua sapienza" . L'attore americano televisivo John Stamos   ci impartisce una indimenticabile lezione su come coccolare una donna a letto. L'inizio del video è in perfetto stile educational con fotografia flou da corso di educazione sessuale in DVD per adulti; si vede Stamos in canottiera e boxer a strisce languidamente sdraiato su un letto stropicciato a dovere:

Hi, I'm John Stamos. One of the most handsome men you cold think of... If you truly wanna win over a woman, the true key is CUDDLE!

Salve, sono John Stamos. Uno degli uomini più belli a cui possiate pensare... Se volete veramente fare breccia in una donna, la vera chiave è COCCOLE!

Il video educativo si chiama infatti John Stamos' Snugglefest , ossia L'arte di fare le coccole a cura di JS . Naturalmente occorre una persona adatta per le dimostrazioni pratiche, e chi meglio dell'attore Bob Saget, suo collega nella sitcom Full House  (in Italia Gli amici di papà)? Il risultato è un' opera  in cui John e Bob procedono per gradi  - dalle coccole per principianti a quelle per i più esperti - , fino al finale in cui John dice alla macchina da presa:

My snugglefest guarantees your woman to Stamos (Stay most) cozy! I guarantee!

La mia guida vi garantisce che la vostra donna starà molto più intima con voi! Io ve lo garantisco!

Interviene Bob, l'assistente alle coccole:

That's right!
Ha ragione!

John lo guarda inorridito, zompa sul letto come se avesse visto una scolopendra, e ringhia:

Whoa, WTF!
Ma che c...




Mozzarella in spiaggia

Non può mancare un esempio di uomo italiano, da sempre considerato l'epitome del fascino maschile. Questo esemplare è stato colto mentre cerca di attirare le bagnanti su una spiaggia calabrese vantando col megafono le virtù della sua mozzarella (e svegliando una bambina sul passeggino). Egli stesso assomiglia un po' a una mozzarella, ed è la versione caseario-balneare del mitico Donne, è arrivato l'arrotino!

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Nu Shooz



Finalmente la gomma americana ha il suo riconoscimento



Altro che Christian Louboutin, o Jimmy Choo.

Queste scarpe hanno lo stesso potere mesmerizzante di un'opera surrealista, o di un film d'animazione di Tex Avery. Queste sculture per i piedi - chiamarle "scarpe" è molto riduttivo - sono uscite dalla mente di uno stilista israeliano, Kobi Levi . Ecco alcuni modelli, che possono essere utilizzati per celebrare ogni momento della giornata :



Olive Oyl 

Mother and Daughter

Trolley
Cafe Porcelain

Swan

Twogether

Per i momenti più piccanti, Kobi Levi ha realizzato queste decolletées hard (attenzione! Sono modelli severamente vietati ai minori di anni 18)

XXX

Blow
Nu Shooz  è la trascrizione fonetica un po' approssimata di New Shoes, "scarpe nuove". E' un duo - marito e moglie - di Portland, Oregon, che fa musica dance elettronica. Nel 1985 sbancarono nel mondo con questa loro I Can't Wait , tuttora campionata in brani più recenti:



I Nu Shooz fecero anche onore al loro nome con un altro video a passo uno pieno di - indovina - scarpe. Così il cerchio si chiude :


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Red Ronnie e l'effetto Pulp


" Io voglio vivere come la gente comune!..." "Ma che stai a' ddì!"


Il 20 gennaio 1996 nella sua trasmissione musicale Roxy Bar, in onda su Videomusic, il conduttore Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, ospitava il gruppo britannico dei Pulp.
La trasmissione stava andando decisamente per le lunghe, anche perché Red Ronnie a un certo punto si era messo a declamare la sua traduzione del brano che i Pulp sarebbero andati a suonare, la celeberrima Common People. Vivo sconcerto tra il pubblico e soprattutto fra i musicisti, che onestamente avevano l'aria un po' scocciata (forse pensavano "ma dove siamo capitati..."). Purtroppo non è più possibile vedere la registrazione del programma causa motivi di copyright, però è rimasta una testimonianza importante. Questa:



Lo sguardo di Steve Mackey, bassista dei Pulp, è di quelli che lasciano il segno.

Questo sguardo avrà conseguenze nefaste per Red Ronnie nei decenni a venire. Infatti nel maggio del 2011 Red darà la colpa del mancato concerto - da lui organizzato - LiveMi in galleria del Corso a Milano all' "effetto Pisapia". In realtà la colpa non è del candidato alla poltrona di sindaco di Milano, ma della concomitante reunion dei Pulp che si teneva proprio in quei giorni a Tolosa in Francia. La triangolazione di questi eventi - il Roxy Bar nel 1996, il mancato concerto a Milano, i Pulp in reunion in Francia e poi in Spagna nel 2011 - è una coincidenza spazio-temporale da far sbiancare Roberto Giacobbo di Voyager. La vendetta dei Pulp per quella puntata di Roxy Bar ha portato alla disfatta di Red Ronnie, e di conseguenza alla sconfitta di Letizia Moratti.

Anche se ufficialmente dicono che è stato Pisapia.






Aggiornamenti:


Colpito dalla Maledizione dei Pulp, Red Ronnie vuole tornare a Bologna.


Aggiornamenti 2:

Trovato il video maledetto. Ecco il link:



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Piccoli terremoti






Oh, these little earthquakes / here we go again / these little earthquakes / doesn't take much to rip us into pieces



E così a Roma il terremoto non c'è stato.
La giornata si era aperta nella quiete più assoluta - i negozi cinesi sprangati, quasi niente traffico per strada - tanto che si udiva un passero, in bilico sulla canna fumaria che fuoriesce dalla parete del palazzo davanti alla finestra della cucina, cinguettare stentoreo in attesa che un suo collega gli rispondesse. La visione era degna più di un film di fantascienza post-apocalittico, dove il protagonista unico sopravvissuto umano si aggira per le strade in attesa che si appalesino vampiri e zombie (sempre nel secondo tempo, dopo aver mangiato l'ultima Bomboniera.)
Nel pomeriggio ritornavano i sopravvissuti lambendo le strade, e tutto ritornava come prima, mancavano solo i cinesi all'appello. Nel frattempo nel mondo televisivo si sovrapponevano tante piccole scosse telluriche, come la chiusura anticipata di Ciak, si canta! o la sostituzione, causa semifinale di Coppa Italia, della serie I Liceali con la replica del film Titanic , che a sua volta ha generato un'altro piccolo terremoto come il mancato matrimonio di Leonardo Di Caprio con Bar Refaeli.

Altre scossette di assestamento sono state date dalle notizie sempre più esagitate che turbinano nei telegiornali: Bin Laden teneva dei DVD porno sotto al letto, i SIMS sono diseducativi per Giovanardi e Casini, una donna è stata appesa al tredicesimo piano di un palazzo a Roma a testa in giù, un prete è stato arrestato per pedofilia e spaccio di cocaina, a Tremonti non importa un fico secco delle spiagge, il direttore del FMI è saltato addosso a una cameriera d'albergo prima di andare a parlare con la Merkel di quale fine farà la Grecia.
Ora che sono passati quattro giorni, e da due ore un acquazzone ha lavato via definitivamente il ricordo della presunta maledizione-bufala di Bendandi , mi chiedo quali altri terremoti non appariranno sulla terra per poi deflagare in tutto quello che facciamo.
Ah, un terremoto c'è stato. In Spagna.

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Padri e figli




















Carissimo padre


di recente mi hai domandato perché mai sostengo di avere paura di te. Come al solito, non ho saputo risponderti niente, in parte proprio per la paura che ho di te, in parte perché questa paura si fonda su una quantità tale di dettagli che parlando non saprei coordinarli neppure passabilmente. E se anche tento di risponderti per iscritto, il mio tentativo sarà necessariamente assai incompleto, sia perché anche nello scrivere mi sono d'ostacolo la paura che ho di te e le sue conseguenze, sia perché la vastità del materiale supera di gran lunga la mia memoria e il mio intelletto.


L'incipit della Lettera al padre scritta da Franz Kafka nel 1919 sembra essere la matrice segreta di due delle serie televisive comiche di maggior successo degli ultimi due anni: l'italiana Father and Son ,scritta da Franceso Mandelli e Fabrizio Biggio per il programma I soliti idioti in onda su Comedy Central e MTV dal 2009, e l'americana $h*! My Dad Says , scritta da Justin Halpern e in onda sulla CBS dal 2010. I soliti idioti è una raccolta di sketch dal tono insolitamente grottesco e surreale per una televisione italiana, da sempre orientata su una comicità basata sull'osservazione duella realtà di tutti i giorni. Ispirati direttamente alla serie comica inglese Little Britain (BBC7, 2003 - 2006) che abbatteva a colpi di personaggi ridicoli fino all'offesa ogni traccia di correttezza politica britannica, gli "idioti" italici sono volutamente sgradevoli e "antipatici", non hanno pietà per niente e nessuno. I risultati sono alterni: ad esempio Daffyd, "L'unico gay del paese" che ci tiene tantissimo a rimanere tale - mentre tutti intorno a lui sono molto più "avanti" quanto ad accettazione degli orientamenti sessuali, - prende di mira il concetto di minoranza e maggioranza in una società avanzata che si è già interrogata da un pezzo sulla questione.




Se si elabora invece un personaggio simile e lo si trasporta in un contesto italiano, le risate stentano a partire perché in Italia in molti casi non si accettano persone considerate "altre" e basta, quindi si perde la base su cui si dovebbe innestare il gioco satirico:



MTV On Demand
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STAI GUARDANDO: Dolce attesa - In piscina | I Soliti Idioti



Nel caso di Father and Son (il titolo è una citazione da una famosa ballata di Cat Stevens) Mandelli e Biggio fanno centro, proprio perchè propongono una sitcom che si basa sui personaggi invece che sui paradossi. Siamo a Roma, ci sono Ruggero,un padre sguaiato, ignorante e parolacciaro che ha come sua personale croce e contrappasso Gianluca, un figlio timido, colto e imbranato. Ad ogni puntata il padre tenta di "svegliarlo" con risultati disastrosi (per il figlio). Kafka aveva già centrato il problema:



Tu sai trattare un bambino solo come tu stesso sei fatto, con forza, strepito e iracondia; e nel caso specifico la cosa ti sembrava inoltre ancora più adatta, perché volevi fare di me un ragazzo forte e coraggioso.





Il figlio non si ribella mai a suo padre - un Franceso Mandelli con maschera in lattice e blazer blu che parla come un Franco Califano sotto acido - e forse, noi intuiamo, l'uno merita l'altro. Nonostante tutti i Daic***o !!!! che puntellano i dialoghi, il padre e il figlio sono molto meno "crudeli" dei personaggi di Little Britain, sopravvivono come Tom e Jerry sullo sfondo della Capitale. E se ogni volta che viene nominata Fabiana, la fidanzata di Gianluca, il padre ha una reazione simile a quella che hanno i cavalli con Frau Blucher (troppo brutta), il figlio ostenta ad ogni provocazione paterna una mancanza di reazione tale da rasentare la calma zen. Cosa che manda su tutte le furie Ruggero, che alla fine gioca puntualmente un brutto tiro (sempre a scopo educativo) a Gianluca, come si può vedere in questo episodio:


Attenzione! Il video seguente contiene linguaggio molto esplicito!


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Father and Son è anche un po' la riedizione survoltata della coppia Bruno Cortona-Roberto Mariani (Gassman-Trintignant) de Il Sorpasso di Dino Risi: un "padre" che vuole far crescere un "figlio" fino alla morte di quest'ultimo, solo che il Gianluca della sitcom resuscita sempre, pronto a ridiventare il capro espiatorio delle imprese di suo padre (e questo è l'elemento Tom e Jerry). Di tutt'altro tipo è il padre di $h*! My Dad Says: interpretato dall'ex Capitano Kirk William Shatner, il 72enne Ed Goodson si vede arrivare in casa il figlio che è stato licenziato dalla rivista per cui scriveva e che non può più permettersi di pagare l'affitto di casa. Goodson è la classica figura del padre bisbetico e sempre pronto ad avere l'ultima parola, anche se questa si potrebbe rivelare rovinosa per tutti quelli che gli stanno intorno. Avendo ormai raggiunto l'età in cui si smette di temere il giudizio degli altri, si ritiene in dovere di esternare solo la verità, pensando di doverlo fare per il bene del figlio, che considera un bamboccione di ritorno. Kafka ci dà anche qui la sua definizione:



Si doveva essere felici di qualcosa, esserne soddisfatti, tornare a casa ed esprimerla, e la risposta era un sospiro ironico, una scrollata di testa, un picchiettare con le dita sul tavolo: "Ne ho viste di più belle", o "Che vuoi che mi dicano le tue preoccupazioni", o "Ho altro a cui pensare", o "Compratici qualcosa!", o "Senti lì che cose!". Naturalmente non si poteva pretendere da te entusiasmo per ogni piccolezza infantile, giacché vivevi tra affanni e preoccupazioni. Ma non éra questo il punto. Il punto era invece che dovevi sempre provocare in tuo figlio queste delusioni, per principio, grazie alla tua natura contraddittoria, di più, grazie al fatto che questa contraddittorietà, con l'accumularsi del materiale, si rafforzava incessantemente, tanto che infine divenne un'abitudine anche quelle rare volte che eri della mia stessa idea e queste delusioni di tuo figlio non furono più banali delusioni quotidiane, ma arrivarono a colpire nel segno, perché si trattava della tua persona, misura di tutte le cose. Il coraggio, la risolutezza, la fiducia, la gioia per questo o per quest'altro non duravano fino in fondo se tu eri contrario o se la tua ostilità poteva essere anche soltanto percepita; e percepita poteva essere quasi per ogni cosa che facevo.



La sitcom si basa sui rapporti non del tutto idilliaci padre solitario-figlio ritrovato. Il primo ama coltivare ortaggi in giardino (parla più volentieri ai pomodori), il secondo vuole installare Internet nella casa paterna e non si capacita come abbia fatto il genitore a sopravvivere senza. Nella gloriosa tradizione delle odd couples da Neil Simon in poi il padre è quello che rappresenta il Disordine e le Certezze della vita nello stesso tempo, laddove il figlio ha i suoi totem personali (pensa ancora di voler guadagnarsi da vivere scrivendo) e tutta l'incertezza di un figlio del 21° secolo. Completano il quadro Vince, l'altro figlio - di primo letto - ciccione e nevrotico, e sua moglie, bionda e nevrotica, entrambi agenti immobiliari di piccolo cabotaggio. La donna ha un'autentica venerazone per Jennifer Aniston, ed è qui che scatta una delle trovate più geniali della serie: il distacco dai precedenti modelli di sitcom "familiare". Negli anni '90 e nel decennio seguente i vari Friends, Melrose Place eccetera la facevano da padrone (oltre al modello di lusso e New York-oriented di Sex And The City). Erano tutte storie di persone non appartenenti alla stessa famiglia che lavorano e vivono insieme o in uno stesso appartamento o in case abbastanza contigue a stretto contatto di cellulare. Oggi questo schema in virtù della crisi economica è saltato, e abbiamo i giovani che fanno quello che possono, con i vecchi a sfottere crudelmente. E Jennifer Aniston, la protagonista di Friends ? Roba d'altri tempi, il fatto stesso che sia un modello per la moglie di Vince (E' la fidanzata d'America, viaggia, ha una vita interessante, con un perfetto corpo da yoga e una pelle talmente curata che la fa sembrar dipinta anche di persona!) dimostra quanto il suo personaggio sia "scaduto" a livello divistico.











Per concludere sempre con Kafka,

Penso allora a osservazioni che debbono aver tracciato veri e propri solchi nel mio cervello, come: "Già a sette anni dovevo andare per i villaggi col carretto"; "Dovevamo dormire tutti in una stanza"; "Eravamo felici quando avevamo qualche patata"; "Per anni d'inverno ho avuto le gambe piene di piaghe aperte, perché non avevamo di che coprirci"; "Da piccolo dovevo già andare nella bottega di Pisek"; "Da casa non ho mai avuto un soldo, nemmeno durante il militare, ero io che mandavo soldi a casa"; "Eppure, eppure... il padre era sempre il padre. Chi le sa, oggi, queste cose! Che ne sanno i figli! Nessuno ha patito queste cose! Le capisce oggi un figlio?". In altre circostanze questi racconti avrebbero potuto essere un eccellente strumento educativo, avrebbero incoraggiato, con una sferzata di energia, a superare le piaghe e le privazioni che già il padre aveva subìto. Ma tu non volevi questo, e la situazione grazie alle tue fatiche era cambiata completamente: non avevamo modo di distinguerci come avevi fatto tu. Una tale occasione poteva essere creata solo con violenze e sovvertimenti, sarei dovuto fuggire di casa (purché ne avessi la determinazione e la forza e la mamma, da parte sua, non avesse lavorato con altri mezzj in senso contrario). Ma tu non volevi niente di tutto ciò, lo definivi ingratitudine, esaltazione, disobbedienza, tradimento, pazzia. Mentre quindi da una parte con l'esempio, il racconto e l'umiliazione me lo rendevi allettante, dall'altra me lo proibivi con la massima severità.