La Tintura

La Tintura non è un cosmetico.
La Tintura non è un mezzo per far sparire i primi capelli bianchi.
La Tintura non ti fa cambiare look "per una sera" in venti minuti, compresa la messa in piega dei capelli.
La Tintura è un'avventura.
Si vedono in TV gli spot con modelle e attrici che devono il loro successo anche alla Tintura, che trasforma anche i loro volti e irradia un'aura calda e avvolgente tutt'intorno. I capelli sobbalzano gentilmente per poi posarsi en ralenti sulle spalle, tu vuoi avere un po' di quell'aura mistica, hai visto il primo capello bianco la mattina appena alzata e ti sembra che tutti stiano a contare quanti te ne sono rimasti ancora di scuri.
La Tintura ti aspetta in diversi posti, dalla Profumeria al Supermercato, scaffale Cura di Sè (quello fra gli Assorbenti e i Dentifrici). C'è anche nei negozi "che vendono di tutto", e lì puoi vedere le Tinture per persone abbronzate,


oltre ai pacchetti di Henna








e bottiglioni misteriosi di hair conditioner e oli vari - e anche profilattici Madonna, ma questo è un altro discorso - .


La prima fase è la Scelta del Colore: apri quelle cartelle che contengono ciocche di capelli in vari colori, ordinate come se fossero gli annuari scolastici di un serial killer, e cerchi il tuo Colore. Il Colore non sarà MAI come quello della fotografia sulla scatola (le scatole di Tintura di seconda scelta mostrano per risparmiare la stessa foto con i capelli cambiati da Photoshop). Tu lo sai già, e lo sa anche la scatola, perchè sul retro mostra tre differenti risultati : a te cercare quello a cui il destino ti porta.


Torni a casa con la tua scatola, la apri e trovi:
Una bottiglietta dal becco a punta con un liquido bianco opaco.
Un tubo di media grandezza, contenente il Colore.
Una bustina di Fissatore post-Tintura.
Un tubetto di Miscela Preventiva Protettiva per capelli (non in tutti i prodotti).
Due guanti trasparenti.
Un lenzuolo di carta robusta stampato con varie illustrazioni, che si potrebbe intitolare Tintura for Dummies come i famosi manuali.
Un comodo applicatore a forma di pettine da avvitare sulla bottiglietta (non i tutti i prodotti).
Basta così.
Ora la Tintura non è una cosa da prendere alla leggera, non si può agitare la manina e dire a tutti : ciao ciao, vado a tingermi i capelli! E' più benvista l'immagine di uno che si porta dietro due giornali e tre libri per poi chiudersi con aria circospetta in bagno.
Occorre dunque il Momento Adatto, il famoso Dyeing Time o Tempo di Tintura (da non confondere col Dying Time o tempo di morire, decisamente più semplice).
Quando non c'è nessuno in casa e c'è una remota possibilità che non ti chiamino al telefono (se la possibilità è meno che remota ricorrere alla segreteria telefonica), ti chiudi nel bagno.
Controlli che tutto il kit sia in ordine di comparsa sopra la mensolina dello specchio, quindi procedi:
Esci dal bagno e ti spogli per indossare i Vestimenti da Tintura; questa procedura è complessa perchè fra tutti i vestiti che hai devi scegliere i più scrausi per sacrificarli sull'altare dell'Operazione. Siccome devi accettare che in qualche modo si macchino, la scelta è crudele, come pure quella degli Asciugamani - e lì prendi quelli più stramati, non quelli che daresti ad un ospite se vuole recarsi in bagno per lavarsi le mani - ; tiri fuori dall'armadio varie combinazioni di vestiti, e sembri la parodia di Richard Gere in American Gigolo , e alla fine decidi per maglietta slonzata, felpa con cappuccio da una tuta e pantaloni da un'altra tuta.
L'Operazione ha inizio. Sviti il primo contenitore e spremi dentro il tubo del colore. Un momento: no hai indossato i GUANTI, che ti darebbero un aspetto più "professionale" al tutto (ho il sospetto che mettano i guanti nel kit anche per questo motivo). Stacchi i guanti dal lenzuolo con le istruzioni, li infili ma ti scivolano, sono troppo grandi. Alla fine rinunci ai guanti. Scuoti per bene il contenitore, e non puoi fare a meno davanti allo specchio di imitare i barman mentre fanno i cocktail. Tagli il beccuccio dal contenitore. Uno spruzzo di Tintura fuoriesce dal beccuccio,dandoti il benvenuto . Ti scansi subito e alcune gocce colpiscono il mobiletto in Fòrmica - eredità della zia - dove tieni tutti i tuoi effetti personali. Hai già bagnato i capelli, così inizi a distribuire il liquido scuro e viscoso a partire dall'attaccatura della fronte. Senti già i primi capelli bianchi tremare di paura. Quando arrivi alle tempie, pieghi la testa in basso prima a destra, poi a sinistra. Cerchi di non far colare la Tintura dal tuo padiglione auricolare, pensi di riuscirci, ma come ti volti vedi altre gocce per terra. Non fa niente. Prosegui. Finisci tutta la parte davanti della testa, e ti sembra di avere scalato l'Everest.
Ora arriva il bello.
Normalmente c'è un'altra persona preposta a distribuire il composto sul cranio, ma stavolta non c'è nessuno. Nelle pubblicità ci sono donne che cambiano colore di capelli appena in tempo per andare all'appuntamento con l'amato. Tu sei in bagno, e devi distribuire Il Prodotto anche dietro la testa, non dimenticando la nuca. E'in questi frangenti che si incomincia ad intuire la finalità della Tintura: un modo per riflettere e risolvere i problemi mano a mano che si presentano.
Pieghi la testa in basso, apri il contenitore e vi rovesci il Contenuto - che nel frattempo si è leggermente surriscaldato - sopra di essa. Dalla nuca alla cima della testa, massaggi i capelli impregnandoli di quel liquido viscoso, che ricorda adesso il sangue rappreso, ma tu non ci pensi troppo mentre usi prima il pettine e poi le mani per impastare meglio la chioma. Alla fine tiri tutti i capelli su e ci fai anche il ciuffo in cima.
Lavi le tracce lasciate dalla Tintura in bagno, e ti sorprendi a pensare a cosa potresti dire se scambiassero queste macchie per tracce ematiche. L'assassino ha ucciso con inaudita ferocia nella stanza da bagno, ecco le prove ! Hai finito di impastare.
Ora devi far passare una mezzoretta per risciacquare e applicare il bagno cosmetico/balsamo.
Di solito consigliano di trascorrerla leggendo una rivista con le gambe elegantemente accavallate.
Tu invece la passi controllando che la Tintura non sfugga dalle orecchie. Sei là, sulla sedia, con la felpa di una tuta e i pantaloni di un'altra tuta, un asciugamano stramato intorno al collo e una strana banana collosa sulla testa.
Non gocciola niente.
Muovendoti con circospezione, cerchi di leggere una rivista con le gambe elegantemente accavallate, ma non puoi metterti in poltrona, altrimenti vai all'indietro con la testa lasciando tracce sospette che verranno esaminate dal RIS di Parma. Così ti trasferisci su una sedia, la schiena
in avanti (un tavolo aiuta,anche per appoggiare la rivista). Passa così mezz'ora, con le orecchie che diventano leggermente calde perchè la Tintura dopo un po' si surriscalda.
Al momento di lavare via la Tintura e controllare il Risultato (Io, guardo il risultato! Dice la pubblicità) devi per forza eseguire i seguenti movimenti:
1)Piegarsi con il busto verso il basso e sporgere il collo -preventivamente reso libero da stoffa) - in posizione da ghigliottina.
2)Sollevare il braccio destro e con destrezza afferrare la manopola dell'acqua.
3)Aprire la manopola dell'acqua . Qui viene il momento più difficile, perchè se sbagli la temperatura ti ustioni il cuoio capelluto. Inoltre, non bisogna far scorrere troppa acqua per il primo risciacquo, altimenti la Tintura si vendicherà schizzando per le pareti del bagno fino al soffitto.
Il primo risciacquo si dovrebbe concludere quando non c'è più traccia di Tintura sulla tua testa e l'acqua è limpida; in realtà non è così, perchè la Tintura è perfida e non vuole lasciarti più.Sciacqui una seconda volta, e vedi l'acqua sporca gorgogliare giù per lo scarico, come il sangue di Marion Crane - Janet Leigh in Psyco.


Alla fine arrivi a un grado sufficiente di limpidezza, e passi al Balsamo - Fissatore - Rigenerante. Quest'ultimo dev'essere il Purgatorio che le ditte produttrici di Tintura passano dopo l'Inferno della Distribuzione e del Risciacquo, infatti ha un buonissimo profumo e si stende -questa volta puoi stare in piedi- che è un piacere. Mentre aspetti i canonici due minuti ti dedichi a un compito delicato: togliere tutti i capelli che inevitabilmente sono caduti sul pavimento. Sono una sessantina, ma ti sembrano mille. Con la schiena a pezzi finalmente arrivi al momento tanto agognato: la Levata del Balsamo. Questo scivola via tanto soave quanto la Tintura rimaneva ostinata. Tamponi l'umidità e passi all'ultimo atto: il Controllo del Colore. Guardi tutta l'attaccatura , ma non vedi che una lussureggiante chioma pronta per esssere Messa In Piega. Solo che a quel punto accusi una certa stanchezza, e finisci per asciugarti i capelli senza spazzola o pettine, in dieci minuti.
Controlli il Colore un'ltima volta prima di fare piazza puita di asciugamani ed altri capelli caduti nel frattempo. Esci dal bagno surriscaldato dal phon con l'orgoglio di avercela fatta pure stavolta.
Perchè tu vali. Anche con i capelli per aria.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Mi è piaciuto il tuo racconto :p
Mi è sembrato di rivivere i momenti della prima tintura che ho fatto, aggiungendo che, con quei guanti della confezione, non ho potuto evitare che il colore mi finisse anche sulle mani. Così alla fine sembravo io ad aver ucciso qualcuno con quelle macchie rosse che mi ritrovavo..sono andata in farmacia, la ragazza al bancone le guardava sconvolta prima che sapesse cosa mi era successo ! Solo che non mi ha aiutato; ho dovuto rimediare con la candeggina alla fine. Congratulazioni alla mia inesperienza e solitudine mentre pensavo a questa rivoluzione da biondo a rosso intenso, come scritto sulla confezione. Tuttavia non mi sono pentita. Fortuna che esiste l'evoluzione intellettiva. :D

Tamcra ha detto...

Cara akje,
grazie per il tuo post... In effetti sembra che dopo l'operazione tintura si sia compiuta una carneficina in bagno.Alcune confezioni di tintura hanno però dei guanti migliori (appunto, l'evoluzione della specie).

dona ha detto...

Bellissimo post, fa parte del vissuto un po' di noi tutte. Io però ne sono uscita quasi subito perchè il crimine non paga. Pago io (la parrucchiera), e con viva soddisfazione.