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Na na na na na


Ma chi è Bony Maronie ?



Quello che rende indimenticabile una canzone si basa non tanto sulla melodia quanto su un qualcosa che "spezza" proprio la suddetta melodia. Può essere qualunque cosa: un vocalizzo, un colpo di tosse, un sospiro, un urlo... Come se la comunicazione che si instaura seguendo la melodia si interrompesse e diventasse improvvisamente più "diretta" tramite questi mezzi extramusicali.  Un esempio illuminante è la terza versione di Land of 100 Dances, uno dei pezzi standard del Soul anni '60. La terza, perché questo pezzo era partito con ben altri intenti....
Nel 1962 il musicista e cantante di New Orleans Chris Kenner  si volle ispirare ad un vecchio spiritual che diceva Fanciulli andate dove Io vi guiderò (Children Go Where I Send Thee), dove con il classico metodo della filastrocca si dava un significato biblico a ciascun numero (Il numero 1 è ovviamente Gesù). E se io sostituissi ai fanciulli le danze più in voga del momento? si disse. L'epoca - l'inizio degli anni '60 - era tutto un pullulare di danze e movimenti nuovi, come viene ricordato dal film di John Waters del 1983 Hairspray
Quello che ne uscì fu una specie di filastrocca ritmata introdotta da una voce che dice da un pulpito immaginario: "I'm gonna send you to the land of the 1000 dances" . 
Il pezzo non ebbe un grande successo e sarebbe caduto nel dimenticatoio se non fosse stato reinciso due anni dopo da un gruppo chicano di East Los Angeles, i Cannibal and the Headhunters. Sembra che il cantante si fosse dimenticato una parte del testo, e avesse deciso di inserire dei vocalizzi a caso (forse richiamandosi alla tradizione mariachi, chissà). 
Quello che ne uscì fu un brano velocizzato, con le ritmiche più accentuate e questa cosa all'inizio:



Na nananana nananana nanana nanana nananana!


Il pezzo viene così stravolto: il richiamo a voce - quasi un invito alla celebrazione - diventa il fulcro al posto dell'elenco delle danze.
Due anni dopo arriva la versione canonica di Wilson Pickett, quella con cui tutti si misurano ancora oggi. Stavolta l'arrangiamento perde ogni ripetitività, la velocità viene raddoppiata e inoltre Pickett introduce il pezzo con un ONE-TWO-THREE!  che da il la all'orchestra:



Il Na na na na viene spostato, isolato ed enfatizzato a 40'' dall'inizio (preceduto da un assolo di batteria), mentre il coro viene sostituito dalla sezione fiati. Il risultato è un pezzo con cui è difficile star fermi anche nel 21° secolo. 
Land of 1000 dances è diventato col tempo uno standard eseguito persino dalle bande musicali delle scuole americane.  Eccone un esempio:


 


Viene usato spesso al cinema, come nella spassosa scena di The Full Monty (1997, Peter Cattaneo) in cui l'anziano Mr.Horse (nella versione italiana Mr. Cavallo) tenta di rinverdire i fasti di quando era il "mejo  tacco" di Sheffield e dintorni. Cadendo rovinosamente a terra.
















 

 Una scena di The Full Monty: la difesa dell'Arsenal. Mr. Horse è il secondo da destra.



Molte versioni, dunque, sempre derivate da quella di Pickett, come questa di Ike and Tina Turner con le loro Ikettes:



Il coniglione che compare a 1:21 è il comico Tommy Smothers.



C'è anche una versione "sorcina" con Renato Zero che rievoca i tempi gloriosi del Piper di via Tagliamento a Roma:




Ognuno cerca la sua terra delle 1000 danze, e questa è una versione per famiglie timorate del 1981, tratta dallo show The Lawrence Welk Show . Da notare le giacche luccicanti con frange e i pantaloni con bande da carabiniere dei due attempati ballerini, il massimo della trasgressione rock consentita. Le vecchiette nel pubblico apprezzano:






Comunque la versione più strana è senza dubbio quella data dai Walker Brothers nel 1966 in un programma musicale tedesco .





 I Walker - che non erano nè brothers, nè inglesi come si poteva supporre - non erano tipi da danze sfrenate, e probabilmente fecero questa e altre cover per motivi discografici. Il risultato però è interessante: mentre John - quello più alto - si muove sinuoso e serissimo, Scott - che doveva avere già Jacques Brel nel sangue - lancia sofferente col dito puntato e la fronte bassa un La la la la inquietante. C'è una differenza abissale fra Na e La: la prima ha un andamento più scanzonato, da "non mi ricordo le parole". La seconda ha un tono più accusatorio, specie se detta con la voce di Scott Walker. Nell'arrangiamento di tipo beat è il basso a farla da padrone rispetto ai fiati, e tutto il brano ha un'impronta leggermente cupa, come se in fondo le 1000 danze non esistessero, o peggio ancora ce ne fossero solo 943.

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Flamenco rock

Post n° 200!


Con il frenetico ruoooaack!



 L'Italia ha perso contro la Spagna per la finale di Coppa UEFA. Ogni volta che penso alla Spagna mi viene in mente questo pezzo che cantava Milva nel 1960, Flamenco Rock. Il testo di Walter Malgoni (che tra l'altro scrisse un classico come il Guarda che luna di Fred Buscaglione) è una fantastica cavalcata su tutti i clichè che possono venire in mente quando si pensa alla Spagna. Chi canta esprime l'ardente desiderio di "visitar la Spagna":

 
 Dove ballano a ritmo sfrenato le belle andaluse...




Mi piacerebbe tanto visitar la Spagna
terra di matador e di grandi toreri



I matador e i toreri sono la stessa cosa, ma tant'è. C'è però qualcosa che cruccia la cantante:

Ormai anche laggiù nella caliente Spagna
Non si ballano più passi doppi e boleri



Questi due versi ricordano la canzone romana Roma forestiera, in cui si deplorava il fatto che Nannarella s'è scordata "d'èsse romana" e che s'è " 'nnammorata de 'sta musica 'merecana" e che quindi "For de porta 'n carozzella / a ballà la tarantella " non ci viene più. Non a caso entrambe le canzoni sono state composte fra gli anni '50 e i '60 del secolo scorso, in un periodo in cui s' intravvedevano nuove sonorità anche in Italia. Uno spettro si aggira nelle case spagnole:


Ora ballano il flamenco rock

Canta (due volte) l'inorridita Milva, e qui parte il ritornello che è una specie di invettiva sugli iberici sogni perduti. Il 

paradiso di sogni e di donne ardenti d'amore

ha tradito anche lui

le più belle canzoni del cuore  

per il frenetico ROCK!




Il testo non si ferma qui: cita la struttura del Lamento per Ignacio Sanchez Mejias di Garcìa Lorca , poesia che proprio a ridosso degli anni '60 divenne proverbiale grazie all'interpretazione su 45 giri di Arnoldo Foà - citata nel Sorpasso di Dino Risi - 

 
 Bel regista Antonioni!

Ne viene fuori una parafrasi dove al posto del torero Ignazio viene celebrato il funerale di tutta la Spagna:

Alle cinque della sera
non c'è il toro nell'arena
Alle cinque della sera
sono a letto i matador
Alle cinque della sera
non si vede una mantilla
sui bastioni di Siviglia fanno il rock!
Sì, fanno il rock!

(Detta da Milva con la sua bocca non proprio piccola la parola Rock diventa un minaccioso Ruoooack.) L'immagine degli spagnoli che ballano il rock sui bastioni di Siviglia è spiazzante, quasi come quella successiva delle case - visione a volo d'uccello: dalle Plazas de toros ai bastioni di Siviglia fin dentro le abitazioni -dove

Anche tu hai un disco dei Platters 

Che beffa! E non solo:

Dove ballano a un ritmo sfrenato 
Le belle andaluse
con il frenetico rock!

(Notare l'assonanza ritmo/sfrenato/frenetico, una delle migliori nei testi italiani, e come la musica quando Milva ribadisce il Ruoooack parta con le prime otto battute del boogie classico):


 
 Un esempio di boogie alla chitarra elettrica.

 Per non parlare dei ragazzi di Granada (paese di mille toreri, come diceva Claudio Villa), i quali, ben lungi dall'indossare 'o cazunciello stritto e 'a cammesella 'e picchè della canzone di Carosone se ne vanno

in giro coi blue jeans 

mentre i juke-box  a voce piena

a Madrid e a Barcellona fanno il rock!
sì, fanno il rock!

La situazione sembra disperata e senza vie d'uscita: si potrebbe pensare che Milva scelga di visitare un altro paese. Invece nel finale afferma (forse davanti a un'agenzia di viaggi):

Mi piacerebbe tanto
visitar la Spagna
e ballar con te
questo flamenco rock! 

Quindi non solo ha mandato giù il rinnovamento musicale spagnolo, ma vuole pure ballare il flamenco rock con qualcuno, forse sui bastioni di Siviglia. Dalla disperazione si passa di colpo al vabbè, c'è il flamenco rock, facciamocene una ragione. Come se gli autori, esaurite le invettive anti-Platters e anti-rock si fossero guardati in faccia e avessero detto "E mò come la finiamo?" " Ma sì, facciamo che la Spagna vuole vederla lo stesso per ballare il flamenco rock!"

Forse doveva ballarlo anche l'Italia, il flamenco rock.