Questa Silent Night è la versione più struggente e allo stesso tempo più inquietante che possiate ascoltare. Potrebbe essere perfetta per un film dei fratelli Coen (inizio: un uomo deve andare a lavorare come Babbo Natale in un grande magazzino ma la sua auto va in panne in una delle tante strade della provincia americana. Cerca di fermare una delle tante auto che passano per farsi dare un passaggio per il posto di lavoro; si ferma una coppia all'apparenza gentile, ma che nasconde qualcosa di orrendo nel suo pick-up. Riuscirà Babbo Natale ad arrivare vivo a Santo Stefano?)
Cantano Richard Hawley, Jarvis Cocker e Lisa Hannigan.
Buon Natale.
Silent Night, Eerie Night
Pubblicato da Tamcra alle 03:18
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She came from Greece, she had a thirst for knowledge: ritorno a "Common People"
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"Are you suure?" |
Nell'ambito del 48° genetliaco di Jarvis Cocker, è stato trovato l'unico tassello mancante per la comprensione di una canzone, Common People, il cui testo ha fatto versare i proverbiali fiumi d'inchiostro. La vicenda della studentessa d'arte greca che a Londra voleva tanto vivere come la gente common (che non è "comune", ma qualcosa di molto peggio) è stata presa a simbolo delle lotte di classe, dell'impossibilità di cambiare il proprio destino, del turismo deteriore che fanno i ricchi in mezzo ai poveri, e anche dell'impossibilità di ammazzare gli scarafaggi se non si può chiamare papà. Quella che presentiamo è l'unica testimonianza che la sopraccitata studentessa ha voluto rilasciare dopo sedici anni di silenzio:
Φτάνει πια! Basta! Ne ho abbastanza di tutte le cose che si sono dette sul mio conto. Dopo sedici anni voglio dire la MIA versione dei fatti.
Vαί, ναί, sì, sono io, la ragazza greca with a thirst for knowledge, assetata di conoscenza, quella che studiava scultura al Central St. Martin's College a Londra nei primi anni '90 (a parte il fatto che studiavo pittura.) In altre parole, la ragazza di Common People .
Lui ha fatto: ?
Io ho insistito: I want to do whatever common people do
Ha bevuto un sorso di birra alzando un sopracciglio (adesso ricordo di aver notato che aveva delle strane sopracciglia a punta, come un fumetto)
Alla fine ho detto persino - e qui la birra deve aver fatto il suo corso -: I want to sleep with common people, e ho aggiunto, puntando il dito verso di lui - like you!
Quello che tentavo di dire era che amavo la normalità e allo stesso modo l'eccentricità degli Inglesi, il loro non voler mai apparire θρασύς, presuntuosi. Il mio messaggio tradotto in inglese ha purtroppo sortito un altro effetto, perché lui mi ha dato un'altra occhiata e mi ha detto:
I'll see what I can do.
Quella sera non è accaduto nulla, però mi ha voluto dare un appuntamento il giorno dopo...davanti a un supermercato. Mi è sembrato un luogo un po' strano per avere un ραντεβού,un appuntamento, ma poi ho pensato: che diamine, siamo artisti o studiamo per esserlo, perché no? Mentre ci aggiravamo per gli scaffali mi ha detto dritto e solenne proprio queste parole: Pretend you have no money , fai finta di non avere un soldo. Il tutto con una voce che sembrava provenire da una botola. Era assolutamente impossibile non mettersi a ridere, doveva essere una specie di test da lui elaborato per vedere le mie reazioni. Cosa voleva da me, che mi mettessi a taccheggiare nel σουπερμάρκετ ? L'ho guardato negli occhi e sorridendo - un po' perché effettivamente mi veniva da ridere, un po' perché ho notato fra una confezione di baked beans e l'altra che aveva dei begli occhi - gli ho sussurrato: Oh, you're so funny! Aλλες λάθους, altro errore.Io non avevo alcuna intenzione di offenderlo, ma mi ha guardato come se fossi diventata matta. Oh yeah? (Lui diceva sempre yeah, mai yes .) I can't see anyone else smiling in here. Non vedo nessuno sorridere qui, mi ha fatto con un gesto della mano. Poi mi ha sibilato: Are you suure? Ma sei sicura? Neanche dalle mie parti sorridono nei σουπερμάρκετ (in questi giorni, poi, meno che mai), ma è possibile che non riuscivi a vedere quanto tutto fosse αστείος, buffo?
Ho cercato di sorridergli accarezzandogli la mano: non c'è nessuno che sorride in mezzo agli scaffali, ma ci siamo noi due, όχι; Sentivo qualcosa per te, I feel love come dice la canzone, proprio non capivo quella tua frase sulla mancanza di soldi. Non ci siamo più visti da quel giorno, nè tenuti in contatto (io ero tornata in Grecia).
Anni dopo ho sentito quella canzone, mi hanno detto che il testo l'avevi scritto tu, e ho capito che era di me che parlavi. Mi hai descritto come una χάλασε πλούσια κοπέλα , una ragazza ricca e viziata che beve rum e coca e non trova niente di meglio da fare che bighellonare e divertirsi alle spalle degli φτωχούς , dei poveri ( ho capito cosa volesse dire common in inglese) . E la parte dei κατσαρίδες, degli scarafaggi, poi! Come se non li avessi sterminati più volte nella stanza dove vivevo in affitto - e ho affrontato pure i bed bugs, i κοριών , quelle cimici schifosissime che stavano dentro al materasso, e senza chiamare μπαμπάς (che comunque mi avrebbe detto di prendermi un insetticida). Anzi, ora che ci penso avrei dovuto chiamare te a sterminarmeli in quei giorni!
Ma ormai ποιο είναι το σημείο; a che serve? Quando si è prigionieri di una canzone si deve accettare la leggenda; scommetto però che neanche la ragazza che passava sul lungomare di Ipanema si sia mai rassegnata del tutto al fatto che non parlassero di lei.
Common People
She came from Greece, she had a thirst for knowledge
She studied sculpture at St. Martin's College
That's where I
caught her eye
She told me that her dad was loaded
I said, "In that case I'll have a rum and Coca Cola"
She said "fine"
And then in thirty seconds' time - she said:
"I want to live like common people
I want to do whatever common people do
I want to sleep with common people
I want to sleep with common people like you"
Well what else could I do?
I said "I'll see what I can do"
I took her to a supermarket
I don't know why, but I had to start it somewhere
So it started there
I said "Pretend you've got no money"
She just laughed and said "Oh you're so funny"
I said "Yeah? (heh)
Well, I can't see anyone else smiling in here
Are you sure?
You want to live like common people
You want to see whatever common people see
You want to sleep with common people
You want to sleep with common people like me"
But she didn't understand
And she just smiled and held my hand
Rent a flat above a shop, cut your hair and get a job
Smoke some fags and play some pool
Pretend you never went to school
But still you'll never get it right
'Cos when you're laid in bed at night
watching roaches climb the wall
If you called your dad he could stop it all, yeah
You'll never live like common people
You'll never do whatever common people do
You'll never fail like common people
You'll never watch your life slide out of view
and then dance and drink and screw
because there's nothing else to do
Sing along with the common people
Sing along and it might just get you through
Laugh along with the common people
Laugh along even though they're laughing at you
and the stupid things that you do
Because you think that poor is cool
Like a dog lying in the corner
They will bite you and never warn you: look out
They'll tear your insides out
'Cos everybody hates a tourist
Especially one who thinks it's all such a laugh (yeah)
And the chip stains and grease
will come out in the bath
You will never understand
How it feels to live your life
with no meaning or control
and with nowhere left to go
You are amazed that they exist
And they burn so bright whilst you can only wonder why
Rent a flat above a shop
Cut your hair and get a job
Smoke some fags and play some pool
Pretend you never went to school
And still you'll never get it right
'Cos when you're laying in bed at night
Watching roaches climb the wall
If you called your dad he could stop it all, yeah
Never live like common people
Never do what common people do
Never fail like common people
Never watch your life slide out of view
And then dance and drink and screw
Because there's nothing else to do
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you
I wanna live with common people like you, la la la la
Oh, la la la la
Oh, la la la la
Oh, la la la la lala
Oh yeah
Il video originale di Common People (1995). La studentessa qui è l'attrice Sadie Frost.
Una curiosa cover "elettrica" e semipunk del 2004 di Joe Jackson con William Shatner a declamare il testo e un coro di bambini verso la fine. Grosso successo in Australia.
Parodia Hindi di Common People, dove stavolta la studentessa è inglese e vuole vivere a tutti i costi like Hindi people. Il giovane Hindi non è d'accordo, anche perché è di Coventry. Tratta dalla trasmissione comica sulle differenze culturali fra indiani e inglesi Goodness Gracious Me in onda su BBC4 dal 1998 al 2001.
Nel 2011, in occasione della loro reunion, i Pulp hanno pensato bene di lanciare dal loro sito un videoconcorso per la migliore cover tratta da una loro canzone. Uno dei video più votati è stata questa minimalista Common People cantata in catalano (La Gent Normal) da Manel fra i banchi del mercato di Sant Antoni (Barcellona) , a imperitura testimonianza dell' iberico affetto verso i Pulp.
Aggiornamenti
Questo è un albo a fumetti promozionale creato nel 1995 per il mercato francese dal disegnatore e illustratore inglese Jamie Hewlett (noto fra l'altro per avere creato l'immagine dei componenti del gruppo pop-cartoon Gorillaz). Il fumetto illustra passo passo le liriche di Common People:
Pubblicato da Tamcra alle 04:08
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Bambini grassi e riots britannici
Fat children can take your life... Jarvis contro i letali Bambini Ciccioni!
I recenti accadimenti in alcune zone periferiche di Londra (estese poi in altre città come Birmingham o Manchester) hanno dato la stura ad innumerevoli commenti sulle cause di una simile mattanza. I rioters (che non è esattamente "rivoltosi", piutttosto "gente che fa casino") sono stati definiti dal premier Cameron dei perfetti scums, feccia del Regno Unito, mentre una recente inchiesta del Guardian fatta consultando i dati dei tribunali - dove i rioters vengono processati e giudicati a getto continuo - definisce il rioter medio come giovane, povero e disoccupato. Altri elementi di confusione provengono dal fatto che apparentemente queste persone non avrebbero alcuna ideologia alle spalle: hanno appiccato il fuoco ad interi isolati per poi rubare soltanto articoli elettronici, borse e scarpe sportive firmate e smartphone di ultia generazione. Allora, si chiedono centinaia di commentatori, se sono tanto poveri perché saccheggiano il superfluo? Mentre David Cameron minaccia di far controllare tutti i social network per impedire nuovi riots (e allo stesso tempo di tagliare i fondi alla polizia), arrivano sul Web gli editoriali dei giornalisti italiani che illustrano le difficoltà di crescere in un ambiente urbano privo di prospettive; a questi articoli si contrappongono le testimonianze in gran parte scandalizzate degli italiani che vivono in Inghilterra, i quali ribadiscono che gli indigeni poveri si beccano in realtà un sacco di benefits o sovvenzioni statali; che loro, mentre facevano i lavori più umili in terra d'Albione, non hanno mai visto un collega inglese che fosse uno; e che, soprattutto, tante donne inglesi sono grasse e brutte e fanno un sacco di figli con uomini diversi per avere diritto alle case popolari.
Ricordando che ci sono state quattro vittime nel corso degli scontri, il tema delle rivolte urbane in Gran Bretagna non è nuovo nel campo della rappresentazione, e spesso è stato argomento di sequenze cinematografiche epiche ed anche musicali. Qui alcune fra le pellicole più celebri:
Absolute Beginners (Julien Temple, 1986) - disordini a sfondo razziale ed edlizio a Notting Hill , Londra, nel 1958):
Quadrophenia (Franc Roddam,1979) - Scontri fra Mods e Rockers a Brighton e dintorni nel 1964:
Sammy & Rosie vanno a letto (Stephen Frears, 1987) - Rivolta a sfondo razziale di Broadwater Farm, Tottenham, Londra, 1985 (Attenzione! Sequenze a discreto contenuto erotico-interetnico)
Una testimonianza curiosa è data dalla prima regia di Alberto Sordi, Fumo di Londra, del 1966. L'antiquario anglofilo perugino Dante Fontana, in trasferta a Londra, si trova ad assistere terrorizzato ad una vera e propria battaglia fra bande, fra gli indigeni anziani indifferenti ( Noi abbiamo fatto di molto peggio. La guerra.)
Cosa c'entrano i bambini grassi?
Era stata designata London Calling dei Clash come sigla delle prossime Olimpiadi di Londra nel 2012. Mai brano portò così tanta scarogna, anche perchè nel testo si parlava di zombies of death e di conseguenze fatali per errori nucleari (nuclear errors). In seguito sono stati fatti degli elenchi di canzoni adatte al clima rovente di questi giorni, da Guns of Brixton sempre dei Clash a Ghost Town degli Specials . Non è stata però mai citata una canzone che a mio avviso coglie l'atmosfera di quello che potrebbe avvenire prima di una rivolta.
Si tratta di Fat Children , tratta dal primo album solista di Jarvis Cocker (Jarvis, 2006). Fin dai primi tre versi veniamo catapultati in uno scenario inquietante:
Last night I had a little altercation
They wobbled menacingly
Beneath the yellow street light it became a situation
Un signore passeggia per stada da solo la notte, ed ha una breve discussione (usa altercation, non fight , e questo già lo denota come appartenente ad una classe sociale superiore). Poi entrano questi esseri che vengono identificati dal modo di muoversi: non si muovono, ma ondeggiano in modo minaccioso intorno alla preda sotto un lampione dalla luce gialla. Non sono recepiti come "normali", e per giunta
They wanted my brand-new phone with all the pictures of the kids and the wife
A struggle ensued
Gli esseri vogliono il telefonino del protagonista: è l'ultimo modello, ed ha dentro le foto di famiglia. Qui abbiamo il primo appunto ambiguo del testo: il cellulare. Feticcio consumistico evidentemente bramato da entrambi, dato che il primo non lo molla, i secondi lo vogliono ed alla fine si svela l'arcano, - un po' come nella scena finale di Full Metal Jacket quando i soldati americani scoprono che lo spietato cecchino vietcong era una bambina -
Fat children took my life
Dei bambini ciccioni mi hanno strappato la vita. E qui non si sa se c'è più stupore per l'aggressione mortale o per la stazza dei fanciulli. Come, i teppisti normalmente sono asciutti ed atletici e proprio 'sti tripponi underclass mi dovevano far fuori? Il dramma s'intreccia alla farsa ed anche alla critica sociale, perché le classi sociali più svantaggiate lo sono anche nel peso. Alcuni passanti prendono l'uomo aggredito e lo conducono alla stazione:
Well, some passers-by took me to the station
Dato che la polizia
Was elsewhere,
Putting bullets in some guy's head for no particular reason
Era impegnata a sparare alla testa di qualcuno per nessun motivo in particolare (riferimento all'elettricista brasiliano ucciso per errore in metropolitana dalla polizia subito dopo gli attentati a Londra nel 2005 perché ritenuto "un possibile terrorista") .
Il racconto prosegue e ci porta in una dimensione degna di una ghost story dickensiana:
So I died in the back of the cab
But I'll be back to haunt them
This thing does not end here
My spirit walks the streets of Tottenham
Sono morto, ma non finisce qui, il mio spirito vi perseguiterà per le strade di Tottenham (proprio il quartiere degli scontri di questo mese). A questo punto urge una morale, e qui le cose si fanno più ambigue: di chi è la colpa (quesito su cui si stanno arrovellando nel Regno Unito ormai da quasi un mese) ?
Oh, parents are the problem
Giving birth to maggots without the sense to become flies
La colpa è dei genitori, che fanno nascere larve che non riusciranno neanche a diventare delle mosche decenti! La società civile è ormai scavalcata a piè pari, e fra passanti uccisi che considerano i cellulari più importanti della loro vita e teppisti sovrappeso che zombeggiano al chiarore giallo di un lampione londinese, l'unico consiglio (ironico e postumo) da dare è :
So pander to your pampered little princess
Of such enormous size
Continuate a viziare la vostra piccola principess...ona.
Si è avuta notizia di mamme che, per non far abboffare i loro bambini di merendine, li terrorizzano minacciando di chiamare Jarvis.
Nella mia versione ho dovuto cambiare il verso più significativo, quel took my life che più che a un assassinio fa pensare ad un annientamento molecolare da parte di forze aliene tipo film di fantascienza anni '50. Rifacendomi alla famosa canzone di Nancy Sinatra Bang Bang (My Baby Shot Me Down) , il refrain è diventato :
Bambini grassi bang
Ecco il testo:
BAMBINI GRASSI
La notte scorsa ho avuto un piccolo diverbio
Tremolavano minacciosi
Alla luce gialla del lampione divenne un inferno
Il mio cellulare nuovo con le foto di tutta una vita
I bambini grassi per quello mi strapparono la mia, di vita
Bambini grassi bang
Bambini grassi bang
Bambini grassi bang
Arrivò un passante e mi trasportò alla stazione
La polizia era altrove
A sparare in testa a qualcuno per qualche ragione
Sono morto poi nel retro del taxi
Ma tranquilli ritorno
Che non finisce mica qui
Il mio spirito vi bracca per le strade di Londra
Bambini grassi bang
Bambini grassi bang
Bambini grassi bang
Oh, la colpa è di quelli
Che fanno nascere larve che mosche non saranno mai
Viziate ancor di più la vostra cocca
Di cento chili e più
Una registrazione di Fat Children dall'unico concerto che Cocker tenne in Italia, a Milano nel 2007 (completa di frutta.)
Pubblicato da Tamcra alle 19:24
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Red Ronnie e l'effetto Pulp
" Io voglio vivere come la gente comune!..." "Ma che stai a' ddì!"
Il 20 gennaio 1996 nella sua trasmissione musicale Roxy Bar, in onda su Videomusic, il conduttore Gabriele Ansaloni, in arte Red Ronnie, ospitava il gruppo britannico dei Pulp.
La trasmissione stava andando decisamente per le lunghe, anche perché Red Ronnie a un certo punto si era messo a declamare la sua traduzione del brano che i Pulp sarebbero andati a suonare, la celeberrima Common People. Vivo sconcerto tra il pubblico e soprattutto fra i musicisti, che onestamente avevano l'aria un po' scocciata (forse pensavano "ma dove siamo capitati..."). Purtroppo non è più possibile vedere la registrazione del programma causa motivi di copyright, però è rimasta una testimonianza importante. Questa:
Lo sguardo di Steve Mackey, bassista dei Pulp, è di quelli che lasciano il segno.
Questo sguardo avrà conseguenze nefaste per Red Ronnie nei decenni a venire. Infatti nel maggio del 2011 Red darà la colpa del mancato concerto - da lui organizzato - LiveMi in galleria del Corso a Milano all' "effetto Pisapia". In realtà la colpa non è del candidato alla poltrona di sindaco di Milano, ma della concomitante reunion dei Pulp che si teneva proprio in quei giorni a Tolosa in Francia. La triangolazione di questi eventi - il Roxy Bar nel 1996, il mancato concerto a Milano, i Pulp in reunion in Francia e poi in Spagna nel 2011 - è una coincidenza spazio-temporale da far sbiancare Roberto Giacobbo di Voyager. La vendetta dei Pulp per quella puntata di Roxy Bar ha portato alla disfatta di Red Ronnie, e di conseguenza alla sconfitta di Letizia Moratti.
Anche se ufficialmente dicono che è stato Pisapia.
Aggiornamenti:
Colpito dalla Maledizione dei Pulp, Red Ronnie vuole tornare a Bologna.
Aggiornamenti 2:
Trovato il video maledetto. Ecco il link:
Pubblicato da Tamcra alle 00:53
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Siringhe 2 - "Synchronize" di Discodeine feat. Jarvis Cocker
Time that heals and destroys...
A proposito di siringhe, ecco un video che sembra mostrarne una, ma non è proprio così. Si tratta del video ufficiale di Synchronize (2010), brano ispirazione disco a cura dei Discodeine, duo elettronico-e-tante-altre-cose-ancora francese. Le liriche di Synchronize sono di Jarvis Cocker, che partecipa nel video ufficiale anche in veste di attore. Il pezzo è molto electrodance inizi anni '80, con la voce di Jarvis che si diverte a languideggiare tipo Amanda Lear (linea melodica "lenta" in contrasto con una ritmica veloce, con tanto di disco-archi, quelli per intenderci che stanno anche alla base dell'arrangiamento di Triangolo di Renato Zero).
Se il testo parla di come un colpo di fulmine in discoteca metta improvvisamente due persone in sincronia con tempo, spazio, luci stroboscopiche e batteria (del resto anche un certo Dante Alighieri parlava alla fine del Paradiso di un amor che move 'l sole e l'altre stelle , e non c'erano discoteche Lassù), il video, diretto dal francese JF Julian consiste in tre frammenti di vite in tre camere di un misterioso albergo che sembra quello di Barton Fink dei fratelli Coen. Un uomo e una donna si spogliano e preparano un qualcosa che sembra un'iniezione di eroina, invece è una seduta di tatuaggi. Una donna si fa una doccia ed esce dal bagno con l'accappatoio per sdraiarsi sul letto e accendersi umida una sigaretta sotto un crocifisso. Jarvis guarda la tv al buio, medita, e ad un certo punto inizia a danzare nella stanza come se fosse trascinato dal ricordo di qualcosa. Cosa lega questi tre frammenti? Possono essere tre storie diverse, oppure il prima e il dopo di una storia d'amore (con Jarvis che rimembra), oppure ancora, la donna sola e Jarvis sono i due componenti della coppia della stanza 507 ripresi anni dopo, ormai scoppiati - lei ha un tatuaggio sul braccio, e lui gli occhiali - . Ogni ipotesi è possibile, e il video non ne scarta nessuna. Da notare l'uso reiterato del montaggio di tipo connotativo: noi non "vediamo" due persone che si bucano in una stanza d'albergo, ma una serie di dettagli che ci fanno anticipare mentalmente come la sequenza potrebbe concludersi : 1) Dettaglio di una mano che sfrega un braccio con un batuffolo:

2) Dettaglio di un liquido colorato che entra in un contenitore stretto e lungo:
3) Primissimo piano di Jarvis che si copre gli occhi con la mano, come a ricordare ciò che ha visto (e che vedremo noi fra poco):
4) Particolare dell'occhio della donna sola, visto da dietro la porta smerigliata del bagno (importante, perché ci fa immediatamente pensare che qualcosa di ciò che pensiamo accadrà sia successo anche a lei):
5) Dettaglio sfocato di una punta che sta per essere immersa in una ciotola piena di un liquido misterioso:

Durante tutta la sequenza il ritmo è sostenuto dai cinque stress di syn - chro - nize - to -night, e alla fine viene svelato il mistero: vediamo una misteriosa seduta rituale a base di tatuaggi (altro che bunga bunga!). Non è reso esplicito però il perchè di questi tatuaggi - droghe dissimulate? Dipendenze affettive? - Lo stesso Jarvis che viene preso a metà video dal demone della disco, ballando come un burattino a cui abbiano tolto momentaneamente i fili, alla fine conclude con un primo piano in cui tira una lunga boccata da una sigaretta. Molto francese. Per il videomondo di oggi, roba da codice penale.Non è la prima volta che il Nostro poi si fa riprendere sdraiato su un letto sfatto a meditare sui peccati del mondo: basti vedere il video di Do You Remember Your First Time? (1993), tratto dall'album His 'n Hers dei suoi Pulp:
E' curioso come lo stesso movimento basculante di macchina (che abbraccia sia Jarvis che tutti gli altri personaggi del video in una giostra senza fine) lo ritroviamo ne Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino (2004), la scena in cui - una volta a settimana - il protagonista si inietta l'eroina:
A questo punto sorge una domanda: Synchronize è forse Le conseguenze dell'amore rifatto nel 21° secolo, con Jarvis come Titta Di Girolamo ?
Pubblicato da Tamcra alle 17:07
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Una notte con...
La Notte è ormai passata.
Quella di Natale, non quella di cui cantava Rod Stewart nel 1976 per convincere una bella fanciulla (all'epoca Britt Ekland) ad aprire le sue ali - ci siamo capiti -. Molte canzoni hanno nel titolo il tema della notte, abbinato a quello della persona con cui ci si vanta di averla passata, o con cui si spera di passarla. One Night With You appartiene alla seconda categoria. All'inizio questo pezzo - che nelle prime battute può ricordare un po' 'O Sole Mio - si chiamava One Night of Sin , ed era un tipico brano terzinato di matrice R'n'B, cantato nel 1957 da Smiley Lewis:
Ecco un'altra versione, da parte di Fats Domino:
Elvis Presley volle cantare anche lui questa canzone.
Il problema era il testo.
Quello di One Night of Sin diceva:
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Don't call my name
It makes me feel so ashamed
I lost my sweet helping hand
I got myself to blame
Always lived
very quiet life
Ain't never did no wrong
Now I know that very quiet life
Has cost me nothing but harm
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Questa è una traduzione (quasi) letterale:
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Non dire il mio nome
Mi fa vergognare così tanto
Ho perso quella dolce mano dal Cielo
La colpa è mia soltanto.
Ho sempre vissuto
una vita tranquilla
Non ho mai fatto del male a nessuno
Ora so
Che quella vita tranquilla
Mi ha portato nient'altro che dolore.
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Evidentemente, per il 1957 quella della canzone era una situazione troppo ardita da proporre a un pubblico bianco (i testi degli artisti afro-americani erano da sempre sottoposti a censure quando dovevano superare la linea musicale del colore). C'era un uomo che aveva commesso un terribile peccato, probabilmente di natura sessuale, probabilmente con un'altra donna, roba da far "fermare la terra" - ed è curioso che il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) si chiami nell'originale The Day The Earth Stood Still , ossia "Il giorno in cui la terra si fermò" -. Quando Elvis Presley scelse questo pezzo per rilanciare la sua carriera dopo il servizio militare in Germania (c'erano già i Beatles e il mondo della musica era in parte cambiato), dovettero cambiare il testo "peccaminoso", e ne uscì fuori questa versione:
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Just call my name
And I'll be right by your side
I want your sweet helping hand
My love's too strong to hide
Always lived
Very quiet life
I ain't never did no wrong
Now I know
that life without you
Has been too lonely too long
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Ed ecco la traduzione:
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
Chiamami una sola volta
Ed io sarò al tuo fianco
Voglio che la tua dolce mano mi aiuti
Il mio amore è troppo forte per nasconderlo
Ho vissuto
Una vita molto tranquilla
Non ho fatto mai del male a nessuno
Ma ora so
Che la vita senza te
E' stata troppo sola troppo a lungo
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
La tensione viene così spostata dal rimorso per il peccato commesso al desiderio di un qualcosa chesi vorrebbe commettere. In un certo senso la versione "addomesticata" è molto più "pericolosa" da un punto di vista strettamente morale rispetto all'altra; ha anche dei punti piuttosto controversi a sentirla bene: si parla di una "dolce mano" che viene in aiuto e di un amore "troppo grande da nascondere", ma questa è la grandezza del pop: può essere interpretato come meglio si crede. In seguito Elvis riprese la canzone con il testo originale nel 1983:
One Night of Sin venne interpretata da molti, incluso un presleyano Marc Almond con tanto di sax a fianco nella colonna sonora del film Mojo (1997),ambientato a Londra, nella Soho di fine anni '50 del secolo scorso (fa impressione scriverlo, eh?):
Una versione particolare è stata data l'anno scorso da Jarvis Cocker in occasione di un concerto a Londra tenuto nell'ottobre del 2010 che vedeva schierati sul palco il chitarrista Duane Eddy, noto per l'assolo alla chitarra nel Peter Gunn Theme di Henry Mancini - reso celebre anche da una famosa scena dei Blues Brothers (1980) -, Richard Hawley, e la cantautrice Ellie Goulding .
Qui Jarvis, dopo aver detto al pubblico che lui ed Elvis condividono tre lettere del nome, conclude dicendo che avrebbe provato a interpretare un suo brano. I cinque minuti seguenti lo vedono scatenarsi appunto in One Night With You come se fosse posseduto dallo spirito dell'Uomo di Tupelo, a metà strada fra l'omaggio e l'esibizione che potrebbe fare un qualche parente particolarmente brillo al vostro matrimonio.
Il video è di qualità pessima - ripreso con un cellulare, quasi un bootleg- ma JarvElvis c'è tutto.
Un altro video, questa volta professionale.
Il risultato è una cover di una cialtroneria sublime, simile a quella che Renzo Arbore fece di Are You Lonesome Tonight nel suo Pap'Occhio (1980)
o, rimanendo sempre a Sud-Est dello Stivale, il primo Leone Di Lernia con Ce 'Nce Na Ma Sci (che non so cosa voglia dire, dato che è dialetto tranese):
Insomma, Cocker rimette il sin dentro One Night With You, rispedendo questo brano indietro nel 1957, fra fumosi locali e juke-box con dischi che non dovevano essere ascoltati dal pubblico bianco medio.
Pubblicato da Tamcra alle 03:07
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La reunion


Non si trova neanche nei condomini, previa conta dei millesimi.
Non avviene durante le feste comandate, fra marito e moglie che vogliono divorziare, il cognato che viene minacciato di morte e il nipote che sposta le cocce di mandarino sulle cartelle per vincere a tombola.
Non si fa fra ex-compagni di scuola vent'anni dopo, fra oblìo e tristezza per il tempo che passa.
La reunion è una cosa seria. E' un morbo che attacca a un certo punto i gruppi pop e rock, ed è sempre più contagioso.
Qualche decennio fa la reunion si chiamava, con termine teatrale francese, la rentrée , e riguardava attori/ici di una certa età che andavano a sfidare ancora una volta, dopo un primo dignitoso ritiro, i marosi del palcoscenico.
Le band non arrivavano alle rentrées per tre motivi:
1) C'era sempre qualche membro a decedere per motivi di alcool e droga, e così si azzoppava il gruppo originario;
2) I gusti cambiavano così in fretta che non valeva la pena penare tanto per non essere riconosciuti dal pubblico - e magari presi a bottigliate -
3) Si guadagnava abbastanza, se si aveva avuto successo, con le royalties del catalogo dei dischi realizzati, magari vendendo i diritti a questo o quel film o per le pubblicità.
Adesso, con l'allungarsi della vita, è accaduto l'inevitabile: quelli che ascoltavano le band a vent'anni sono cresciuti nonostante gli sforzi per rimanere uguali a com'erano giovani, e vogliono tornare ad ascoltare le suddette band senza vergogna. Ne frattempo i ventenni attuali sono molti di meno e dato il continuo flusso di musica in streaming on line il mercato dei CD (ex-vinili, ora da collezionare) è crollato. Quindi, si è cercato di spostare il mercato sui concerti dal vivo. Infatti, se ci si fa caso, l'artista un tempo inviava il video della sua ultima composizione, dopodichè faceva il giro delle televisioni per la promozione del disco, e solo in un terzo tempo arrivava il tour. Oggi lo stesso artista anticipa i brani on line, parte subito per il tour e in terza battuta arrivano i supporti sonori (CD o anche vinile da collezione, a volte si vendono i dischi direttamente ai concerti).
La vita si è allungata, e si è formato un mercato "adulto" che va ai concerti rock e pop (altra grande fetta di mercato) : se i festival più famosi trent'anni fa erano delle autentiche fiere nel fango,

si campeggiava dove si poteva, i bagni erano "alla turca"

e si può persino mangiare.
Questo perché in parte le condizioni di vita del frequentatore medio di festival sono migliorate, e in parte perché parecchi non sono più teenager e pretendono posti relativamente meno scomodi.
Le reunion qualche anno fa erano vissute in maniera drammatica dai componenti che si dovevano riunire: ormai troppo vecchi, si rinfacciavano senza sosta questo o quel diritto su canzoni o donne. Un po' come i Ragazzi irresistibili della commedia di Neil Simon. Era anche uscito nel 1998 Still Crazy ,un film inglese su una band immaginaria che, appunto, si va a riformare dopo ben vent'anni:
Il film Still Crazy su YouTube in segmenti (V.O. con sottotitoli in inglese)
Ora la prospettiva di rivedersi per tirare su altri soldi e far salire di valore il catalogo delle canzoni - che è il vero tesoro di ogni musicista - non è poi così tragica e da "ultima spiaggia" come un tempo, supposto che ogni membro sia stato capace nel frattempo di fare un'onorevole carriera solista o di vivere in un posto caldo con piscina. I giornali specializzati e non parleranno a lungo delle ragioni che hanno portato alla reunion, i fans si si divideranno fra delusi ("Venduti!") ,entusiasti ("Li ho visti dal '90 in poi, non vedo l'ora di rivederli coi miei nipoti" ), entusiaste ("Mi ricordo quando ho fatto autografare le mie mutandine dal cantante! Non le indossavo, ovviamente.") e neofiti ( "Ho scaricato il terzo album, non sono male, copiavano un po' i Nirvana").
Tutta questa noiosissima introduzione per un solo fatto:
I Pulp faranno la loro reunion nel 2011.
Che Dio ce la mandi buona.
Pubblicato da Tamcra alle 00:26
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