Miss Kodachrome e Mr. Bobby Farrell



Mama don't take my Kodachrome...




Ci sono cose che sembrano mettersi d'accordo nell'andarsene via insieme.
Alla fine del 2010, il 30 dicembre sono successe due cose.
La prima, è stato processato in America l'ultimo rullino Kodachrome, la pellicola fotografica a colori che dal 1935 ha messo il colore nei nostri ricordi. La pellicola era stata cantata persino da Paul Simon in questa Kodachrome del 1973.





La canzone parlava di "colori scintillanti", di "tutti i tipi di verde dell'estate" e faceva pensare al mondo come un infinito "giorno di sole", mentre ogni cosa risulta "peggiore in bianco e nero" (l'aggettivo sarà cambiato da Simon molti anni più tardi in "migliore"). Nella coda della canzone Paul Simon raccomandava la mamma di non portare via la sua Kodachrome per nessun motivo. In effetti i colori Kodachrome apparivano brillanti anche a distanza di anni, tanto che qualcuno ha sospettato che il testo della canzone potesse parlare velatamente di sostanze psicotrope.
La seconda, è stato trovato morto Bobby Farrell. A San Pietroburgo.
Questo nome non dirà nulla oggigiorno, ma Farrell era la spina dorsale di uno di quei gruppi di euro-disco che hanno sedimentato migliaia di suggestioni a chi aveva dai dieci ai vent'anni negli anni '70.
Questo gruppo erano i Boney M , io li ricordo sempre come tre ragazze delle Indie Occidentali che cantavano i brani, più Bobby che ballava e recitava cantando. Il gruppo era in realtà una creazione dell'autore e produttore discografico tedesco Frank Farian , il quale "prestava" la voce a Bobby. I Boney M allargarono molto le nostre conoscenze culturali, allo stesso modo in cui la pellicola Kodachrome ci concesse - prima della Polaroid - di mostrare le nostre famiglie in vivaci colori.
Tanto per cominciare, con Daddy Cool noi intravvedemmo la possibilità che potessero esistere famiglie un po' meno convenzionali (oggi le chiamerebbero disfunzionali). Fondamentale per capire il testo la traduzione che a suo tempo fece il Sorrisi e Canzoni TV nella sua apposita rubrica - quella prima dei problemi d'amore a cura di Sigismondo - : Daddy Cool era tradotto come Paparino al gelo. Per non parlare della spiegazione successiva, dato che non lasciare un genitore senza almeno una coperta ci sembrava roba da codice penale: La canzone parla di una ragazza "matta come un cavallo", ma che in fondo vuole tanto bene al suo papà. Rincuorati da questa postilla ci mettevamo a ballare.



Grazie ai Boney M abbiamo saputo di personaggi storici tipo Ma Baker come non sono riusciti a fare centinaia di film di gangster . Era "La gatta più malvagia della vecchia Chicago" - sempre secondo la traduzione di Sorrisi e Canzoni TV - e l'intro con la voce temibile di Farrell-Farian , un "marchio di fabbrica" del gruppo, che dava al pezzo una certa aura di storicità.


E' però con Rasputin che Farian e i Boney M fanno il capolavoro (il successo seguente, Rivers of Babylon, col testo basato sul Salmo 137 della Bibbia di Re Giacomo, se vogliamo è più "melodico", ma meno incisivo). Dall'intro in stile Santa Esmeralda con tanto di balalaika fino al testo - con il quale abbiamo fatto conoscenza della leggenda del dissoluto monaco Rasputin alla corte dello zar Nicola II. Ed era curioso ballare un pezzo che parlava della "macchina dell'amore più potente della Russia" , che era " l'amante della regina russa", la quale, non lo considerava "un intrigante", ma soltanto "un santo guaritore che avrebbe salvato suo figlio". alla fine Rasputin fa una brutta fine, non riuscendo ad avvelenarlo "gli spararono fino a che non morì". La voce finale commenta: Oh, those Russians... Un perfetto Bignami storico da fare invidia a Franco Battiato con la sua Prospettiva Nevski, dove "per caso c'incontrò Igor Stravinski"



Oggi, in tempi di talent show e gare televisive di ballo all'ultimo sangue un gruppo strutturato come i Boney M, con tre donne quasi ferme davanti a un microfono e un uomo in tutine impaillettate che declama in playback e piroetta farebbe forse sorridere, ma alla fine degli anni '70 era il massimo dell'esotismo europeo in chiave disco - un gruppo delle Indie Occidentali, creati da un produttore tedesco, con un frontman delle Antille Olandesi - . Come le pellicole Kodachrome, erano brillanti e nonostante le accuse di "falsità" che allora fioccavano sulla musica disco, a rivederli adesso risultano molto più "autentici" di tanti fenomeni moderni. In questo video del 2010 Bobby Farrell interpreta se stesso: un performer che non nasconde i suoi anni - lo si vede indossare una parrucca e passare dal un completo gessato alla sua proverbiale tutina di lustrini - ma che è felice di fare quello che ha sempre fatto, fino all'ultimo. E' la miglior testimonianza che ci potesse lasciare.

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