Il Festival dimenticato...
Questa edizione del Festival di Sanremo è stata una delle più strane che si possano ricordare a memoria d'uomo.
Tanto per cominciare, la manifestazione è stata organizzata dal Comune di Sanremo in persona e dall'assessore al turismo Napoleone Cavaliere. Poi, nessuna delle case discografiche importanti ha contribuito al Festival, quindi hanno partecipato quasi soltanto degli sconosciuti (con l'eccezione di Rosanna Fratello e Angela Luce). Inoltre, le prime due serate sono state trasmesse soltanto alla radio. La terza, la finale, è andata in televisione ma è stata interrotta per "mancanza di tempo", sicchè nessuno ha capito subito chi avesse vinto il festival. I cantanti in competizione sono stati trenta, presentati da Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini, mentre i motivi sono stati riassunti musicalmente da Johnny Sax e Piergiorgio Farina (del quale mia madre ha il 45 giri con la sua cover di In The Mood). L'orchestra era diretta da Enrico Simonetti. Il patron di TV Sorrisi e Canzoni, Gigi Vesigna, ha dato una toccante testimonianza dell' evento :
“Me l’hanno fatto fare il Festival di Sanremo nel 1975? Se sì non capisco, perché io non c’ero. Comunque, ho tentato di seguirlo via radio e infine, la serata finale, in televisione. Ma neppure durante questa finale in TV ho avuto modo di sapere chi aveva vinto. Non perché mi sia addormentato durante, ma perché non è stato comunicato. Quando si era lì, per soddisfare la giusta curiosità, le immagini sono sfumate e ha preso il sopravvento questo annuncio: “Il tempo è scaduto”. Eppure trenta cantanti con trenta canzoni si sono dati battaglia in una tenzone che non vedeva favoriti, ma nemmeno protagonisti, o meglio quasi tutti illustri sconosciuti. E pensare che sarebbe bastato che uno o due di questi cantanti avesse avuto successo perché il Festival tornasse agli splendori di quelli degli anni ’60. Eppure qualcuno ha vinto, lo hanno annunciato nel corso del telegiornale della notte. Il nome della vincitrice è così breve che mi è sfuggito al primo annuncio. Quando hanno detto Gilda ho pensato che fossero arrivati alle previsioni del tempo, che si parlasse di quei terribili cicloni americani cui danno nomi femminili, appunto Gilda. E invece ha vinto proprio lei con Ragazza del Sud . E gli altri ventinove? Come la mia classe in terza media. E di quella classe abbastanza numerosa ricordo a malapena il mio compagno di banco perché mi fregava le figurine. Di quei ventinove del Festival 1975 , organizzato direttamente dal Comune nella persona di Napoleone Cavalieri, assessore al Turismo, non ricordo nulla, forse perché mi hanno fregato nemmeno…non dico le figurine, ma neanche un giorno di attenzione.”
Gigi Vesigna, 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale, di Massimo Emanuelli, ed. Greco & Greco, 2004
Eppure i concorrenti hanno meritato la chance di salire sul palcoscenico dell'Ariston! Ricordo con esattezza l'esibizione del duo femminile Le Nuove Erbe con Topolino Piccolo :
due piccoline dall'aspetto fisico alquanto bizzarro, che si sono meritate l'appellativo di "Gemelline Fantozzi". Oppure la grande scuola della melodia italiana rappresentata da Gianni Migliardi con Sei stata tu , (La dignità dell'esser donna tu non ce l'hai)
che è arrivato in finale sorpassando il complesso de Le Volpi Blu in gara con Senza Impegno , pezzo dall'inconfondibile refrain Uh Uappa Sciappa Uh (e c'è stata una seria polemica al riguardo, culminante nella rampogna: Non si manda Migliardi in finale scartando LeVolpi Blu! ).
Per non parlare del postino Franco che assieme alle Piccole Donne ha presentato Come Humphrey Bogart (Faccio il duro insieme a lei, rose non ne compro e faccio sempre i fatti miei...):
Tanto per cominciare, la manifestazione è stata organizzata dal Comune di Sanremo in persona e dall'assessore al turismo Napoleone Cavaliere. Poi, nessuna delle case discografiche importanti ha contribuito al Festival, quindi hanno partecipato quasi soltanto degli sconosciuti (con l'eccezione di Rosanna Fratello e Angela Luce). Inoltre, le prime due serate sono state trasmesse soltanto alla radio. La terza, la finale, è andata in televisione ma è stata interrotta per "mancanza di tempo", sicchè nessuno ha capito subito chi avesse vinto il festival. I cantanti in competizione sono stati trenta, presentati da Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini, mentre i motivi sono stati riassunti musicalmente da Johnny Sax e Piergiorgio Farina (del quale mia madre ha il 45 giri con la sua cover di In The Mood). L'orchestra era diretta da Enrico Simonetti. Il patron di TV Sorrisi e Canzoni, Gigi Vesigna, ha dato una toccante testimonianza dell' evento :
“Me l’hanno fatto fare il Festival di Sanremo nel 1975? Se sì non capisco, perché io non c’ero. Comunque, ho tentato di seguirlo via radio e infine, la serata finale, in televisione. Ma neppure durante questa finale in TV ho avuto modo di sapere chi aveva vinto. Non perché mi sia addormentato durante, ma perché non è stato comunicato. Quando si era lì, per soddisfare la giusta curiosità, le immagini sono sfumate e ha preso il sopravvento questo annuncio: “Il tempo è scaduto”. Eppure trenta cantanti con trenta canzoni si sono dati battaglia in una tenzone che non vedeva favoriti, ma nemmeno protagonisti, o meglio quasi tutti illustri sconosciuti. E pensare che sarebbe bastato che uno o due di questi cantanti avesse avuto successo perché il Festival tornasse agli splendori di quelli degli anni ’60. Eppure qualcuno ha vinto, lo hanno annunciato nel corso del telegiornale della notte. Il nome della vincitrice è così breve che mi è sfuggito al primo annuncio. Quando hanno detto Gilda ho pensato che fossero arrivati alle previsioni del tempo, che si parlasse di quei terribili cicloni americani cui danno nomi femminili, appunto Gilda. E invece ha vinto proprio lei con Ragazza del Sud . E gli altri ventinove? Come la mia classe in terza media. E di quella classe abbastanza numerosa ricordo a malapena il mio compagno di banco perché mi fregava le figurine. Di quei ventinove del Festival 1975 , organizzato direttamente dal Comune nella persona di Napoleone Cavalieri, assessore al Turismo, non ricordo nulla, forse perché mi hanno fregato nemmeno…non dico le figurine, ma neanche un giorno di attenzione.”
Gigi Vesigna, 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale, di Massimo Emanuelli, ed. Greco & Greco, 2004
Eppure i concorrenti hanno meritato la chance di salire sul palcoscenico dell'Ariston! Ricordo con esattezza l'esibizione del duo femminile Le Nuove Erbe con Topolino Piccolo :
due piccoline dall'aspetto fisico alquanto bizzarro, che si sono meritate l'appellativo di "Gemelline Fantozzi". Oppure la grande scuola della melodia italiana rappresentata da Gianni Migliardi con Sei stata tu , (La dignità dell'esser donna tu non ce l'hai)
che è arrivato in finale sorpassando il complesso de Le Volpi Blu in gara con Senza Impegno , pezzo dall'inconfondibile refrain Uh Uappa Sciappa Uh (e c'è stata una seria polemica al riguardo, culminante nella rampogna: Non si manda Migliardi in finale scartando LeVolpi Blu! ).
Per non parlare del postino Franco che assieme alle Piccole Donne ha presentato Come Humphrey Bogart (Faccio il duro insieme a lei, rose non ne compro e faccio sempre i fatti miei...):
il suo testo anticipava di otto anni la Vita Spericolata che se ne frega di tutto siiii. Per l'occasione Franco ha indossato un gessato con Borsalino che ha gettato alla platea verso il termine dell'esibizione, quando ha cantato Ho capito tutto, sono innamorato, c'è la luna il mare ed il cielo blu/ Humphrey Bogart non c'è più!).
Angela Luce, da par suo, ha intonato un pezzo dal testo storico: Ipocrisia
(e infatti in un'intervista ha affermato: Ipocrisia è una parola nuova, mai sentita in una canzone). A Sanremo ha aleggiato un'aria da dopolavoro, con tutti i cantanti che facevano del loro meglio per non sfigurare. (La trasformazione dell' artista in Personaggio dal look subito riconoscibile non era ancora gestita a livello post-industriale). Infine la vincitrice, Rosangela Scalabrino da Vercelli in arte Gilda, con un brano, Ragazza del Sud, che canta appunto di una ragazza del Sud Italia nata in un paese Di aranci e d'oleandri .
Angela Luce, da par suo, ha intonato un pezzo dal testo storico: Ipocrisia
(e infatti in un'intervista ha affermato: Ipocrisia è una parola nuova, mai sentita in una canzone). A Sanremo ha aleggiato un'aria da dopolavoro, con tutti i cantanti che facevano del loro meglio per non sfigurare. (La trasformazione dell' artista in Personaggio dal look subito riconoscibile non era ancora gestita a livello post-industriale). Infine la vincitrice, Rosangela Scalabrino da Vercelli in arte Gilda, con un brano, Ragazza del Sud, che canta appunto di una ragazza del Sud Italia nata in un paese Di aranci e d'oleandri .
Le liriche di Ragazza del Sud possono essere paragonate per la loro forza evocativa a Prospettiva Nevskij di Battiato (D'inverno sulla Prospettiva Nevskij/ per caso c'incontrai Igor Stravinsky) , solo che nel 1975 interpretazioni come rivisitazione tenero-ironico-poetica dell'Esotico nella Canzone erano ancora di là da venire, quindi la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1975 non ha avuto il plauso che si meritava e si è estinta quasi subito. Rosangela Scalabrino fortunatamente no: si è sposata e attualmente gestisce un albergo a Torino.
Sanremo 1975 è rimasto nel corso dei decenni una nebulosa nella memoria di tanti, una cosa in bianco e nero da cui ogni tanto appaiono frammenti qui e là, come le stoviglie del Titanic in fondo al mare.
Sanremo 1975 è rimasto nel corso dei decenni una nebulosa nella memoria di tanti, una cosa in bianco e nero da cui ogni tanto appaiono frammenti qui e là, come le stoviglie del Titanic in fondo al mare.
Il mio tempo non conta
No, ragazza del Sud.
No, ragazza del Sud.
0 commenti:
Posta un commento