Quando sognerai di un mondo che non è mai esistito o di uno che non esisterà mai e in cui sei di nuovo felice, vorrà dire che ti sei arreso.
Che cos' hanno in comune il sequel n°2 della serie televisiva più sbeffeggiata e vista (di nascosto - "ho tutti i DVD sotto al letto !" - ) della storia e l'adattamento cinematografico del tostissimo romanzo di Cormac McCarthy ? Apparentemente nulla, anzi, gli estimatori di The Road si sentirebbero offesi da un simile paragone, considerate le critiche feroci al secondo capitolo delle vite di Carrie Bradshaw and co. Eppure qualcosa c'è.
Nel secondo capitolo della versione cinematografica di Sex And The City Manhattan viene lasciata a favore di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Abu Dhabi è una città che non esiste.
Non esiste perchè è stata progettata ex-novo nel deserto, (come Las Vegas ma con altri intenti), campo di sperimentazione per architetti foraggiati dai petrodollari degli sceicchi. Come la Venezia di Cappello a cilindro
con Fred Astaire e Ginger Rogers, la Abu Dhabi di Carrie e Co. è una città completamente artificiale, resa ancora più assurda dal film stesso. Se Manhattan aveva ancora una parvenza di sophisticated comedy , Abu Dhabi è una quinta teatrale di cartone dove si agitano le ex-Fantastiche Quattro newyorchesi - in una fotografia che non rende loro giustizia e le fa sembrare quattro carampane in vacanza, confermando così visivamente il pregiudizio che le donne, superata una certa età, è meglio che stiano a casa -
Quindi, se portiamo il ragionamento fino in fondo, potremmo anche fare a meno di Abu Dhabi.E qui entra The Road.
Il mondo di The Road non esiste, ma non nel senso di Matrix (metafora ormai superata del virtuale) : è quello che potrebbe rimanere dopo una serie di catastrofi umane e naturali. Un' immensa mappazza grigioverde con dei frammenti di vite passate qui e là. In mezzo, un uomo e un bambino che cercano di raggiungere la Costa, dove potrebbe esserci ancora della vita. Il film di John Hillcoat mostra un mondo post-catastrofe ben lontano da quello di film come Interceptor - Mad Max
con Mel Gibson (qui c'è un solo trabiccolo a motore, e lo usano dei cannibali).
Anche In The Road il mondo è diventato una quinta teatrale senza senso, ma non per permettere, come in SATC2, a quattro personaggi di continuare la loro commedia ogni anno più insulsa, bensì per fare in modo che due personaggi - l'Uomo e il Bambino - trovino la loro verità nella sopravvivenza. Entrambe le visioni contengono dei sicuri elementi horror (la casa con la botola piena di carne fresca umana , le pillole di Samantha, i vestiti delle quattro sempre più avulsi da ogni contesto, la tranquillità grigia che nasconde il peggio) , dunque entrambi i film possono essere mescolati fra di loro in un' abbraccio carico di mortale Utopia.
Nel secondo capitolo della versione cinematografica di Sex And The City Manhattan viene lasciata a favore di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Abu Dhabi è una città che non esiste.
Non esiste perchè è stata progettata ex-novo nel deserto, (come Las Vegas ma con altri intenti), campo di sperimentazione per architetti foraggiati dai petrodollari degli sceicchi. Come la Venezia di Cappello a cilindro
con Fred Astaire e Ginger Rogers, la Abu Dhabi di Carrie e Co. è una città completamente artificiale, resa ancora più assurda dal film stesso. Se Manhattan aveva ancora una parvenza di sophisticated comedy , Abu Dhabi è una quinta teatrale di cartone dove si agitano le ex-Fantastiche Quattro newyorchesi - in una fotografia che non rende loro giustizia e le fa sembrare quattro carampane in vacanza, confermando così visivamente il pregiudizio che le donne, superata una certa età, è meglio che stiano a casa -
Quindi, se portiamo il ragionamento fino in fondo, potremmo anche fare a meno di Abu Dhabi.E qui entra The Road.
Il mondo di The Road non esiste, ma non nel senso di Matrix (metafora ormai superata del virtuale) : è quello che potrebbe rimanere dopo una serie di catastrofi umane e naturali. Un' immensa mappazza grigioverde con dei frammenti di vite passate qui e là. In mezzo, un uomo e un bambino che cercano di raggiungere la Costa, dove potrebbe esserci ancora della vita. Il film di John Hillcoat mostra un mondo post-catastrofe ben lontano da quello di film come Interceptor - Mad Max
con Mel Gibson (qui c'è un solo trabiccolo a motore, e lo usano dei cannibali).
Anche In The Road il mondo è diventato una quinta teatrale senza senso, ma non per permettere, come in SATC2, a quattro personaggi di continuare la loro commedia ogni anno più insulsa, bensì per fare in modo che due personaggi - l'Uomo e il Bambino - trovino la loro verità nella sopravvivenza. Entrambe le visioni contengono dei sicuri elementi horror (la casa con la botola piena di carne fresca umana , le pillole di Samantha, i vestiti delle quattro sempre più avulsi da ogni contesto, la tranquillità grigia che nasconde il peggio) , dunque entrambi i film possono essere mescolati fra di loro in un' abbraccio carico di mortale Utopia.
2 commenti:
Ciao Tamara, forse in questo fine settimana riuscirò a vedere "The Road" e quindi potrò poi fare un commento più circostanziato al tuo post :D
Intanto ti ringrazio per il link alla parodia di "Monster Mash" e ricambio la tua visita, che mi fa sempre piacere :)
A presto
ps: Bello il nuovo logo!!!
Ciao Davide!
Veramente non ho visto nessuno dei due film, ma ho letto il romanzo di Cormac McCarthy da cui è stato tratto The Road e ho osservato attentamente i vari trailer...
Credit Crunch è uscita l'anno scorso, e l'ho trovata per caso sul sito del Guardian ... ho notato che l'originale presenta un'intonazione molto simile a quella di Vincent Price per Thriller .
Grazie per la visita e a presto!
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