* (Il September Issue è l'enorme numero di Vogue con tutte le indicazioni per la Nuova Moda, ed esce, appunto, a settembre dopo le sfilate. Gli Issues sono i guai -inglese colloquiale- ).
Un cartone animato Warner del 1937 dove tutti i prodotti di un vecchio emporio in una notte di pioggia si impegnano a dare vita ad un varietà. Il motivo da 2:30 in poi diventa September In The Rain e le figure a cui fa riferimento sono Al Jolson, Fred Astaire e Ginger Rogers (3:35), Fats Waller (4:26) e Louis Armstrong (5:11).
Il mese di settembre è iniziato già da ventotto giorni, ma si può dire che è veramente settembre da quattro. Quando arrivano le nuvole dopo l'ultima ondata di caldo e tu pensi che ora se ne andranno vrso sud-est dopo ventiquattr'ore ed hai la sacca per il mare lì per terra ai piedi del letto ancora intatta.
Le nuvole non se ne vanno.
Hai lo smalto sulle unghie dei piedi, ti è costato una fatica boia stenderlo strato dopo strato (almeno tre, l'ultimo dei quali fa un solco sull'alluce quando infili di nuovo la pantofola, e devi ricominciare tutto daccapo). Alla fine lo smalto ti viene bene ma sei così esausta che giuri che quello sarà l'ultimo smalto che stenderai per tutta la stagione.
Ed ora ti guardi le unghie dei piedi, e vedi che sono un millimetro più lunghe del previsto mentre la lunetta all'inizio dell' unghia è bianca - segno che la succitata unghia è cresciuta, la lunetta bianca è l'equivalente pedestre della ricrescita dei capelli - e pensi che sbatteranno contro la punta delle scarpe che dovrai portare chiuse.
Settembre è anche questo: le unghie in conflitto con le scarpe.
Assieme alle unghie, noti che la pelle comincia a seccarsi e a squamarsi laddove la settimana precedente sudava e ti dava filo da torcere con eventuali peli superflui (che anche se non ci sono, CI SONO, come i mostri nell'armadio). Afferri il primo bottiglione di crema idratante - quello che hai comprato all'emporio assieme al detersivo per piatti - e ti spalmi per cercare di spianare il polveroso paesaggio di squame che ti si spalanca davanti agli occhi.
Una volta deungulata e spalmata il tuo sguardo si posa pietoso sulla sacca da mare. sai che devi disfarla, ma - come per calze e calzini che rifiuti ancora di mettere - vuoi che sia ancora lì, pronta per quando le nuvole passeranno.
Inizia a piovere.
Cominci a sentire freddo, allora ti metti una maglietta sopra l'altra, e tiri fuori il giacchetto di lana.
Tu sai però che è veramente finita quando cerchi disperatamente due gambaletti NON bucati in punta per coprirti i piedi. Lo scorrere del gambaletto sul tuo polpaccio liscio e incremato segna la vera fine dell'estate.
Anche per Piazza Vittorio è tempo di September Issue: queste immagini sono accompagnate da September Song, di Kurt weill e Maxwell Anderson (1934), in una magnifica cover del 1984 cantata dal frontman degli Echo and the Bunnymen Ian Mc Culloch.
Berlinguer (non l'eroe di cui abbiamo bisogno)
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Prima di andare a vedere *Berlinguer – la grande ambizione *mi chiedevo
come fossero riusciti a trovare materiale per due ore di film su un
personaggio ...
3 giorni fa
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