La copertina originale di One Night with You
La Notte è ormai passata.
Quella di Natale, non quella di cui cantava Rod Stewart nel 1976 per convincere una bella fanciulla (all'epoca Britt Ekland) ad aprire le sue ali - ci siamo capiti -. Molte canzoni hanno nel titolo il tema della notte, abbinato a quello della persona con cui ci si vanta di averla passata, o con cui si spera di passarla. One Night With You appartiene alla seconda categoria. All'inizio questo pezzo - che nelle prime battute può ricordare un po' 'O Sole Mio - si chiamava One Night of Sin , ed era un tipico brano terzinato di matrice R'n'B, cantato nel 1957 da Smiley Lewis:
Ecco un'altra versione, da parte di Fats Domino:
Elvis Presley volle cantare anche lui questa canzone.
Il problema era il testo.
Quello di One Night of Sin diceva:
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Don't call my name
It makes me feel so ashamed
I lost my sweet helping hand
I got myself to blame
Always lived
very quiet life
Ain't never did no wrong
Now I know that very quiet life
Has cost me nothing but harm
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Questa è una traduzione (quasi) letterale:
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Non dire il mio nome
Mi fa vergognare così tanto
Ho perso quella dolce mano dal Cielo
La colpa è mia soltanto.
Ho sempre vissuto
una vita tranquilla
Non ho mai fatto del male a nessuno
Ora so
Che quella vita tranquilla
Mi ha portato nient'altro che dolore.
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Evidentemente, per il 1957 quella della canzone era una situazione troppo ardita da proporre a un pubblico bianco (i testi degli artisti afro-americani erano da sempre sottoposti a censure quando dovevano superare la linea musicale del colore). C'era un uomo che aveva commesso un terribile peccato, probabilmente di natura sessuale, probabilmente con un'altra donna, roba da far "fermare la terra" - ed è curioso che il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) si chiami nell'originale The Day The Earth Stood Still , ossia "Il giorno in cui la terra si fermò" -. Quando Elvis Presley scelse questo pezzo per rilanciare la sua carriera dopo il servizio militare in Germania (c'erano già i Beatles e il mondo della musica era in parte cambiato), dovettero cambiare il testo "peccaminoso", e ne uscì fuori questa versione:
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Just call my name
And I'll be right by your side
I want your sweet helping hand
My love's too strong to hide
Always lived
Very quiet life
I ain't never did no wrong
Now I know
that life without you
Has been too lonely too long
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Ed ecco la traduzione:
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
Chiamami una sola volta
Ed io sarò al tuo fianco
Voglio che la tua dolce mano mi aiuti
Il mio amore è troppo forte per nasconderlo
Ho vissuto
Una vita molto tranquilla
Non ho fatto mai del male a nessuno
Ma ora so
Che la vita senza te
E' stata troppo sola troppo a lungo
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
La tensione viene così spostata dal rimorso per il peccato commesso al desiderio di un qualcosa chesi vorrebbe commettere. In un certo senso la versione "addomesticata" è molto più "pericolosa" da un punto di vista strettamente morale rispetto all'altra; ha anche dei punti piuttosto controversi a sentirla bene: si parla di una "dolce mano" che viene in aiuto e di un amore "troppo grande da nascondere", ma questa è la grandezza del pop: può essere interpretato come meglio si crede. In seguito Elvis riprese la canzone con il testo originale nel 1983:
One Night of Sin venne interpretata da molti, incluso un presleyano Marc Almond con tanto di sax a fianco nella colonna sonora del film Mojo (1997),ambientato a Londra, nella Soho di fine anni '50 del secolo scorso (fa impressione scriverlo, eh?):
Una versione particolare è stata data l'anno scorso da Jarvis Cocker in occasione di un concerto a Londra tenuto nell'ottobre del 2010 che vedeva schierati sul palco il chitarrista Duane Eddy, noto per l'assolo alla chitarra nel Peter Gunn Theme di Henry Mancini - reso celebre anche da una famosa scena dei Blues Brothers (1980) -, Richard Hawley, e la cantautrice Ellie Goulding .
Qui Jarvis, dopo aver detto al pubblico che lui ed Elvis condividono tre lettere del nome, conclude dicendo che avrebbe provato a interpretare un suo brano. I cinque minuti seguenti lo vedono scatenarsi appunto in One Night With You come se fosse posseduto dallo spirito dell'Uomo di Tupelo, a metà strada fra l'omaggio e l'esibizione che potrebbe fare un qualche parente particolarmente brillo al vostro matrimonio.
Il video è di qualità pessima - ripreso con un cellulare, quasi un bootleg- ma JarvElvis c'è tutto.
Un altro video, questa volta professionale.
Il risultato è una cover di una cialtroneria sublime, simile a quella che Renzo Arbore fece di Are You Lonesome Tonight nel suo Pap'Occhio (1980)
o, rimanendo sempre a Sud-Est dello Stivale, il primo Leone Di Lernia con Ce 'Nce Na Ma Sci (che non so cosa voglia dire, dato che è dialetto tranese):
Insomma, Cocker rimette il sin dentro One Night With You, rispedendo questo brano indietro nel 1957, fra fumosi locali e juke-box con dischi che non dovevano essere ascoltati dal pubblico bianco medio.
La Notte è ormai passata.
Quella di Natale, non quella di cui cantava Rod Stewart nel 1976 per convincere una bella fanciulla (all'epoca Britt Ekland) ad aprire le sue ali - ci siamo capiti -. Molte canzoni hanno nel titolo il tema della notte, abbinato a quello della persona con cui ci si vanta di averla passata, o con cui si spera di passarla. One Night With You appartiene alla seconda categoria. All'inizio questo pezzo - che nelle prime battute può ricordare un po' 'O Sole Mio - si chiamava One Night of Sin , ed era un tipico brano terzinato di matrice R'n'B, cantato nel 1957 da Smiley Lewis:
Ecco un'altra versione, da parte di Fats Domino:
Elvis Presley volle cantare anche lui questa canzone.
Il problema era il testo.
Quello di One Night of Sin diceva:
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Don't call my name
It makes me feel so ashamed
I lost my sweet helping hand
I got myself to blame
Always lived
very quiet life
Ain't never did no wrong
Now I know that very quiet life
Has cost me nothing but harm
One night of sin
Is what I am payin' for
The things I did and I saw
Would make the earth stand still
Questa è una traduzione (quasi) letterale:
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Non dire il mio nome
Mi fa vergognare così tanto
Ho perso quella dolce mano dal Cielo
La colpa è mia soltanto.
Ho sempre vissuto
una vita tranquilla
Non ho mai fatto del male a nessuno
Ora so
Che quella vita tranquilla
Mi ha portato nient'altro che dolore.
Una notte nel peccato
E' quello che sto pagando
Le cose che ho visto e fatto
Farebbero spavento a chiunque
Evidentemente, per il 1957 quella della canzone era una situazione troppo ardita da proporre a un pubblico bianco (i testi degli artisti afro-americani erano da sempre sottoposti a censure quando dovevano superare la linea musicale del colore). C'era un uomo che aveva commesso un terribile peccato, probabilmente di natura sessuale, probabilmente con un'altra donna, roba da far "fermare la terra" - ed è curioso che il film Ultimatum alla Terra di Robert Wise (1951) si chiami nell'originale The Day The Earth Stood Still , ossia "Il giorno in cui la terra si fermò" -. Quando Elvis Presley scelse questo pezzo per rilanciare la sua carriera dopo il servizio militare in Germania (c'erano già i Beatles e il mondo della musica era in parte cambiato), dovettero cambiare il testo "peccaminoso", e ne uscì fuori questa versione:
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Just call my name
And I'll be right by your side
I want your sweet helping hand
My love's too strong to hide
Always lived
Very quiet life
I ain't never did no wrong
Now I know
that life without you
Has been too lonely too long
One night with you
Is what I am praying for
The things that we two could plan
Would make my dreams come true
Ed ecco la traduzione:
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
Chiamami una sola volta
Ed io sarò al tuo fianco
Voglio che la tua dolce mano mi aiuti
Il mio amore è troppo forte per nasconderlo
Ho vissuto
Una vita molto tranquilla
Non ho fatto mai del male a nessuno
Ma ora so
Che la vita senza te
E' stata troppo sola troppo a lungo
Una notte con te
E' quello per cui sto pregando
Le cose che potremmo fare insieme
Farebbero i miei sogni realtà
La tensione viene così spostata dal rimorso per il peccato commesso al desiderio di un qualcosa chesi vorrebbe commettere. In un certo senso la versione "addomesticata" è molto più "pericolosa" da un punto di vista strettamente morale rispetto all'altra; ha anche dei punti piuttosto controversi a sentirla bene: si parla di una "dolce mano" che viene in aiuto e di un amore "troppo grande da nascondere", ma questa è la grandezza del pop: può essere interpretato come meglio si crede. In seguito Elvis riprese la canzone con il testo originale nel 1983:
One Night of Sin venne interpretata da molti, incluso un presleyano Marc Almond con tanto di sax a fianco nella colonna sonora del film Mojo (1997),ambientato a Londra, nella Soho di fine anni '50 del secolo scorso (fa impressione scriverlo, eh?):
Una versione particolare è stata data l'anno scorso da Jarvis Cocker in occasione di un concerto a Londra tenuto nell'ottobre del 2010 che vedeva schierati sul palco il chitarrista Duane Eddy, noto per l'assolo alla chitarra nel Peter Gunn Theme di Henry Mancini - reso celebre anche da una famosa scena dei Blues Brothers (1980) -, Richard Hawley, e la cantautrice Ellie Goulding .
Qui Jarvis, dopo aver detto al pubblico che lui ed Elvis condividono tre lettere del nome, conclude dicendo che avrebbe provato a interpretare un suo brano. I cinque minuti seguenti lo vedono scatenarsi appunto in One Night With You come se fosse posseduto dallo spirito dell'Uomo di Tupelo, a metà strada fra l'omaggio e l'esibizione che potrebbe fare un qualche parente particolarmente brillo al vostro matrimonio.
Il video è di qualità pessima - ripreso con un cellulare, quasi un bootleg- ma JarvElvis c'è tutto.
Un altro video, questa volta professionale.
Il risultato è una cover di una cialtroneria sublime, simile a quella che Renzo Arbore fece di Are You Lonesome Tonight nel suo Pap'Occhio (1980)
o, rimanendo sempre a Sud-Est dello Stivale, il primo Leone Di Lernia con Ce 'Nce Na Ma Sci (che non so cosa voglia dire, dato che è dialetto tranese):
Insomma, Cocker rimette il sin dentro One Night With You, rispedendo questo brano indietro nel 1957, fra fumosi locali e juke-box con dischi che non dovevano essere ascoltati dal pubblico bianco medio.
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