Una commedia che molti dovrebbero rivedere il giorno di San Valentino è Appartamento al Plaza di Neil Simon , da cui venne tratto l'omonimo film del 1971 per la regia di Arthur Hiller (che l'anno precedente aveva diretto Love Story , o il Film d'Amore degli anni '70.) Protagonista è il grande Walter Matthau, che qui diventa uno e trino e interpreta i protagonisti dei tre atti unici della commedia. Appartamento al Plaza è composto dalle storie di tre coppie che hanno in comune l'aver preso la stanza 719 del Plaza Hotel di New York.
La prima storia riguarda i Nash, Sam e Karen (Maureen Stapleton), due coniugi di mezza età che dovrebbero passare al Plaza il loro anniversario di nozze (la loro casa è in ristrutturazione). Le cose vanno storte fin dall'inizio: Karen vorrebbe rinnovare il suo rapporto in crisi con Sam, solo che ha sbagliato sia la data dell'anniversaro, sia la stanza. Tutto l'atto unico è un dialogo fitto fra i due, con lei che vorrebbe in qualche modo riconquistarlo, e lui che all'apparenza è troppo preso dal lavoro per ascoltarla. L'entrata in scena della giovane segretaria di Sam confermerà i sospetti della moglie riguardo all'adulterio. L'aspra discussione e la conseguente crisi darà un finale incerto alla loro storia.
La bellezza della scrittura di quest'atto sta tutta nei passaggi di tono: s'inizia con la commedia leggera. Noi vediamo solo due coniugi che discutono, e la cosa ci pare divertente fino al momento in cui arriva il personaggio della segretaria, miss McCormack,
efficiente e affascinante. Segue un dialogo fitto fra Sam e miss McCormack su contratti e cifre, con la moglie che tenta di dire qualcosa. Alla fine Sam si trova costretto a ricontrollare le pratiche, dice alla segretaria di aspettarlo in ufficio mentre lui si fionda in bagno per farsi la barba.
efficiente e affascinante. Segue un dialogo fitto fra Sam e miss McCormack su contratti e cifre, con la moglie che tenta di dire qualcosa. Alla fine Sam si trova costretto a ricontrollare le pratiche, dice alla segretaria di aspettarlo in ufficio mentre lui si fionda in bagno per farsi la barba.
La moglie glielo fa scherzosamente notare, cosa che lui non prende molto bene. In qualche modo confermata nei suoi sospetti, Karen insiste con l'insinuare che Sam abbia una relazione con la sua segretaria. A questo punto la commedia vira lentamente verso il dramma. Tuttavia Karen rifiuta ancora di credere alla sua voce interiore, c'è un punto però oltre il quale non riesce a tornare indietro. Dopo che Sam le confessa che vorrebbe ricominciare tutta la sua vita daccapo, lei capisce che vorrebbe soprattutto ricominciare daccapo con un'altra donna.
Da qui in poi il dialogo precipita.
- Lo sai cosa credo io? Io credo che tu te ne voglia andare. E che non sai come dirmelo.
- Non è vero.
- Che cosa? Che te ne vuoi andare o che non sai come dirmelo?
Sam confessa alla fine la sua relazione. Chiede a Karen cosa deve fare. Il climax lo si raggiunge quando lui, per giustificare in qualche modo la casualità del suo adulterio, dice:
- Se può consolarti, non pensavo sarebbe arrivata a questo punto. Non ricordo nemmeno com'è cominciata...
- Sforzati, ti torna in mente!
- Ha lavorato due anni nel mio ufficio e non l'avevo mai guardata...
- Bravissimo!
- Ah, smettiamola!
- No! Dunque, ci hai lavorato per due anni e non sapevi nemmeno che si chiamava Jean. Poi una sera eravate soli, improvvisamente lei si è sciolta i capelli, si è tolta gli occhiali e ti ha detto: lo sa che lei è bello?
- Esatto, ti eri nascosta nell'amadio?
Il bello è che lei giudica l'adulterio del marito come una semplice "crisi di mezza età", - tra l'altro descritta da Selezione dal Reader's Digest - , cosa che manda su tutte le furie Sam. Karen gli dà il suo "permesso". Alle sue proteste risponde, e parte un dialogo memorabile:
- Che ti prende, Sam? Ti privo del tuo delizioso senso di colpa? Vorresti che facessi tutto a pezzi? Che cercassi di fartela pagare?
- Questo almeno lo capirei, sarebbe normale. Non vedo perché non dovresti avere una crisi isterica, correre urlando da un avvocato.
- E va bene ! Se ti farà star meglio, ti dirò che sei un verme! Dirò che sei...un bidone di latte acido, che sei uno sporco traditore, un lurido, vanitoso ultracinquantenne! Come vado?
- Bene, ora almeno siamo sulla strada buona!
- Ah, così ti piace, vero? Ti rende tutto più liscio e semplice, ora te ne puoi andare da lei nelle vesti del povero marito incompreso. Io non te la dò questa soddisfazione! Ritiro tutto quello che ho detto! Tu sei il mio . Ti farò trovare il latte e le ciambelle quando torni a casa...
- No no no no no! Finisci quello che dici, liberati dal peso! Sono ventitrè anni che ce l'hai sullo stomaco, voglio sentire tutto: vanitoso, vecchio bidone e che altro, avanti, che altro?
- Sei adorabile. E roditi il fegato.
Sam comincia a capire che sua moglie lo conosce più di quanto non conosca sè stesso, e la cosa non gli piace per niente (non c'è niente di peggio che tornare dall'amante sapendo quello che si è).
- Tutti fanno le corna alla moglie con la segretaria! Io mi aspettavo di più da mio marito!
Sam a questo punto capisce che non c'è più niente da fare. Possono - forse - tornare a vivere insieme, ma fingendo.
Qui di seguito, l'atto primo di Appartamento al Plaza (le voci italiane di Matthau e della Stapleton sono rispettivamente di Gianrico Tedeschi e Lydia Simoneschi):
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