Non si trova neanche nei condomini, previa conta dei millesimi.
Non avviene durante le feste comandate, fra marito e moglie che vogliono divorziare, il cognato che viene minacciato di morte e il nipote che sposta le cocce di mandarino sulle cartelle per vincere a tombola.
Non si fa fra ex-compagni di scuola vent'anni dopo, fra oblìo e tristezza per il tempo che passa.
La reunion è una cosa seria. E' un morbo che attacca a un certo punto i gruppi pop e rock, ed è sempre più contagioso.
Qualche decennio fa la reunion si chiamava, con termine teatrale francese, la rentrée , e riguardava attori/ici di una certa età che andavano a sfidare ancora una volta, dopo un primo dignitoso ritiro, i marosi del palcoscenico.
Le band non arrivavano alle rentrées per tre motivi:
1) C'era sempre qualche membro a decedere per motivi di alcool e droga, e così si azzoppava il gruppo originario;
2) I gusti cambiavano così in fretta che non valeva la pena penare tanto per non essere riconosciuti dal pubblico - e magari presi a bottigliate -
3) Si guadagnava abbastanza, se si aveva avuto successo, con le royalties del catalogo dei dischi realizzati, magari vendendo i diritti a questo o quel film o per le pubblicità.
Adesso, con l'allungarsi della vita, è accaduto l'inevitabile: quelli che ascoltavano le band a vent'anni sono cresciuti nonostante gli sforzi per rimanere uguali a com'erano giovani, e vogliono tornare ad ascoltare le suddette band senza vergogna. Ne frattempo i ventenni attuali sono molti di meno e dato il continuo flusso di musica in streaming on line il mercato dei CD (ex-vinili, ora da collezionare) è crollato. Quindi, si è cercato di spostare il mercato sui concerti dal vivo. Infatti, se ci si fa caso, l'artista un tempo inviava il video della sua ultima composizione, dopodichè faceva il giro delle televisioni per la promozione del disco, e solo in un terzo tempo arrivava il tour. Oggi lo stesso artista anticipa i brani on line, parte subito per il tour e in terza battuta arrivano i supporti sonori (CD o anche vinile da collezione, a volte si vendono i dischi direttamente ai concerti).
La vita si è allungata, e si è formato un mercato "adulto" che va ai concerti rock e pop (altra grande fetta di mercato) : se i festival più famosi trent'anni fa erano delle autentiche fiere nel fango,
si campeggiava dove si poteva, i bagni erano "alla turca"
e si può persino mangiare.
Questo perché in parte le condizioni di vita del frequentatore medio di festival sono migliorate, e in parte perché parecchi non sono più teenager e pretendono posti relativamente meno scomodi.
Le reunion qualche anno fa erano vissute in maniera drammatica dai componenti che si dovevano riunire: ormai troppo vecchi, si rinfacciavano senza sosta questo o quel diritto su canzoni o donne. Un po' come i Ragazzi irresistibili della commedia di Neil Simon. Era anche uscito nel 1998 Still Crazy ,un film inglese su una band immaginaria che, appunto, si va a riformare dopo ben vent'anni:
Il film Still Crazy su YouTube in segmenti (V.O. con sottotitoli in inglese)
Ora la prospettiva di rivedersi per tirare su altri soldi e far salire di valore il catalogo delle canzoni - che è il vero tesoro di ogni musicista - non è poi così tragica e da "ultima spiaggia" come un tempo, supposto che ogni membro sia stato capace nel frattempo di fare un'onorevole carriera solista o di vivere in un posto caldo con piscina. I giornali specializzati e non parleranno a lungo delle ragioni che hanno portato alla reunion, i fans si si divideranno fra delusi ("Venduti!") ,entusiasti ("Li ho visti dal '90 in poi, non vedo l'ora di rivederli coi miei nipoti" ), entusiaste ("Mi ricordo quando ho fatto autografare le mie mutandine dal cantante! Non le indossavo, ovviamente.") e neofiti ( "Ho scaricato il terzo album, non sono male, copiavano un po' i Nirvana").
Tutta questa noiosissima introduzione per un solo fatto:
I Pulp faranno la loro reunion nel 2011.
Che Dio ce la mandi buona.
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