Mi sono imbattuta recentemente in due foto su due giornali completamente diversi fra loro, che a loro volta reclamizzavano due cose completamente diverse. La prima era tratta da una rivista femminile, e presentava una serie di trattamenti di bellezza di una famosa casa di cosmetici francese; la seconda, tratta da un giornale free press (quelli che si trovano in metropolitana), esaltava i carciofi sott’olio. La cosa degna di nota è che si utilizzano in entrambi i casi due belle ragazze semisvestite, ma – è questa la novità- nella pubblicità dei cosmetici vediamo una splendida bionda che si protende verso lo specchio sopra il lavabo– presumibilmente quello del bagno di casa sua- con il vestito tirato giù a mostrare un paio di mutandine che più castigate non si vorrebbe. Bianche, di cotone, alte in vita, niente pizzi o trasparenze. Le parti del corpo che normalmente vengono esaltate milioni di volte, qui si possono solo intuire.
La seconda ragazza, quella dei carciofi sott’olio, è vista di spalle e guarda sfrontata il lettore sfoggiando solo un tatuaggio sulla spalla a forma di carciofo e un tanga leopardato (il famoso “tanga leopardato” che in occidente resta il paradigma universale della truzzaggine in fatto di lingerie). Slogan : “Una voglia naturale”.
Ora, cos’è successo? Fino a qualche anno fa in una campagna sui prodotti di bellezza nei giornali femminili le ragazze testimonial le facevano posare praticamente senza nulla addosso, in stile calendario sexy. Ora il nuovo appeal fa sì che la donna protenda il posteriore verso chi legge, ma in rispettosa biancheria. Le chiappe le lasciano a chi mangia verdure sott’olio – evidentemente sono un target più maschio e virile, oppure il sogno dei sottacetari è di più bassa lega: quello di scofanarsi le verdure per poi pulirsi le dita unte addosso alla ragazza. Chi aspira a un corpo migliore non ha più bisogno ormai che glielo si venga sbattuto in faccia: lo sa da sé che dietro a quelle iper-mutande si nasconde non solo la perfezione, ma un mondo migliore.
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