Il finale di Una poltrona per due , dove Valentine e Winthorpe si vendicano degli dèi.
Quello che colpisce di tutta la storia, al di là degli elementi di critica sociale (non dimentichiamo che il film è stato girato in un momento in cui il mito dello yuppie e dell'alta finanza era ben vivo e vegeto, Wall Street di Oliver Stone arriverà solo nel 1987), è la consapevolezza che la vita che noi consideriamo "autentica" può essere in realtà quella falsa quando il Destino o una scommessa ci mettono lo zampino. Anche Luca Cupiello (il personaggio interpretato da Eduardo nella sua commedia) ritiene che l'unica vita degna di essere vissuta sia il presepe che indefessamente sta costruendo per Natale. Cerca di convincere figlio e moglie della bontà del suo progetto, ma nel corso della commedia verrà crudelmente smentito, buttato in pasto alla realtà. Nell'ultimo atto è regredito per il dolore a uno stato pre-infantile, domanda per l'ultima volta sul letto di morte al figlio Tommasino "Te piace 'o presepe?" e si sente rispondere, stavolta, di sì. quella di Luca Cupiello è una vita immaginaria - per tutta la commedia non fa altro che evitare di capire che la sua famiglia non è "un presepe". Tuttavia non si vendicherà nei confronti di chi gli ha buttato in faccia la realtà, bensì morendo crederà ancora più disperatamente nella "sua" realtà, convincendo anche il figlio riottoso .
Il finale di Natale in casa Cupiello , dove Luca morente abbraccia i figli.
Entrambe le opere fanno uscire e rientrare i loro personaggi dalla loro vita, ed è forse anche per questo che vengono trasmesse e ritrasmesse in un periodo "fuori dalla realtà" come quello Natalizio.