Nel mio post precedenteil demone del sesso (e del sessismo) aveva preso il mondo del Lotto. Ora un annuncio sulle nuove fotocamere digitali Fuji mostra i desideri segreti di uomini e donne di fronte alla macchina fotografica.
L'occhio fotografico, da quando fu inventato nel 19° secolo ha sempre suscitato appetiti insaziabili. Prova ne è la famosa canzonetta comica napoletana scritta nel 1947 Fatte fà 'a foto, dove lui non vede l'ora di usare la Kodàk per fo...tografare lei. Forse è a questa canzone che devono avere pensato i copy della campagna Fuji per l'ultima digitale:
vediamo un volto diviso in due e perfettamente combaciante, maschio a sinistra, femmina a destra. Dalla parte sinistra, apprendiamo cosa vuole l'uomo da una macchina fotografica:
Vorrei uno zoom lungo e un sensore innovativo...
Naturalmente il lato "orizzonti della scienza e della tecnica" appartiene sempre all'uomo. Questa volta però la compatta si è trasformata nelle intenzioni dei pubblicitari in un prolungamento della potenza virile. Ve l'immaginate uno che si vanta dicendo: vieni a casa mia, non faccio per dire ma ho lo zoom lungo e il sensore innovativo? La povera vittima si ritroverà a dire a sua volta, per non sfigurare,
vorrei fosse piccola, sottile e raffinata...
E qui le ipotesi si sprecano. Se lei la vuole piccola e sottile, come fa lui con lo zoom lungo e il sensore innovativo? Viene fuori una situazione come quella illustrata ne L'occhio che uccide?
Alla fine arriva la domanda:
pensavate che prestazioni e bellezza non potessero coesistere? Come dire: pensavate che chi ha fatto il liceo classico non riuscisse a montare una mensola? Quello che sconcerta di più in questa riedizione di stereotipi anni '50-'60 - ricordo una vecchia pubblicità del trapano Black&Decker che appariva sul Monello, dove una moglie guardava ammirata il suo uomo impugnare detto trapano come James Bond la sua pistola - è che alla donna tocchi sempre desiderare l'involucro invece del contenuto. Involucro e contenuto inoltre si fanno qui esplicita metafora sessuale sull'immagine di un volto diviso in due (X e Y in ciascuno di noi? Allusione a via Gradoli?). Insomma, se volete acquistare una macchinetta digitale per riprendere a Natale i parenti venuti a trovarvi, non cominciate a disquisire poi sul vostro zoom che "centrerebbe una mosca a un Km di distanza", o di quanto ce l'avete raffinata: potreste far insospettire.
PERÒ DEVO DIRE UNA COSA... ANCHE IL NOSTRO PAESANO VORREBBE UNO ZOOM LUNGO CON IN MANO UNA COSA PICCOLA E RAFFINATA... (GIÀ LUI È METÀ UOMO METÀ DONNA) HAHAHA!!!
...rivedo nella locandina del film, che vidi da giovane ma di cui ricordo poco, la Nikon F con il photomic. Era una macchina fotografica famosissima e divenne ancor più famosa con questo film. Era pesante come un ferro da stiro. Io non l'ho mai avuta perché costava troppo. Quando vedo i film in cui ci sono i fotografi mi incazzo sempre perché usano la macchina in un modo impossibile:vorri sempre vedere le foto che fingono di scattare dovrebbero venire una schifezza. Come quella del manifestino:troppo vicina, si muovono tutti. Mia moglie, quando andiamo al cinema e ci sono scene con fotografi o con cose fotografiche, si incazza perché io mi metto a fare un sacco di critiche sulla sciatteria del regista nel proporre queste situazioni. L'ultimo che abbiamo visto era Lezioni d'Amore, dove un signore anziano, un arrapatissimo e saccente vecchio professore universitario, usa una camera oscura. Lì dentro era tutto sbagliato:sciatteria imperdonabile. Queste belle macchine fotografiche non si usano più ma ai fanno centinaia di foto digitali in genere senza senso che vengono perse nel computer senza mai materializzarsi. Ho finito il libro in inglese "The radio mystery" mi è piaciuto ora devo scrivermi tutte le parole nuove che devo ricordarmi anche se mi sembrano alcune un pò datate.Ancora auguri da Palermo
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3 commenti:
Tamara, BRAVA!
Così finisce che quoto ogni tuo singolo post!
FANTASTICO! SEI GENIALE...
PERÒ DEVO DIRE UNA COSA...
ANCHE IL NOSTRO PAESANO VORREBBE UNO ZOOM LUNGO CON IN MANO UNA COSA PICCOLA E RAFFINATA... (GIÀ LUI È METÀ UOMO METÀ DONNA) HAHAHA!!!
...rivedo nella locandina del film, che vidi da giovane ma di cui ricordo poco, la Nikon F con il photomic. Era una macchina fotografica famosissima e divenne ancor più famosa con questo film. Era pesante come un ferro da stiro. Io non l'ho mai avuta perché costava troppo. Quando vedo i film in cui ci sono i fotografi mi incazzo sempre perché usano la macchina in un modo impossibile:vorri sempre vedere le foto che fingono di scattare dovrebbero venire una schifezza. Come quella del manifestino:troppo vicina, si muovono tutti. Mia moglie, quando andiamo al cinema e ci sono scene con fotografi o con cose fotografiche, si incazza perché io mi metto a fare un sacco di critiche sulla sciatteria del regista nel proporre queste situazioni. L'ultimo che abbiamo visto era Lezioni d'Amore, dove un signore anziano, un arrapatissimo e saccente vecchio professore universitario, usa una camera oscura. Lì dentro era tutto sbagliato:sciatteria imperdonabile.
Queste belle macchine fotografiche non si usano più ma ai fanno centinaia di foto digitali in genere senza senso che vengono perse nel computer senza mai materializzarsi.
Ho finito il libro in inglese "The radio mystery" mi è piaciuto ora devo scrivermi tutte le parole nuove che devo ricordarmi anche se mi sembrano alcune un pò datate.Ancora auguri da Palermo
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