Cosa pubblicizza quella giovane in mini di jeans con un giornale ripiegato nella tasca posteriore? Ma è chiaro, la nuova "Unità" formato tabloid ! La campagna a cura di Oliviero Toscani e della nuova direttrice Concita De Gregorio, visibile in molte fermate della metro, ha scatenato non poche polemiche (la sinistra in minigonna? Sfruttamento della donna?). In realtà, come molti hanno fatto notare in rete, l'immagine ricorderebbe quella celeberrima anni '70 dei jeans Jesus, con il sedere in primo piano e lo slogan Chi mi ama mi segua . Ed è proprio questo il punto.
L' immagine della donna in mini in atteggiamento di sfida - notare il peso del corpo appoggiato su una delle gambe e il lampo del maglioncino rosso - ha qualcosa del buon tempo antico, come il rude contadino a torso nudo che spezza le sue catene nel manifesto dell'"Avanti!" degli anni '10 del secolo scorso.
Inoltre il corpo della ragazza è snello senza essere anoressico, e curvaceo senza essere botulinico. Immagino Concita De Gregorio e Oliviero Toscani intenti a frugare negli archivi della loro giovinezza (De Gregorio è senz'altro più giovane di Toscani, ma ricorderà il periodo in cui si vedevano più minigonne per strada che in televisione), e poi trarre una conclusione, anzi due:
1) Quale immagine può simboleggiare meglio la nuova "Unità"? Una persona giovane ritratta in primo piano? Già visto e stravisto, e poi sembrerebbe la pubblicità per l'IKEA, notoriamente di target progressista.
2) Perchè invece non illustrare il concetto di nuovo con qualcosa di vecchio? La ragazza in minigonna fa parte dell'immaginario erotico degli anni '60-'70, anni in cui si sperava appunto in qualcosa di meglio per il mondo. Non a caso lo slogan è "Nuova. Libera. Mini", moooolto anni '70.
Giocando con questo cortocircuito temporale (Back To The Future!) l'"Unità" riesce così a distinguersi dagli altri manifesti pieni di donne moderne in mutande che ci scrutano con un'aria fra l'odalisca e l'addetto al recupero crediti.
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