Come ti vedo ti fulmino...
Sono stati fatti grandi festeggiamenti e versati fiumi d’inchiostro per i cinquant’anni di Madonna. Siccome questo è un blog piccolo e senza pretese, ho deciso di festeggiare i 45 anni di Jarvis Cocker.
Ho già parlato di un suo vecchio pezzo in un mio post precedente (Spie e spioni. Il caso Pulp); questa invece è una canzone tratta dal suo album solista del 2006, Jarvis. Si chiama Don’t Let Him Waste Your Time, era stato scritto originariamente per Nancy Sinatra. Ecco la prima versione live, tratta da una trasmissione inglese del 2004 condotta da Jonathan Ross:
Ha un video molto divertente. Ispirato alla gag dei titoli di testa di Una pallottola spuntata 33 1/2 (l'insulto finale) (la soggettiva dell’auto della polizia che irrompe in qualunque luogo),
mostra Jarvis nei panni di un tassista a Londra intento a dare buoni consigli alla bella passeggera in ambasce amorose, solo che li dà evitando di mettere le mani sul volante, con tutte le conseguenze…
Il testo di Don’t Let Him Waste Your Time è infatti una piccola predica (i nati sotto il segno della Vergine, del resto, amano predicare col ditino puntato) sul fatto che bisogna evitare come la peste coloro che in amore “fanno perdere tempo” per poi decidersi magari altrimenti. La canzone-predica ha comunque origini antichissime, dai Cautionary Tales o racconti ammonitori della canzone popolare irlandese e americana, fino a buona parte degli anni d’oro della musica soul negli anni ’60 (basta pensare a You Can’t Hurry Love delle Supremes per fare un esempio: non bisogna affrettare l’amore!, afferma convinta Diana Ross).
Don’t Let Him Waste Your Time
well you can stay all night if you want to
you can hang out with all of his friends
you can go and meet his mother and father
you better make sure that's where it ends
cause baby, there is one thing you gotta know....
let him read your palm and guess your sign.
let him take you home and treat you fine....
but baby, don't let him waste your time
don't let him waste your time
cause the years fly by in an instant
and you wonder what he's waiting for
and then some skinny bitch walks by in some hotpants
and he's running out the door
so remember that one thing that you gotta know...
let him read your palm and guess your sign
let him take you home and treat you so fine
but baby, don't let him waste your time
You ain't getting no younger
and you've got nothing to show
so tell him that it's now or never
and then go go go go go!!!
he can have his space and he can take his time
and he can kiss ya where the sun don't shine
baby, don't let him waste your time
don't let him waste your time...
Non farti usare mai
Tu puoi andare in giro la notte
E anche uscire con gli amici suoi
Puoi andare a pranzo dai suoi genitori
E’ sempre meglio prima che poi
Ma una cosa sola tu dovrai sapere…
Che ti legga la mano o indovini chi sei
Che ti porti lui a casa e ti richiami poi, ma
Da un uomo non farti usare mai
Non farti usare mai
E gli anni passano e neanche li vedi
E tu ti chiedi cosa aspetterà
E c’è una squinzia coi tacchi a spillo
E la corda lui taglierà
Ricorda quel che dovrai sapere…
Che ti legga la mano o indovini chi sei
Che ti porti lui a casa e ti richiami poi
Da un uomo non farti usare mai
Non farti usare mai
Giovane non ci torni
Ma di cosa puoi vantarti
Digli che è adesso o mai
E poi vai vai vai vai vai vai!!!
Lui può prendersi tutto quanto il tempo che vuole
E baciarti persino dove non batte il sole, ma
Da un uomo non farti usare mai
Non farti usare mai...
Nella mia versione ho trovato un grosso ostacolo proprio nel titolo: letteralmente non significa “non perdere tempo”, ma “non lasciare che LUI ti faccia perdere tempo”. Come farlo entrare in un verso solo, inoltre mantenendo il suono [ai] alla fine? Ho finito per cambiare tutta la frase lasciando – si spera – il senso originale, e time è diventato mai . La skinny bitch in some hotpants poi non ha riscontri in italiano; si tratta di una donna che fa della sua magrezza la chiave del suo successo – hanno pubblicato anche la Dieta Skinny Bitch di recente - . Qui è detto in tono chiaramente di disprezzo, quindi un termine come squinzia, seguito da tacchi a spillo (hotpants non si può rendere con calzoncini, troppo colonia marina e poco sesso) potrebbe andare.
Con questo spero di aver reso l’idea sostanziale del pezzo, che è sarcastico come la maggior parte delle liriche di Jarvis, ma ha un suo fondo dolente, anche se la musica ha molti echi anni '60 (Phil Spector ecc.). Che nessuno perda tempo!
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