Paul Newman, 1925 - 2008


"Non esistono altre cause, esiste questa causa..." (Il Verdetto)

Fra tutte, la scena dell'arringa finale ne Il Verdetto di Sidney Lumet (1981), scritto da David Mamet. Il personaggio interpretato da Newman, Frank Galvin, sta per pronunciare l'arringa finale da cui dipende il suo caso e la sua vita. Questo discorso è uno dei più belli di tutta la storia dei legal movies (e oserei dire del cinema in generale), e a mio parere andrebbe appeso su tutti i muri. Questa è la scena originale del film - da notare l'interpretazione dimessa, ma per questo assolutamente efficace di Newman, e come questa venga esaltata da un totale all'inizio - a sottolineare l' indifferenza della corte (non dimentichiamo che Frank Galvin è il loser della storia, un avvocato alcoolizzato dalla carriera rovinata per un caso di corruzione) . Lentissimamente la scena stringe sull'avvocato, mentre noi avvertiamo sempre più il peso delle sue parole, che, lo sappiamo, valgono per l'arringa ma anche per sè stesso e per tutti noi.


Questa è la scena come appare nello script originale, seguita dalla sua versione italiana:

INT. COURTROOM - JUDGE HOYLE'S P.O.V. - FULL COURTROOM - DAY
All looking slightly to their right.

ANGLE

JUDGE SWEENEY
Mr. Galvin...?

ANGLE - GALVIN
In front of the full jury box. Beat.

GALVIN
You know, so much of the time we're lost. We say, 'Please, God, tell us what is right. Tell us what's true. There is no justice. The rich win, the poor are powerless...' We become tired of hearing people lie. After a time we become dead. A little dead. We start thinking of ourselves as
victims.
(pause)
And we become victims.
(pause)
And we become weak... and doubt ourselves, and doubt our institutions... and doubt our beliefs... we say for example, 'The law is a sham... there is no law...I was a fool for having believed there was.'
(beat)
But today you are the law. You are the law... And not some book and not the lawyers, or the marble statues and the trappings of the court... all that they are symbols.
(beat)
Of our desire to be just...
(beat)
All that they are, in effect, is a prayer...
(beat)
...a fervent, and a frightened prayer.

GALVIN
In my religion we say, 'Act as if you had faith, and faith will be given to you.' (beat)
If... If we would have faith in justice, we must only believe in ourselves. (beat)
And act with justice.
(beat)
And I believe that there is justice in our hearts.
Thank you.

He stands still a moment, then surveys the still courtroom.



Frank Galvin (Paul Newman)

Noi per lo più nella vita ci sentiamo smarriti. Diciamo: "Ti prego, Dio, dicci che cos'è giusto, dicci che cos'è vero". E non esiste giustizia. Il ricco vince e il povero è impotente.
(Pausa)
Ci sentiamo... stanchi di sentire le menzogne della gente. E con il tempo diventiamo morti. Un po' morti, sì... considerando noi stessi... come vittime. E ci diventiamo vittime. Diventiamo... diventiamo deboli. Dubitiamo di noi, di ogni nostro principio. Dubitiamo delle nostre istituzioni. E dubitiamo della legge. Ma oggi voi siete la legge.
(Si avvicina ai giurati. Scandendo)
Voi siete la legge. Non i libri, non gli avvocati. Non una statua di marmo... o l'apparato della Corte. Quelli sono solo simboli del nostro desiderio... di essere giusti. Ma essi sono... sono di fatto una preghiera. Sono una fervente, una spaventata preghiera. Nella mia religione si dice: agisci come se avessi fede. E la fede, la fede ti sarà data. Se... se dobbiamo avere fede nella giustizia... ci basta solo di credere in noi stessi... e agire con giustizia. E credo ci sia giustizia nei nostri cuori. Grazie.

Grazie, Paul.

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